Imperdibile!!! Scritta da
golosona Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
35.00 Coperti:
1 5 commenti E' da quando ho scoperto la bella iniziativa dei giovedì gastronomici a Modena che voglio provare questo ristorante, dopo aver letto le belle recensioni. Ne avrei provati anche altri, purtroppo, per una serie di eventi non dipendenti dalla mia volontà, sono arrivata all'ultimo giovedì senza aver potuto sperimentare nulla. Così decido di non farmi scappare almeno l'ultimo giovedì e telefono per prenotare qualche giorno prima, il posto c'è, benissimo.
Giovedì è una giornata molto stancante dal punto di vista lavorativo, ma il pensiero della cena all'Antica Moka mi rincuora. Giusto il tempo di tornare a casa, cambiarmi, e vado col maritino alla volta di questo locale che forse non avrei mai visitato senza questa occasione.
Lo troviamo facilmente, si trova lungo la via Emilia e per accedervi si entra nel parcheggio dell'hotel Rechigi. Avverto però che da agosto si trasferiscono poco più in là, dall'altra parte della strada, ma il resto rimane uguale, numero di telefono compreso.
Giungiamo dunque nel parcheggio e ci dirigiamo all'ingresso del ristorante, che è vicino ma separato rispetto a quello dell'albergo.
LOCALE
Appena entrati, un signore di una certa età, gestore o proprietario, non saprei, distinto e gentile, ci saluta e ci affida alle mani di un cameriere che ci serviràper tutta la serata. Il suddetto cameriere (ma chiamarlo così è riduttivo, è una persona squisita per modi nonchè un esperto di vini) ci porta nella sala dove è il nostro tavolo. La sala non è enorme, ma capiente, è rettangolare e contiene otto tavoli rotondi dove possono accomodarsi tranquillamente 4 persone. In totale faràtra i 30 e i 40 coperti al massimo.
E' arredata con eleganza: pesanti tendaggi di seta alle finestre, sulle pareti appliques moderne ma dalla luce soffusa e non fredda, il resto dell'arredamento sull'antico, dai tavoli alle sedie al grande grammofono rosso posizionato in un angolo, che mi colpisce molto. Mi colpiscono anche le file di bottiglie allineate in bella vista che “formano” la cantina, o almeno una parte di essa, di questo locale ben fornito di vini e altri alcolici.
Tornando ai tavoli, sono apparecchiati con classe: hanno una sotto-tovaglia lunga fino ai piedi e un'altra sopra, candida, entrambe ovviamente in stoffa come i tovaglioli, e su ogni tavolo “troneggia” una bella candela, che ci faràcompagnia per tutta la serata. Le sedie, poltroncine con braccioli, sono comodissime. Per finire, accanto a ogni tavolo c'è uno sgabellino (o più di uno, a seconda delle signore presenti), dove poter appoggiare la borsetta. Le donne potranno capirmi: non si mai dove metterla! Ecco quindi un giusto posto, che non fa toccar terra alla borsa e le impedisce di essere d'intralcio a ospiti o camerieri. Un'idea carina che però io (ingenua che sono) scopro solo a metàserata :-( Pazienza!
Naturalmente il servizio al tavolo (ovvero piatti e posateria) è degno di nota: piatti di porcellana bianca, sottopiatto con tanto di centrino, e posate sempre in argento (il coltello però ha la lama di acciaio, per tagliare meglio), cambiate rigorosamente a ogni piatto. Solo per noi il cameriere avràusato una gran quantitàdi argenteria!
MENU'
Appena accomodati, il cameriere torna con un cestino di pane e una bottiglia di acqua e ci porta i menu: sia quello “normale” sia quello del giovedì, oltre alla “carta” dei vini che in realtàè un librone fitto. Lo sfoglio giusto per curiosità, noto che la scelta è davvero ampia, ci sono bottiglie di ogni tipo, a partire dai 25 euro. Lasciata stare la carta dei vini, apro il menù, che per me è rigorosamente senza prezzi :-) mentre scopro che su quello di mio marito ci sono sia i prezzi che la traduzione delle pietanze in inglese. Si tratta di piatti molto vari e particolari, con abbinamenti inconsueti, sia di terra che di mare. I prezzi sono altini: diciamo che gli antipasti si aggirano intorno ai 15 euro, i secondi partono dai venticinque/trenta e che i primi sono una media tra i due. Insomma, non certo a buon mercato, soprattutto se si vuole fare una cena completa o quasi. In ogni caso, anche se questi piatti potrebbero essere allettanti, stasera siamo lì per i giovedì gastronomici e restiamo fedeli alla nostra idea iniziale. Così, al cameriere che torna dopo la giusta attesa, ordiniamo due menù degustazione e niente vino (ormai sapete che beviamo poco e niente, i cultori del vino ci perdonino!). Il cameriere però, in mancanza della bottiglia ordinata, per non farci pasteggiare a sola acqua (per lui dev'essere un'eresia), ci porta una bottiglia di grasparossa rosè con la quale riempiràdue volte il nostro calice. Non me ne intendo, ma lo trovo buono.
