Recensione su Buca delle Campane Bologna
visitato da Kava5150 il 10.04.2009

Recensione su
Buca delle Campane
Bologna

Visitato il 10.04.2009
Poteva andare meglio..
Scritta da Kava5150
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 33.00
Coperti: 1
4 commenti
La Buca delle Campane merita una recensione "doppia". Sì, perchè questo storico locale è particolare e il gradimento dipende molto dall'atteggiamento con il quale si decide di affrontarlo. Piccola premessa: chi di voi ha frequentato l'Università a Bologna dovrebbe conoscere bene il posto. Innanzitutto si trova in pieno centro, in una laterale di via Zamboni, quella che allora si chiamava "Via delle Campane", ora Via Benedetto XIV. Dal 1958 fu sede della goliardica "Balla dell'Oca", dove veniva conservata la colonna attorno alla quale venivano legate le matricole in attesa del processo studentesco. Con il passare degli anni, la Buca è diventata tappa fissa per noi studenti (e non), dove si andava per cenare, ma soprattutto, fare casino nel dopocena. E' sempre stato così. - Venerdì sera pre-Pasqua - Dopo secoli di assenza (dai tempi dell'università, quindi una decina d'anni) qualcuno ha la stramba idea di tornare alla Buca. Chissà, magari le cose son cambiate (di certo non ho più tutta sta voglia di locali del genere... o mi sono abituato troppo bene, o sto semplicemente diventando vecchio :) :) :) ). Sicuramente voci autorevoli parlano di gestioni via via cambiate. Sta di fatto che prenotiamo per 6, saltiamo sopra moto e scooter e ci dirigiamo verso il locale. L'ambiente è ancora lo stesso di una volta. Si scende sotto il livello della strada, nelle varie sale con arcate basse, affreschi degli studenti alle pareti e classici tavoloni e panche in legno dove, nel dopocena, si può salire in piedi a ballare. Il servizio è affidato a ragazzi giovani, quasi esclusivamente studenti fuori sede. Il menù è molto semplice. Cercando su internet ho trovato questa descrizione: "Ristorante Bolognese per tutti i target... Raffinato ma giovanile, Elegante e Soft, ma allo stesso tempo innovativo ed Esuberante...La Cucina, tipica dell'Emilia Romagna...Specialità Sarde, ma soprattutto dell'Ottima carne"... Balle... Mi dispiace, ma qui di raffinato, elegante (è una cantina e, per quanto possa essere caratteristica, cantina rimane), ma soprattutto, di cucina tipica bolognese, non c'è proprio nulla. La carne, poi, lasciamola perdere. Arriviamo alle 21.30 e veniamo fatti accomodare nella sala grande, quella dove si fa piano bar. Dopo una rapida lettura del menu, ordiniamo: - Crostini per 3 - Crescenta e salumi per 2 - Insalata per Diego :) (che è in periodo "addominali scolpiti") - Arrosticini per 3 (i 3 dei crostini). Da bere, acqua, 2 bottiglie di pignoletto anonimo e 2 bottiglie di sangiovese Nanni, che nel corso della serata diventeranno 5. I crostini sono semplici fette di pane nemmeno abbrustolito con sopra dei pomodorini. Riga. Senza olio, sale o pepe. Tra l'altro vengono chiesti con un po' d'aglio, ma niente da fare. La crescenta viene portata in due cestini. E' alta, gommosa, con dei pezzetti di salsiccia. Fredda e troppo unta. I salumi sono scarsi, sia di qualità che di quantità. Gli arrosticini (una decina per piatto) sono di fatto la cosa più buona di una cena da dimenticare. Niente dolci, nè caffè, nè amari. Dal tavolo di 5 ragazze alle nostre spalle riceviamo una mezza torta di compleanno (molto buona, ma l'avevano portata da fuori), in cambio di qualche foto di gruppo ;). Sono quasi le 23.00 e altri 4 amici ci raggiungono. Ci stringiamo il più possibile per farli sedere e ordiniamo per loro un paio di birre e un'altra bottiglia d'acqua. A questo punto finisce la serata cena, quindi la prima recensione, e comincia la serata baldoria. Dopo aver sparecchiato i tavoli, un ragazzo alle tastiere comincia ad intrattenere tutti, inizialmente con qualche canzone italiana, poi facendo partecipare anche il "pubblico". Spesso, poi, c'è qualche compleanno da festeggiare (l'altra sera 3) o qualche addio al celibato/nubilato (1), quindi l'atmosfera si movimenta. Questo non è male, rende piacevole il dopo cena, e il tizio devo dire essere molto bravo sia a suonare/cantare che ad intrattenere la gente. La serata procede quindi finchè l'ambiente non diventa una specie di discoteca dei poveri, dove si può ballare per tutta la sala e sui panchettoni. Arriviamo facilmente alle 02.45, ora in cui decidiamo di togliere il disturbo. Alla cassa dividiamo il conto totale per 6 (offrendo quindi le 2 birre e una boccia d'acqua agli ultimi arrivati): 33 euro a cranio e ti passa la paura :( In compenso, offrono a tutti uno jager, che io e altri 2 lasciamo lì. Che dire? Questo è un locale che vive della rendita degli anni passati. Naturalmente non è più quello di un tempo, però con la giusta compagnia ci si può divertire, e allora non si ragiona come ristorante, ma come posto dove far serata stuzzicando qualcosa. Un modo per indorare la pillola... Comunque sia, è sempre imballato. Se non si prenota, è impossibile trovare posto. Ma siccome qui si parla di mangiare, allora mi dispiace, ma può decisamente andare meglio. Quasi 200 euro sono tanti, troppi per 3 crostini tristissimi, dei salumi e della crescenta non da meno, 3 arrosticini discreti, un'insalata, 2 birre e 7 bottiglie di vino dimenticabile. A questa cifra si può davvero mangiare la vera cucina tradizionale bolognese e avere ben diverse soddisfazioni...

