Recensione su Locanda delle Grazie Curtatone
visitato da Patatone il 05.04.2009

Recensione su
Locanda delle Grazie
Curtatone

Visitato il 05.04.2009
Imperdibile!!!
Scritta da Patatone
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 37.00
Coperti: 1
18 commenti
Benvenuti nel nostro nuovo racconto. Benvenuti in un mondo di placidi fiumi custodi di ricordi, di taumaturgici coccodrilli impagliati, di grandi e potenti signori, geniali cuochi di corte, nani, osti raccontastorie e impavidi goliardi. Il territorio mantovano è un luogo magico, dipinto dalla bruma che sale copiosa dai fiumi disvelando scorci di impareggiabile bellezza. Mantova è sempre una meravigliosa scoperta, un universo in miniatura fatto di geometrie armoniose ed assolutamente perfette, di piccoli vicoli che invitano a cullarsi nell'illusione di smarrirsi in un fazzoletto. Ma la nostra vera destinazione è Curtatone, un luogo non poco evocativo per chi, come il sottoscritto, ha anche solamente sfiorato la bellezza ormai morente del gioco goliardico. Su queste piane si è sperso il primo ruggito di indipendenza e proprio qui giovani studenti senesi e pisani ornati di feluca hanno sacrificato la propria giovinezza e, in nome di grandi ideali, hanno saputo tenere in scacco per un intero lunghissimo giorno la superpotenza asburgica. Il pistolotto storico era d'uopo anche perchè non ci possiamo esimere dal raccogliere l'eredità morale dei suddetti eroici virgulti. Ordunque, fedeli al “gaudeamus igitur”, in loro imperitura memoria altro non possiamo che dirigerci all'osteria. Viandante se, per uno strano caso del destino, dovessi mai giungere a Grazie e, contemplando il fiume avvolto nell'irreale abbraccio delle sue imperiture nebbie ti trovassi mai a fantasticare sui crucci della tua miserabile esistenza, meglio non potrai fare che trovare conforto nel locale santuario. Ricorda però che il fiume a Grazie è tutto. Governa la brumosa atmosfera, decide gli odori, dona nutrimento e sicuro trasporto oltre, ovviamente, a raccogliere nelle sue anse, come figli in un ventre, amanti serotini alla disperata ricerca di un approdo tranquillo. Nel santuario un placido coccodrillo impagliato, inviato secondo leggenda a bella posta in ambascia da sua maestà il Fiume, appunto, dispensa fortune e realizza desiderata facendo impallidire I vicini santi . Cos'è che fa di un luogo una vera osteria? I piatti della tradizione, certo, confezionati con le materie prime del luogo. Ma non basta. L'osteria, è lapalissiano, la fà soprattutto l'oste. Posso quindi andare sul sicuro garantendovi che alla locanda delle grazie c'è un'ostessa vera che sa accogliere, consigliare e, cosa davvero rara, raccontare. Nella sua voce di sicura inflessione mantovana, orlata di simpatico campanilismo, rivivrete I racconti della antica corte dei Gonzaga. Sta a voi tracciare la sottile linea tra verità e leggenda, a vostro gusto. Vi consiglio però di non farlo e di ascoltare, una volta tanto. Forse in tal modo la piccola corte di Mantova ne risulterà smisuratamente ingrandita, tanto che persino I nani di corte vi appariranno come giganti. Forse potreste avere un sussulto voi, che a Vienna avete dedicato giornate intere a classificare e valutare ogni pasticceria, nello scoprire che la sacher è stata in realtà inventata a Mantova e gli odiati austriaci se ne sono poi “rubati il merito”. Se però vi abbandonerete ai racconti scoprirete, in una ineguagliabile sinestesia, che quello che mangiate e quello che ascoltate null'altro sono che I preziosi inestimabili ricordi di un'epoca leggendaria serviti e proferiti secoli dopo, solo per voi. Se proprio non vorrete negarvi nulla potrete dotarvi, come abbiamo fatto noi, di commensale del territorio (nel nostro caso forumista appassionato di gm). Pare che I mantovani abbiano una vocazione innata a fare da guida. Così I ricordi di infanzia del vostro accompagnatore faranno da improbabile traid d'union con le antiche leggende dell'ostessa e si fonderanno in una strabiliante, ineguagliabile favola senza tempo. Ma ci sono anche dei risvolti pratici. Io, personalmente, se non fossi stato opportunamente condotto avrei certamente snobbato l'”antipasto della Luciana” passando subito oltre nella lettura del menu. Avrei in tal modo commesso un errore imperdonabile. Il suddetto