Recensione su Casa Minelli Monzone - Pavullo
visitato da airmat il 17.05.2009

Dopo 4 o 5 anni mia moglie è tornata a salire sulla mia moto…. Ovviamente da passeggero :D L'appuntamento era con 2 coppie di amici coi quali andare in moto all'agriturismo Minelli di Monzone (Pavullo) in quanto mia moglie è celiaca e Casa Minelli è stato uno dei primi ristoranti della provincia ad essere ‘formato' per cucinare senza glutine (guarda caso da mia moglie, siamo volontari AIC). Per chi ci si recherà consiglio attenzione al tornante in ‘centro' a Monzone… specialmente in inverno: è strettissimo e con un forte cambiamento di pendenza. La location è ottima: un pendio che guarda sulla piana del frignano da una parte e dall'altra… non saprei come si chiama, ma la vista dalla sala di fronte all'ingresso, quella che una volta era l'unica, è fantastica; ora si sono aggiunte 2 sale sulla sinistra dell'ingresso. C'è anche l'acetaia (ma non credo che faccia parte del Consorzio dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena) e partecipa al progetto “Fattorie aperte”. Ping pong, bigliardino (o calciobalilla), sedia a dondola, altalena sedie e sdraio allietano le pause di grandi e piccini. La sala è ottimamente restaurata ed arredata, con una lunga serie di finestre panoramiche, il camino (ovviamente spento in estate) e con tavoli abbondanti per dimensioni, distintamente apparecchiati con piatti, bicchieri e posateria degne di nota. Il menu è fisso, tempo fa si poteva scegliere in una ristretta carta, ma ricco e abbondante: - Antipasto all'italiana che comprende 1 fetta di salame, 1 di coppa e 2 di prosciutto; - Tortellini in brodo ottimi come sfoglia, ripieno e brodo (e lo dice uno che li fa) dei quali ho fatto il bis :) , - Risotto ai funghi forse un po' troppo al dente e probabilmente preparato con funghi secchi… discreto, - Lasagne al forno … a dir poco squisite, ma scarsine come porzione e non è passata per il 2° giro :) (o ero fuori in pausa? ) ; - Sorbetto; - Grigliata mista cotta alla perfezione (a me piace generalmente + cotta che agli altri) contenente salsiccia di maiale (discreta), costolette di maiale (molto buone, ma credo le avessero conciate con non so chè) e fettina, - Scaloppe all'aceto balsamico tenerissime ma l'aceto era forse troppo giovane… o non so per quale motivo avesse un retrogusto leggermente acidulo; - Patate al forno squisite (un po' di sale in meno non guastava) e - insalata mista; come dolce c'erano solo fragole al gelato (non amo i dolci quindi non commento). Come vino abbiamo preso un vino rosso fermo dei colli modenesi che definirei quasi sufficiente (rapportato al prezzo direi che vale quanto costa o poco di più: credo costi 6€ la bottiglia), poi un lambrusco frizzante non troppo dolce, un po' migliore del precedente… ed erano gli unici rossi; credo che questa sia la grossa pecca dell'agriturismo: la cantina, che però credo sia in sintonia con il concetto di agriturismo vero e non solo per scriverlo nelle pubblicità. Dopo il lauto pranzo ho portato i miei amici a vedere il “Ponte del Diavolo” (http://www.montecenere.it/ponte%20del%20diavolo/page19.html) sul quale si sprecano le leggende :) . Per chi volesse andarci lo consiglio in quanto è una bella passeggiata, quasi trecking in alcuni punti (quindi da farsi con calzature idonee o cmq con scarpe da ginnastica… evitare i tacchi :( ): il 1° Km è asfaltato ma quasi tutto in salita, gli altri circa 2 son in un sentiero battuto nel bosco nei quali abbonda la salita ed i tratti 'dissestati'; ridendo e scherzando, ad un'andatura da lumaca, ci sono voluti +/- 40 minuti ad arrivare… Per notizia ci sono anche camere da letto, ma no le ho visitate. Complessivamente il giudizio è abbondantemente sopra la sufficienza, uniche note dolenti la cantina e il menu fisso (ma dovrei informarmi se è possibile avere il menu alla carta…). Considerando che abbiamo pagato 22€ a testa sono proprio soddisfatto.