Mentre aspettiamo la nostra cena, ci avventiamo, affamati, sul cestino di pane che è davvero invitante e che ci saràriempito una seconda volta: fette di pane bianco e scuro, aromatizzato, un bocconcino tra il dolce e il salato e una focaccina, tutto buonissimo. Proviamo una fetta col ricciolo di burro posto davanti a noi in un piattino: una bontà, tanto che Mauro lo ha spazzolato :-) Burro ottimo, pane fresco e fragrante.
Ma torniamo al menu da noi scelto. Consiste nelle seguenti portate:
- un tortino di patate con pancetta croccante e parmigiano come antipasto
- gnocchi di cappone con spinaci
- costolette dorate
- bensone con vin santo e zabaione
- caffè e nocino.
Un menù quindi a mio avviso molto interessante e ricco, ma, come se non bastasse, prima del tortino, il cameriere ci porta un pre-antipasto (lo ha chiamato così), gentilmente offerto: un bignè ripieno di formaggio con salsa allo zafferano.
Assaggiamo quindi il bignè e lo troviamo appetitoso, anche se molto caldo. Lasciatolo un poco intiepidire, lo finiamo. Il bocconcino si rivela ripieno di formaggio di fossa, buonissimo, con un accostamento originale e stuzzicante della salsina allo zafferano. Complessivamente, mi è piaciuto abbastanza (voto 7 e mezzo).
Inizia poi la nostra vera cena, addentiamo il tortino di patate, morbidissimo, semplicemente squisito, presentato in modo impeccabile come tutti i piatti della serata, con listarelle di pancetta croccante e parmigiano a forma di grissino. Quest'ultimo ha un sapore insolito, non cattivo, ma non mi ha convinto del tutto (voto 7).
Dopo un'attesa piuttosto lunga, trascorsa tra chiacchiere piacevoli e le giuste osservazioni del locale per fare al meglio la recensione, arriva il primo piatto. Lo aspettavo con trepidazione, non avendo mai mangiato gnocchi con cappone nel ripieno ed essendomi incuriosita. Il piatto contiene alcuni gnocchi, non molti a dire il vero :_( (ne avremmo mangiati di più), ma piuttosto grossi e sazianti. Sono conditi con scaglie di parmigiano e foglioline di spinaci cotti. Veramente ottimi: il sapore delle patate si accordava alla perfezione con il gusto dato dal cappone cotto in brodo, e lo spinacio esterno regalava un tocco di freschezza. Mi sono piaciuti molto, peccato fossero pochi, del resto in ristoranti di tal tipo non puoi aspettarti porzioni generose. Non fraintendetemi, però, le porzioni non sono neppure misere, ma giuste, in modo da permettere di finire il pasto senza scoppiare (io comunque dopo la cena sarò stra-sazia, mio marito un po' meno; nonostante il fisico asciutto, quando è in vena mangia :-)) Tornando agli gnocchi, voto 9.
Il secondo consiste invece in piccole costolette impanate ottimamente, croccanti eppur tenerissime, buonissime, accompagnate da patate al forno ben cotte (voto 8 e mezzo).