antipasto, come del resto I racconti che viaggiano indefessi in queste sale, racchiude tutto ciò che vorreste assaggiare in un luogo del genere, e forse molto di più. C'è un'ottima polentina abbrustolita a supportare egregiamente un tagliere di salumi deliziosi. Il salame mantovano è qui una vera leccornia. Non manca una spettacolare mostarda da abbinare al parmigiano. Un luccio marinato impareggiabile Cotiche con fagioli: pensavo di non essere un amante del genere, ma dopo aver assaggiato queste, di una bontà indescrivibile, ho dovuto decisamente ricredermi. A testimonianza della mia provvidenziale conversione le ho divorate quasi interamente da solo. Ma il colpo decisivo arriva proprio da ciò che non ti aspetti. Nel caso di specie dall'insalata ideata dal grande Bartolomeo Stefani, cuoco di corte mantovano del '500 ricordato nei secoli come inventore e codificatore della ricetta dei tortelli di zucca. Pare che un giorno il nostro non avesse particolari idee nè, soprattutto, ingredienti all'altezza e, come ogni volta, fosse letteralmente assediato da una corte intera affamata ed in attesa di nuovi manicaretti. Il risultato, ennesima umana genialità scaturita dalla necessità, fu proprio l'insalata tiepida di pollo (con codificata variante al cappone) una pietanza che, a dipetto del nome forse abusato, cela un gusto ed un equilibrio da applausi. Mentre ne tesso le lodi sbuca da qualche parte uno sconosciuto ed attempato signore che mi apostrofa, in medias res, raccontandomi di recarsi abitualmente in questa osteria perchè è rimasta l'unica a servire l'antica insalata. Sorrido un po' imbarazzato ed il curioso avventore se ne va compiaciuto licenziandomi con un cenno del capo. Scelta del vino obbligata (nonostante la carta sia ampia): lambrusco mantovano (80esima vendemmia cantina sociale di Quistello) per stare, manco a dirlo, nel territorio. Il risotto alla pilota, rigorosamente vialone nano, è servito a badilate, ma è talmente buono che non ne rimane un chicco. Un altro grande classico del locale: tagliatelle all'anitra, piatto eccezionale per delicatezza ed equilibrio. Una porzione da muratore preparata però con rara maestria. Per il secondo non possiamo che orientarci verso semplicità e leggerezza altrimenti rischiamo davvero il collasso. Il consiglio, ve la butto lì, è trattenersi nelle ordinazioni perchè qui sulle quantità non scherzano mica. Certo, il branzino al sale non è davvero una pietanza complessa. Però se il branzino è, come in questo caso, fresco e buonissimo, ne esce un piatto di impagabile piacevolezza. Ci gustiamo, per una volta, l'estrema semplicità mentre la nostra guida oriunda fornisce prova della sua impareggiabile conoscenza di sagre locali. Pare davvero che in queste terre si celebri una festa paesana per qualunque prelibatezza enogastronomica e tutte le scuse son buone per assaggiare... I dolci, mi si perdonerà l'orribile gioco di parole, sono il colpo di grazia. Guai a voi se manchere di tributare alla tradizione mantovana la raffinatezza nell'arte pasticcera che indubbiamente merita. L'ostessa vi narrerà delle innumerevoli famiglie di pasticceri qui giunte dall'Austria oltre ad ammonirvi, come già narrato, sulle reali origini della torta sacher. Pare che I dolci migliori, se escludiamo la celeberrima sbrisolona, siano la bignolata e il mitico budino e zabaione. La prima pare essere una delizia quasi irreperibile perchè una volta realizzata scompare misteriosamente in un istante. Il secondo è invece disponibile. Una goduria ipercalorica da divorare lasciando da parte ogni senso di colpa. Se qualche ingenuo poteva sperare che la millefoglie fosse un poco più leggera, si sbagliava di grosso. Ennesima soddisfazione in una cena medievaleggiante anche negli eccessi. Per finire sbrisolona per tutti, da rompere, tradizionalmente, con un pugno al centro ben assestato. Il conto svela un rapporto qualità-prezzo da favola: 3 coperto: 9,00; 3 acqua: 6,00; 1 Lambrusco 80esima vendemmia cantina sociale di Quistello 8,00; 2 antipasti 28,00; 2 primi 22,00; 1 secondo 25,00, 3 dolci 12€. TOTALE (in 3) 110,00. Potete acquistare in loco numerosi prodotti realizzati interamente dalla cucina dell'osteria. I golosi potranno quindi rientrare a casa carichi di mostarda, deliziosi salami, sbrisolone a non finire e schiacciate mantovane.