4 commenti

joy
17/04/2009
Ciao Kawa, certe volte i locali a cui uno si era affezzionato con dei bei ricordi in tempi un pò lontani, purtroppo cambiano anche loro come cambiamo noi. Certo che una puntatina la si fà sopratutto per cercare di tornare indietro di qualche anno..... Saluti :)
grog
17/04/2009
Ciao Kava, o dovrei chiamarti Dottore?, giusta recensione e giusta segnalazione. Durante la lettura mi ricordavo qualcosa, debbo esserci passato qualche volta nei secoli scorsi, quando frequentavo, per lavoro e per diletto, più Bologna che Modena. L'ambiente descritto mi è famliare, ricordo che già allora c'era la fila per trovare un buco lì. Peccato sia caduto così in basso. D'altra parte può restare sulla cresta dell'onda tanti anni forse solo se mantieni la stessa gestione, forse, ribadisco. Qui mi sembra che le gestioni si siano avvicendate notevolmente a scapito della qualità del servizio offerto. Di sicuro il prezzo pagato non è il costo di quello che hai consumato, ma il costo di un posto dove puoi anche "far casino". Ai miei tempi erano pochi i locali dove si poteva fare così, vedi l'Ostaria dei Poeti, la prima, quella mitica, quella dove cantavano sempre Dalla, De Gregori, Guccini.... mondiale. Entravi alle 22.00 a cena e uscivi la mattina dopo. Ricordo che io, tra il '70 e l'80, avevo una compagnia anche a Bologna e al Giovedì sera usavamo recarci lì. Noi eravamo in una trentina, poi si erano aggregate altre tre compagnie, una di Ferrara, una di San Giovanni in P. e una di Forlì. Occupavamo praticamente tutto il piano interrato, quello delle jem-session canore. Era una libidine, prima si mangiava poi arrivavano alla spicciolata i big della canzone e si ballava e cantava con loro fino a mattina....poi a letto, quando la città iniziava a svegliarsi. E il giovedì successivo, replica, così per almeno un anno. Pagavi un pochino di più che negli altri locali, ma mangiavi benissimo e il divertimento era assicurato. Unica alternativa erano le "feste in casa". Ma non era la stessa cosa. O tempora, o mores!
Kava5150
17/04/2009
Avete ragione. Però, come dici giustamente, GROG, all'Osteria dei Poeti mangiavi benissimo (ci sono andato per un pezzo anche io), alla Buca anche. E allora chi se ne frega se costa un po' di più, visto che dopo mi diverto. Ora, invece, qui si mangia proprio male, ed ai Poeti la situazione è simile (anche se un po' meglio e, forse, spendendo leggermente meno). Allora non mi sta più bene spendere così tanto. Piuttosto mi faccio una mangiata alla Bottega, o da Serghei, e alla buca vado a bere una birra dopo.
pappapappa
17/04/2009
Caro Kava la tua recensione e i successivi commenti hanno suscitato in me un bel pò di ricordi e nostalgia... Io non ricordo se si mangiava bene o se si mangiava male, ricordo che sicuramente c'era da bere, che avevo meo pensieri di adesso e in compagnia ci divertivamo un sacco! La Buca, I Poeti, L'orsa, La Cantina Bentivoglio e anche altri, che piano piano riaffiorano, erano i locali da me preferiti. Bei tempi!!! Grazie per questi ricordi da bolognese! ;)
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