Imperdibile!!! Scritta da
damiani Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
40.00 Coperti:
1 5 commenti Cena del mio compleanno a Bologna, come da tradizione.
Siamo in 5, oltre a me e Fede ci sono la mia mamma, suo marito Andrea e il mio fratellino Cice, di dieci anni, che vivono a Faenza.
Frequentiamo il ristorante Da Fabio da diversi anni, non solo per l'ottima offerta gastronomica ma anche perché i gestori sono amici di Andrea di lunga data; ci sentiamo sempre un po' a casa.
Il locale si trova in via del Cestello (un centinaio di metri all'interno di Via Castiglione lasciandosi la Porta omonima alle spalle) ed è costituito da due salette seminterrate per circa 35-40 coperti, ambiente raccolto ed accogliente.
La cena Da Fabio potrebbe trovare un giusto corrispettivo nei racconti di Rabelais su Gargantua e Pantagruel per l'altissima qualitàe le dosi davvero massicce di cibo offerto.
Come sempre succede diamo l'assenso per gli antipasti e ci prepariamo ad un vero, sfiancante assalto di vivande. Il vino scelto una volta tanto non è l'amato lambrusco ma un cabernet franc del Collio Gradis'ciutta, di buon corpo ma abbastanza leggero e gradevolissimo.
Ecco che si comincia: mortadella, ricotta vaccina freschissima, mozzarelle di bufala (una mastella enorme), zucchine fritte, peperoni saltati in padella, melanzane grigliate , gulasch e polenta morbida, insalata di sedano con scaglie di parmigiano, pomodori gratinati all'origano e due cotolette gigantesche tagliate a strisce con salsa tartara (anche qui una terrina da insalata piena zeppa). Tutto accompagnato da fette di pane toscano abbrustolito. Siamo costretti ad accavallare i vassoi di portata perché il nostro tavolo è talmente pieno che riusciamo a malapena a muoverci; ma è tutto assolutamente squisito e freschissimo, non resteràniente. Io poi stravedo per gli antipasti.
Al tavolo vicino al nostro due giovani turisti americani ci guardano con tanto d' occhi lanciando un “Oh my god!” di incredulitàad ogni piatto che viene depositato sul nostro tavolo. Ci saràscritto sulla loro guida che questa è la Grassa Bologna?
Prendiamo fìato e il simpatico cameriere viene ad elencarci i primi quasi in segno di sfida: spaghetti aglio, olio, peperoncino e broccoletti (presi l'anno scorso, sono di una perfezione scientifica), garganelli o tagliatelle al ragù, rigatoni con salsiccia e carciofi o con pomodoro, melanzane, basilico e mozzarella, tortellini, lasagne e forse altro che ora non ricordo. Prendiamo un garganello in due io e Fede, uno Andrea, una mezza porzione di rigatoni con le melanzane per la mamma (ma la comanda saràdel tutto ignorata perché le arriva addirittura un vassoio di pasta) e ben due piatti di tortellini burro e parmigiano per mio fratello (quel furbino di un patacca non mangia altro…). Anche qui un dieci e lode per qualitàe freschezza: il ragù dei garganelli è incredibile mentre i tortellini che ho assaggiato al volo dal piatto di mio fratello sono semplicemente perfetti.
Di secondo neanche si parla, anche se vedo servire ai tavoli vicini dei meravigliosi stinchi al forno che mi fanno vacillare di golosità. Ma resisto.
Perché dovete sapere che quello che veramente si ama di Fabio e si ricorda con un brivido di lussuria è la girandola mozzafiato dei dessert.
Personalmente non mi considero un patito di dolci, ma qui c'è da restare ipnotizzati: arrivano contemporaneamente serviti da due camerieri tutti i dolci che possono riempire il tavolo come nemmeno gli antipasti hanno potuto fare: un vassoio con mezzo metro di creme caramel, una crostata (intera) di marmellata di prugne e un'altra di albicocche, una torta (intera) al cioccolato, una meringata semifreddo con bricco di cioccolato fuso (caldo..), una mastella di crema al mascarpone (di una bontàindescrivibile) e direttamente l'intero cestello della gelatiera (con tanto di pala rotante ancora dentro) pieno del gelato alla crema più buono che io abbia mai mangiato.
Tanto per chiudere, un vaso formato famiglia di Amarene Fabbri con mestolino per guarnire.
Assaggiamo tutto avidamente, ma mascarpone e gelato la fanno da padrone: sono talmente buoni ed irrinunciabili che da buon lavandino finisco col mangiarne 5 coppe costringendomi poi ad una lunga e laboriosa digestione, che nemmeno la notte di Natale…
Chiudiamo con un degnissimo caffè, limoncino e una benedetta grappa Friulana Nemas della distilleria Geschia che mi aiuta a recuperare un minimo di luciditàgastrica.
Come da tradizione il conto lo paga la mamma (che compie gli anni il 2 marzo, il giorno dopo di me) e sbirciando la ricevuta vedo il conto ridicolo di € 190 totali nemmeno € 40 a testa.
Sospetto sia dovuto ad un trattamento di favore vista l'amicizia con i gestori; ad occhio e croce credo si possano spendere tranquillamente tra i 60 e 70 euro o forse qualcosina in più a testa , ma ne vale assolutamente la pena; Fabio soddisfa sempre l'idea che un gastronauta forestiero può avere di Bologna…un Everest della forchetta!
Quando verso le 3 di notte finisco il libro regalatomi da Andrea sulla tournèe di De Andrè con la PFM il mio stomaco sta ancora lavorando come un pazzo e non smetteràfino a mattina.
Ma che mangiata epica! Imperdibile
5 commenti
02/03/2009
Ciao Damiani, come musica di sottofondo scommetto che c'era Luca Carboni"ci vuole un fisico bestiale"...... Saluti :) :)