18 commenti

tigellinaboilerdilardo
14/04/2009
complimenti patatone,sempre bravo nello scrivere e nel scegliere le mete :) volevo chiederti delucidazioni sull'insalata di pollo, un piatto che io amo e che talvolta cucino a casa quando ho voglia di u.s.a. (a rochester,minnesota, ne ho mangiata una che era da sballare e strapparsi i capelli, il teletrasporto mi spaventa ma in casi come questo lo vorrei subito) la locanda me la segno da visitare :) buono anche il prezzo a parte per il branzino, 25 € solo per lui mi sembrano un pelo troppi, a meno che non fosse di dimensioni stellari. è un pesce non così pregiato,e anche se nella fattispecie è stato ottimo, mi sembra abbia un costo che stona con gli altri prezzi, anche perchè da quel che evinco non era cucinato in modo complicato o con spezie-verdure costose intorno. per tutto il resto mi hai messo voglia di tornare a mantova, tra l'altro ci ho mangiato il panino più buono della mia vita!
Frittella
14/04/2009
Complimenti patato, bel racconto e posto incantevole. Ci sono stato un paio di anni fà perchè il concessionario trattori Lamborghini è proprio a Curtatone, e poco distante dalla Locanda. Che voglia di tornarci mi hai messo! :)
Patatone
14/04/2009
Ciao tigellina, grazie degli apprezzamenti, il branzino era per tre persone quindi di dimensioni molto generose, poco più di 8 euro a testa non mi sembra eccessivo. Per la ricetta ti rimando al grande damiani, che da mantovano doc avrà certamente le dosi giuste e qualche piccolo segreto da insegnarci. A proposito grazie della serata Jacopo. Grazie anche a Frittella per gli apprezzamenti.
Funghetta
14/04/2009
Sempre un piacere leggerti Ale...grande.
vivi'
14/04/2009
Complimenti patatone, scrivi sempre delle recensioni molto curate e suggestive... Hai mai pensato di fare il critico enogastronomico? :) E soprattutto vedo che, da buon intenditore, scegli sempre ristoranti di ottimo livello (immancabilmente presenti sulle guide, tipo L'Espresso...) La prossima volta che ho bisogno di un consiglio su un ristorante ti interpello :)
Patatone
14/04/2009
Grazie vivi', la scelta dei locali insieme ad Aureliano è sempre molto attenta, ci basiamo anche sulle principali guide ma in genere ci informiamo da amici e frequentatori di questo tipo di locali, oltre che su internet. Se vorrai chiedermi consiglio ne sarò onorato. Riguardo all'idea di fare il critico e scrivere recensioni ti dico che non vorremmo fare nessuna delle due cose, il nostro è l'approccio di un narratore, di un viaggiatore attraverso le tavole, per godere del piacere di starci. Non esprimiamo giudizi, vorremmo solo con umiltà imparare il più possibile da queste esperienze, cercando di trasmetterne qualche frammento a chi ci legge. Le foto sono secondo me un indispensabile complemento alla parte scritta perchè hanno un potere evocativo più robusto di mille parole. Si si lo so che tendo ad essere prolisso, ho finito :-)
damiani
14/04/2009
Ciao Patatone, recensione bellissima e suggestiva. Il ringraziamento è reciproco, ho scoperto due commensali appassionati ed attenti. In più il vostro blog è fatto davvero da Dio e con delle foto di qualità professionale. Continuate così...anzi avvisatemi per la prossima mangiata!! A presto Ale, e saluta Nicola! ciao
Patatone
14/04/2009
Grazie Jacopo, tigellina vorrebbe delucidazioni sull'insalata di Stefani.. la puoi aiutare?
