Recensione su Osteria del Fibbia Lovoleto
visitato da DanielSan il 16.05.2009

Recensione su
Osteria del Fibbia
Lovoleto

Visitato il 16.05.2009
Poteva andare meglio..
Scritta da DanielSan
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 25.00
Coperti: 1
2 commenti
E adesso: l'Osteria del Fibbia. Premesso che apprezzo i locali in mezzo alla natura (campagna, montagna, collina: và bene tutto), devo però specificare che, se faccio un bel po' di strada tra viuzze ed indicazioni non proprio numerose, pretendo che la fatica sia ben ripagata, se no me ne stò a Bologna. Come si sarà intuito dall'introduzione, il locale si trova abbastanza fuori mano, zona nord-est di Bologna ma, con un po' di buona volontà ed una mappa ci si arriva. La struttura è il classico casolare di campagna riadattato, invero gradevole ed accogliente. Ora, come al solito, bando alle ciance: parliamo di cibo. In automatico ci hanno servito una serie di antipasti: prosciutto con radicchio, polenta accompagnata da verdure ecc : tutto gradevole. Due primi: pappardelle al tartufo e gnocchetti con asparagi e prosciutto. Gli gnocchetti si facevano mangiare ma non erano niente di particolare, le pappardelle, peraltro buone come impasto, erano a mio giudizio completamente rovinate da un quantitativo d'aglio esagerato: a parte che l'aglio in generale non mi garba quando sovra dosato, nel caso specifico rovinava ed uccideva il sapore del tartufo. Il secondo era costituito da uno spiedo gigante (in cui la parte del leone la facevano pezzettoni di salsiccia non molto saporiti e dalla consistenza un po' artificiale) su un letto di patate fritte. Dopo tutto ciò, prima ancora del caffè e limoncello, la nota più dolente di tutta la serata: la musica dal vivo. Premesso che il gruppo faceva pezzi pop/rock gradevoli e li suonava/cantava pure bene, la follia era la disposizione dei tavoli: incollati al palco (il più sfigato è stato un nostro amico che si è ritrovato alle spalle del bassista e della cantante, alla simpatica distanza di qualche decina di centimetri: roba da rimetterci entrambi i timpani). Capisco che ci troviamo in un periodo di crisi e qualche coperto in più fà comodo ai gestori, però questo è , secondo me, prendere in giro la gente: viste le dimensioni della sala, si poteva sopportare l'acustica solo dalla parete opposta al palco. Aggiungo a tutto il resto qualche bottiglia di vino (il rosso non era male) e di acqua. Spesa totale 25 euro: buono per quanto abbiamo mangiato, meno buono per come abbiamo mangiato; per quanto riguarda la musica dal vivo ci avrebbero dovuto pagare loro (e, ribadisco, non è assolutamente colpa dei musicisti). Conclusione: la provincia di Bologna è piena di locali/trattorie in cui si mangia benissimo, sono in mezzo alla natura e sono più facili da trovare di ‘sto posto; quindi, perché tornare proprio qui? Voto: 1 cappello

2 commenti

Kava5150
24/05/2009
Mitico! Anni e anni fa si mangiava veramente bene, ma l'ultima mia visita risale ancora al secolo scorso ;) :) Poi, perchè hanno messo l'aglio nelle pappardelle al tartufo???
grog
25/05/2009
Ciao Danielsan, spero tutto bene.... Meno male che poi non sei andato a donne, con tutto quell'aglio avresti allontanato pure Dracula..... Secondo me kava non la dice giusta, o perlomeno incompleta, è sì una vita che non ci mangia, ma l'altra sera ci suonava.... rockettaro :) :) :)
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