Poteva andare meglio.. Scritta da
ilDelfo Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
30.00 Coperti:
1 3 commenti Incuriositi dal tanto parlarne, abbiamo organizzato una cena fra 8 amici, tutti esigenti e affamati.
Il tema proposto, come ci aspettavamo è stato "il maiale".
Ambiente accogliente, il tavolo preparato era largo e rotondo, caratteristica molto gradita.
La sala non è molto ampia e per buona parte è occupata dal bancone del bar. Non ho notato se nel locale fossero presenti altre sale. Pur essendo Venerdì sera, gli unici avventori del locale eravamo noi 8, una coppia e un tavolo che pareva essere di parenti dei proprietari.
Un televisore acceso che trasmetteva "i Cesaroni" era una nota decisamente stonata, ma il volume non disturbava.
L'originalitàdella monotematicitàè stata rovinata dalla scarsissima scelta, questo vale per tutte le portate, antipasti, primi, secondi, contorni e dolci.
Antipasti: Polpettine di salsiccia, cotiche e fagioli.
La scelta era obbligata, non ci è stato offerto altro nemmeno del salume...
Come richiesto ci sono stati portati degli assaggi. Le polpette sono molto buone, i fagioli con le cotiche discreti.
Primi. La scelta era fra: tortellini in brodo o alla panna, pappardelle al ragù di guanciale, maltagliati con fagioli, penne alla salsiccia e lambrusco, tagliatelle al ragù.
Abbiamo scelto 7 bis composti da penne alla salsiccia tirate al lambrusco e tagliatelle con ragù di guanciale e un pasta e fagioli. Purtroppo, anche dopo esplicita richiesta di tutti, non era disponibile la famosa "Amatriciana", che fanno solo il Sabato... e non è un piatto particolarmente elaborato ;)
Buone le penne, discrete le tagliatelle con il ragù un po' troppo "slegato" e i pezzi di guanciale troppo grossi.
La scelta fra i secondi era obbligata: Maialino al forno o prosciutto al forno.
Abbiamo ordinato 7 prosciutti e 1 maialino.
Tutto buono e gustoso, ma decisamente banale.
Come contorno la scelta era fra patate al forno o insalata!
Abbiamo optato per le patate. Poche, ma ben fatte.
Dolci: la scelta era fra semifreddo al torroncino e zuppa inglese. Alcuni di noi hanno preso la zuppa inglese che a mio parere era ottima, altri hanno saltato il dolce.
Alcuni caffè e 2 grappe anonime hanno chiuso la serata.
Con il vino siamo andati molto male! A Modena il maiale chiama il lambrusco. In prima battuta sono stati proposti dal gestore 2 tipi di lambrusco tagliati con altre uve, di una cantina della quale ho voluto dimenticare il nome...
- Lambrusco e uva tosca: mediocre, gusto spento, spuma scarsa.
- Lambrusco e barbera: imbevibile e non per un problema di bottiglia. Lasciato a metàdopo aver lavato i bicchieri con un goccio d'acqua.
Inoltre i 2 vini sono stati serviti a temperatura ambiente.
Pazienza... abbiamo chiamato il gentile gestore il quale ci ha offerto altre 2 alternative: un rosato di sorbara e il valido grasparossa di Corte Manzini specificando che l'unico in frigo era il rosato. Vogliosi di qualcosa di fresco abbiamo scelto il rosato che si è rivelato orribile, imbevibile, dal sapore "chimico".
La cena è proseguita con 3 bottiglie grasparossa di Corte Manzini, caldo, ma buono.
Giudizio: devo dire che mi aspettavo molto di più. A mio parere ci sono stati 3 problemi imperdonabili: le porzioni scarse, la scelta limitata, il vino orribile di produttori sconosciuti di bassa qualità.
Le porzioni sono state scarse per gli antipasti (ma era un assaggio), per i primi, e per le patate di contorno. Se c'è una cosa che non sopporto è dover "contare" i pezzi per dividerceli in modo equo. Eravamo in 8, più di un cucchiaio di patate a testa non abbiamo mangiato. Per i primi dovevamo stare attenti a quanto si prendeva dal vassoio. Di penne al lambrusco, che dovevano essere il piatto forte della serata, ne ho mangiate 5 di numero. Le tagliatelle sono state calibrate con la bilancina da orafo.
Solamente il prosciutto al forno era abbondante, tanto che ne ha approfittato anche un altro amico arrivato in ritardo che avrebbe dovuto solo bere un bicchiere di vino.
Consiglio ai gentili e garbati gestori di cambiare formula e passare al menù fisso, concentrandosi, come fanno molti ristoranti, su un antipasto misto, 2 primi, 2 secondi e un dolce. Molto meglio "imporre" un menù collaudato piuttosto che offrire una scelta vergognosamente limitata. E pensare che intorno al maiale ci si potrebbe sbizzarrire con una scelta enorme fra mille antipasti di salumi da tutt'Italia, mille primi regionali tradizionali e altrettanti secondi.
Per quanto riguarda i dolci... fate 2 crostate di pasta frolla! Così potete offrire qualcosa anche a chi non vuole un dolce al cucchiaio.
Peccato.
Il conto: 30 Euro a testa, senza tante spiegazioni e con ricevuta che riportava la cifra di 240 = 30 x 8. Ritengo ci siano stati 5 Euro in più del dovuto, ma ci può stare.
Aggiungo che non ho visto nessun menù e nessun prezzo, né sulla tavola, né appeso fuori, ma probabilmente è stata una mia distrazione.
Anche se non abbiamo mangiato male e, vino a parte, non è stata un brutta serata, non vedo nessun motivo per ritornare!
A Modena, sia in centro che in provincia, ci sono molti altri locali dove si mangia allo stesso livello, spendendo qualche euro in meno, con una scelta molto maggiore e una carta dei Lambruschi messa a punto da appassionati competenti.
Credo che il vero Tigrinto Bistonio si stia rivoltando nella tomba!
3 commenti
30/03/2009
Caro delfo, un pò ti dò ragione. Sono stato al Tigrinto che aveva aperto da poco e quindi certi difetti li ho imputati alle difficoltà dell'apertura ma invece persistono...... :( Ho l'impressione che sia un locale che se becchi la serata ed i piatti giusti, vai a nozze, ma un ristorante non può vivere su tre piatti e qualche serata di buona. E dire che hanno una scelta di lambruschi notevole! Mah!?