damiani
14/04/2009
Ciao tigellina, due cose: ricordati che Mantova è una delle città più scomode per raggiungere i grandi mercati del pesce sull'Adriatico, per cui poter trovare ogni sera in carta un branzino tanto fresco (quale pesce di mare è più nobile per sapore e consistenza delle carni?) è dalle mie parti davvero difficile. Il prezzo a mio parere è giusto, non fosse che la cottura al sale è molto lunga e non così facile come può sembrare (noi abbiamo aspettato non più di 10-15 minuti) e in più il pesce sarà stato di una pezzatura sicuramente superiore a 1,5 kg. Ecco l'insalata (la mia ragazza la adora per cui a casa la facciamo spesso): pollo o cappone lessato lentamente in brodo vegetale per circa mezz'oretta, tagliato a pezzetti e marinato per una notte con olio e.v.o, pinoli tostati, uvetta ammollata, qualche cubetto di cedro candito, sale e pepe. Si unisce poi a insalatina di misticanza (quella che preferisci), carote (a filo o grattuggiate) cosparso generosamente di un buon aceto balsamico tradizionale. E' facilissima! Da qualche tempo la considero la cena perfetta per gusto e leggerezza...provaci. Se intanto la vuoi "vedere" vai a visitare il sito di Patatone e Aureliano, davvero ben fatto. http://lagrandeabbuffata.wordpress.com/2009/04/13/locanda-delle-grazie-grazie-di-curtatone-mn/ Spero di esserti stato utile. Intanto piacere di averti conosciuto! a presto
joy
14/04/2009
Complimenti!!!! Bellissima recensione descritta molto bene.Meno male che ho appena cenato, altrimenti sarei svenuto sulla tastiera..... Saluti :)
Patatone
14/04/2009
Grazie Joy
vivi'
14/04/2009
Capisco e condivido pienamente la tua filosofia, in fondo la convivialità e la piena soddisfazione delle papille gustative sono a mio parere i due aspetti fondamentali della buona tavola. Un qualche consiglio sui ristoranti prima o poi te lo chiederò veramente, grazie per la tua disponibilità in questo senso! :)
Patatone
14/04/2009
Tanto son tutti capaci a consigliare i migliori :-)
tigellinaboilerdilardo
15/04/2009
grazie Patatone e Damiani per la precisazione :) in effetti io mi ero immaginata un branzino modesto di corporatura, pensato per una persona. visto che ci avete mangiato in 3 il prezzo ora mi pare ottimo come tutti gli altri citati. ancora di più viste le precisazioni sulla reperibilità di pesci freschi in loco e sulla preparazione della bestiolina. damiani sei stato gentilissimo a descrivermi l'insalata! vista la presenza del cedro candito ho un motivo in più per andare alla locanda e trovarmela lì perfetta pronta, a casa tentennerei molto nell'inserire quella presenza eheh. grazie ancora, e piacere anche per me di averti conosciuto!
candy
15/04/2009
Ciao Patatone, arrivo in ritardo a leggere questa bella recensione, ma meglio tardi che mai :) :) Complimenti per la bella cena , per le delizie tipiche scelte e per la recensione scritta con uno stile perfetto per il tipo di locale . Bravi, bella esperienza :)
grog
15/04/2009
Bella recensione Patatone, confesso di averla letta sul tuo blog, bello anche quello. Anche se io rimango GM aficionado, ti confesso che hai messo su un bel blog, mi piace molto la presenza delle foto, danno veramente l'idea di come è un piatto, togliendo però qualcosa alla pura verve descrittiva. Toglimi una curiosità, ma quando vai in questi ristoranti e ti metti a fotografare a destra e a manca come un giapponese, non ti dice niente nessuno, oppure cominciano a lisciarti perchè ti scambiano come recensore dell'altra GM (Guida Michelin)?
Patatone
15/04/2009
Ciao GROG, mi auguro tu stia meglio e abbia potuto godere delle delizie regalateti dalla tua sorellina. Nulla più delle parole scritte con passione e dedizione al buon cibo può descrivere e raccontare al meglio un luogo del gusto come la Locanda delle Grazie, ma la fotografia è la giusta integrazione per adeguarsi ai tempi, per produrre una narrazione di più facile e immediata comprensione, quelli "fighi" parlerebbero di web 2.0. Ti assicuro che non mi comporto come un giapponese ma con educazione chiedo autorizzazione per scattare le foto, non utilizzo mai il flash e immortalo la sala solo ad inizio e fine pasto quando gli altri avventori non sono presenti. Le reazioni dei ristoratori sono le più varie, c'è chi vuole sapere dove verranno pubblicate e chiede il link, chi ci guarda storto come fossimo alieni, chi si unisce alle nostre cene.. l'umanità è merce strana! Per finire, ( e meno male si dirà :-) ) non credo che di consueto ci scambino per ispettori delle guide (michelin o altre), nessuno di loro scatta 200 foto ad ogni pranzo o cena.
tigrotta
08/08/2009
mi sono recata per la prima volta in questo locale,ho mangiato fuori nel giardino e devo dire che la prima impressione che ho avuto è stata piacevole in quanto la padrona credo di casa accoglieva con enfasi e grande cordialità i propri ospiti e questo mi ha colpito, perchè frequentando locali diverso questa ospitalità non sempre è facile riscontrarla, bene veniamo al sodo dunque ho ordinato come antipasto della verdura grigliata e fino a qui niente di particolare, poi come primo piatto ho ordinato della pasta fresca condita con ragù di somaro e devo dire che era molto buona e per finire ho preso il dolce che era un millefoglie farcita di zabaglione e cioccolato fuso sopra e devo dire che era semplicemente sublime! accompagnata da un bicchiere di moscato frizzante dolce.Le porzioni che ti portano sono molto generose quindi sono arrivata cche con il promo era già sazia, consiglio vivamente di provare e vedrete che rimarrete soddisfatti, Tigrotta
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