Ormai sono sazia, ma grazie alle attese tra una portata e l'altra, riesco a trovare il posticino per il dolce. Ed ecco un'altra graditissima sorpresa: il pre-dessert. Ci viene portato, e offerto, un semifreddo di cioccolato: che dire, un concentrato di bontà! Amo i dolci e sono di gusti difficili su di essi, ma questo mi è piaciuto davvero tanto. Si presenta come un quadratino bicolore, di cioccolato delicato e buonissimo, coperto da un cioccolatino fondente e da riccioli di cioccolato. Anche qui, l'unico neo è che fosse minuscolo, ne avrei mangiato volentieri ancora! (voto 10)
Arriva però il dolce vero e proprio, quello previsto. Su di un piatto, si presentano in una mirabile composizione una fetta di bensone, una ciotolina di zabaione, un bicchierino di vin santo e una lastra di zucchero caramellato. Una delizia solo a vederlo. Felice come una bimba che scarta i regali di Natale, afferro il bensone e lo assaggio, prima da solo, poi tuffato nel vino: devo dire, a costo di ripetermi, che l'ho trovato ottimo. E' la variante morbida, non secca, arricchita con marmellata. Io non amo particolarmente questo dolce, ma stavolta il bensone mi è proprio piaciuto. E pure il vin santo :-)
Per finire, assaggio lo zabaione, molto giallo, dolce il giusto, cremoso. Stavolta però mi sacrifico e ne cedo una parte a mio marito, che ha una passione per uova e quindi zabaione. Comunque buono. Non paga, oso pure addentare lo zucchero caramellato, il suo sapore mi fa tornare bambina, quando mi gustavo dolci dal sapore affine. (voto 9 e mezzo).
Terminiamo con il caffè, anzi io termino, perché a Mauro non è stato portato. Forse non hanno capito che lo voleva anche lui, in ogni caso lui non ha insistito per averlo. Quanto a me, ho bevuto la mia tazzina, nella norma, e ho osservato le bustine di zucchero, alcune davvero strane. Ce n'era una aromatizzata al cacao e un'altra aromatizzata alla sambuca! Non prendiamo il nocino.
Un'ultima parola sugli altri commensali e il loro menu. Oltre al nostro, sono occupati altri 4 tavoli, solo uno di essi ha scelto il menù del giovedì, gli altri hanno ordinato alla carta. Ho visto sfilare piatti molto belli, naturalmente li ho assaggiati solo con gli occhi, ma chi li mangiava mi pareva chiaramente soddisfatto.
SERVIZIO
Il servizio per tutta la serata è stato impeccabile. Il cameriere che ci ha serviti è stato gentilissimo, formale ma non troppo distaccato; l'altro, più giovane, orientale, che veniva a prendere e a portarci le posate è stato cortese. Entrambi silenziosi, ma disposti a fare quattro parole se vedevano che il cliente le gradiva. All'inizio della serata è arrivata anche la cuoca, un donnone enorme e dal largo sorriso, a presentarsi e augurarci buon appetito.
L'unica pecca se vogliamo è stata la durata del tutto: ci siamo seduti alle 20.30 e ci siamo alzati alle 23.00. Secondo me, troppo. E' vero che si trattava di 6 portate, ma avrei gradito attese meno lunghe, anche perché nel frattempo mi era venuto un po' sonno. D'altro canto, il servizio ha seguito questi ritmi per tutti i tavoli, credo lo facciano apposta per creare un clima molto rilassato e farti capire che il ristorante è a tua disposizione per tutta la serata. De gustibus… Il clima, però, era rilassante davvero e ci siamo alzati sereni e soddisfatti.
CONTO
Come concordato, 35 euro a testa per menù, compresi acqua, servizio e tutto quanto dato in più (il calice, il pre-antipasto e il pre-dessert).
CONCLUSIONI
La serata è stata perfetta, la svista del caffè si può perdonare, e anche i ritmi molto lenti, se questa è la filosofia del locale. Il servizio è stato eccellente, l'atmosfera raffinata e gradevole, la qualitàdei cibi molto alta. E' vero che si trattava di un menù fisso e che non ho assaggiato la loro cucina tradizionale, ma anche così mi sono fatta un'idea dell'ambiente, del cibo e della presentazione dei piatti e ne sono rimasta molto soddisfatta. 5 cappelli stra-meritati e scusatemi per la lunghezza della recensione ma volevo far comprendere la mia esperienza.
5 commenti
09/05/2009
Complimenti per la dettagliatissima e godibilissima recensione. Quando ci si affida a locali e professionisti di questo livellosi viene ispirati come dalle buone muse. La ricaduta di queste esperienze si trasferisce nella nosra vita a maggior godimento ed materiale e poetico :))