Recensione su Trattoria Al Piave Mariano del Friuli
visitato da bicio il 20.03.2009

Recensione su
Trattoria Al Piave
Mariano del Friuli

Visitato il 20.03.2009
Consigliatissimo!!
Scritta da bicio
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 25.00
Coperti: 1
6 commenti
Ed eccomi a contribuire con GM alla conoscenza di nuovi locali in giro per l'Italia. È da qualche anno che ho scoperto questa trattoria, persa nelle campagne viticole dell'isontino. Si trova a Corona piccola frazione di Mariano del Friuli, patria di alcune famose cantine friulane, ma anche di tanti piccoli, e non meno bravi produttori locali di vino. Decido di fermarmi a pranzo. All'esterno non si capisce cosa sia, e se non lo sai non entri: una piccola porta a vetri e una piccola insegna sul muro “osteria” dicono che forse sei arrivato. Non c'è parcheggio, si parcheggia in strada, tanto non passa nessuno. Si entra nella sala del bar; piccolo, due soli tavoli e un bancone miniaturizzato con una piccola macchina per il caffé e qualche bottiglia sullo scaffale riempiono la piccola sala. Sulla destra una porta a vetri separa due salette del ristorante, contenenti circa 10 tavoli, divise da un piccolo camino bifrontale acceso. Le due sale sono piccole ma molto ben ristrutturate con belle travi di legno, che dipingono il soffitto. Tavoli abbastanza ampi ed apparecchiati elegantemente. La prima sala è piccola con 4 tavoli la seconda, più nascosta, sembra prestarsi più per cene e incontri eleganti. Mi siedo dove mi dicono: ( si metta la e se non le piace cambi posto, tanto oggi non viene più nessuno) Ma invece arriva una ragazza a prendere l'ordinazione. Poche cose ma invitanti. Ordino, un assaggio di tris come primi, così composto: Strudel al radicchio e pinoli Crespella allo sclopit (è un ‘erba spontanea e si trova prevalentemente in Friuli) Gnocchi di patate con la lepre. (Devo fare del fondo). Naturalmente piccole porzioni d'assaggio, tutte molto buone in particolare la crespella portata in una ciotola di terracotta, gli gnocchi di patate, con pezzetti di lepre interi, un piatto prelibato servito giustamente per ultimo, con il sapore della lepre predominante sugli altri Secondo piatto: 4 costolette di agnello alla brace. Cottura impeccabile, tenerissime, insaporite con rosmarino e timo, eccellenti, niente sale, ma non se ne sentiva la mancanza. Il tutto accompagnato da un calice abbondante di refosco della cantina Luisa. . Un caffé preso al minibanco Speso 25 euri Valutazione positivissima, grazioso il locale ben arredato e accogliente. Senza fronzoli ma cordiale il servizio, cucina espressa e ottimo cibo, ben preparato e ben presentato. 4 cappelli.

6 commenti

barbe
05/04/2009
E bravo bicio! Lo sclopit, o sclupetin, non è altro che la silene, ed è conosciuta anche in toscana. Devi provare il risotto con lo slupit la prossima volta ;) Hai detto "mandi" prima di andar via? :) :) :)
bicio
05/04/2009
il primo a dire "mandi" è stato l'oste, al quale ho risposto prontamente con "mandi furlans" :) :)
joy
06/04/2009
Ciao Bicio, sempre in tour ehh Piace molto anche me andare a zonzo e trovare posti nuovi dove ristorarmi. Saluti :)
bicio
07/04/2009
sempre in tour joy, e non è ancora finita mi manca ancora il trentino poi sono a posto :) :)
barbe
01/05/2009
A proposito di sclupit: Strigoli (Silene vulgaris) Sinonimi: Erba del cucco - bubbolina DENOMINAZIONE LATINA Silene vulgaris PIANTA DI ORIGINE Famiglia: Cariofillacee Pianta perenne, erbacea, che può raggiungere i 50-70 cm di altezza, dotata di fusti fiorali eretti, sottili e ramificati. Le foglie, verde-cenere, sono opposte, ovali, lineari-lanceolate quasi prive di picciolo. I fiori bianchi hanno petali lobati, sono disposti sulla cima dei gambi e riuniti in infiorescenze pendule su peduncoli flessuosi; si sviluppano da maggio a ottobre. I frutti sono capsule sferiche o ovoidali deiscenti in alto, contenenenti molti semi. UTILIZZAZIONE ALIMENTARE È una delle erbe spontanee più prelibate e dal sapore delicato. I teneri germogli vengono asportati in primavera, si fanno bollire per qualche minuto nell'acqua e si consumano come contorno a uova o altre pietanze, come risotti, frittate e minestre di stagione. È possibile anche consumarlo come verdura cotta, condito con olio e sale. COLTIVAZIONE Si tratta di un’ erba infestante, comune nei prati, ghiaie e terreni incolti ; predillige i terreni calcarei e ricchi di azoto; cresce ad altitudini da 0 a 2800 m. NOTE Cogliere i germogli prima che inizino ad indurire.
bicio
01/05/2009
pensa che degli amici di Bertiolo UD hanno questo tipo di erba nell'orto, ma neppure loro sapevano cosa fosse: mi hanno dato i semi da mettere e io li ho gettati :( loro la usano per le frittate con la cipolla
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