Recensione su
La Falce
Modena
Visitato il
13.02.2009 Buono Scritta da
Frittella Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
29.00 Coperti:
1 11 commenti Eccoci quàamici, continuo con la seconda puntata della "Trilogia del frustrato".
Dopo la Bonissima, andiamo con la Falce. (Spero che Ema mi perdonerà:) )
EPISODIO II
Vi siete mai chiesti perchè nei ricordi da bambini c'è sempre il sole?
Sì lo sò, qualche volta abbiamo ricordi dove le intemperie del tempo la fanno da protagonista, come quella grande nevicata che ci ha tenuto a casa da scuola o quella partita favolosa in mezzo al fango in un pomeriggio dopo un'acquazzone estivo, ma appunto sono ricordi legati a fattori meteorologici.
Quando il ricordo riguarda momenti di vita, anche non bellissimi, fateci caso, la luce è sempre forte, a volte accecante.
Ed ecco che mi si materializza davanti la cucina della casa dei nonni materni, i Miei Nonni, con il cucù di legno intagliato e quella bella luce che penetrava come lame nel burro attraverso la finestra della porta del retro.
E la vedo lì, seduta a capotavola, con i suoi occhialini con la montatura nera e quella fessura sottile che le faceva da bocca e che esplodeva in fragorose risate quando facevo la mossa giusta.
La Nonna Bruna.
Domenica prima di pranzo era il momento della sfida con la esse maiuscola.
I tegami sul fuoco sbuffavano tutta la loro euforia (custoditi gelosamente dalla zia Oriella, che nel giorno di festa alleggeriva le fatiche della Capofamiglia ;) ), formando così una sorta di pubblico urlante all'interno della nostra arena, e l'assetto al tavolo di gioco era sempre lo stesso: la nonna Bruna, mia cugina Michela, Frittella, nonno Mario.
Al centro del tavolo, una boccia di lambrusco dalla quale attingiavamo di nascosto dai genitori anche io e la michela ;), un tagliere con un salame contadino "bèla tachè" e le carte da briscola!
Io stavo sempre con la nonna perchè eravamo una coppia invincibile, passava dei pomeriggi interi ad insegnarmi i segni del gioco e quando giocare una "flenga" o attaccare con un "caregh".
Se esistesse una Cattedra di Briscola, dovrebbero intitolargliela alla memoria!
Tutti questi ricordi mi sono esplosi nel cuore appena ho visto la grande foto che si trova nella saletta di sinistra alla falce ed io mi sono seduto vicino alla mia nonnina con il tre di briscola in mano! ;)
Siamo in sette ed ordiniamo sei antipasti composti da carciofini ripieni, polentina fritta, prosciutto, salamino e sottaceti vari tutto abbastanza anonimo.
Grossa pecca non servire questi antipasti con qualche tigellina calda ma con pane discretamente lofi arrivato peraltro quasi alla fine dei piatti.
Passiamo ai tortellini in brodo per quattro e li trovo buonini ma abbastanza anonimi, non gustosissimi, ne loro ne il brodo.
Per tutti gnocco e tigelle con salumi, quest'ultimi buoni, il gnocco fritto normale e le tigelle buone.
Annaffiamo il tutto con acqua e tre boccie di lambro (due graspa e per me sorbara) più un sangiovese ma non ricordo la cantina.
Caspita! sono giàle undici e questa è la prima uscita senza Eddie e siamo giàsulle spine.... VIA!
Chiedo un caffè :( ed il conto :( per me e l'Ele a banco.
Cinquantotto eurini!
Un pò troppo.
Sbircio ancora la nonnina della foto, tenera, e via a prendere il pupo.
Appena parlo a mia madre delle mie emozioni alla vista della foto, le si arrossano gli occhi e si commuove.
Sono stato fortunato ad avere una nonna così. :)
Adìo Zèmian.
11 commenti
17/03/2009
che andamento incostante che ha sto locale!