Recensione su Trattoria ai Due Platani Coloreto di Parma
visitato da damiani il 27.05.2009

Recensione su
Trattoria ai Due Platani
Coloreto di Parma

Visitato il 27.05.2009
Consigliatissimo!!
Scritta da damiani
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 30.00
Coperti: 1
5 commenti
Grazie alla curiosità accesa dalla recensione del buon Patatone su GM vado a pranzo in solitaria presso questa bella ed elegante trattoria appena fuori Parma, frazione Coloreto, in direzione Reggio Emilia. Finalmente, dopo anni di pellegrinaggi disperati alla ricerca di un buon indirizzo parmense che non mi obblighi ad andare in centro( con tutti gli stress derivanti da parcheggio, tempo limitato, scarpinate infinite, ecc.), scopro per puro caso che i Due Platani distano non più di cinque minuti dalla clinica Città di Parma, mia abituale meta lavorativa. Eccomi quindi in pole position un mercoledì a pranzo all'una spaccata, previa telefonata; vengo fatto accomodare all'aperto sotto una veranda miracolosamente ombreggiata e ingombra di tavoli (quasi tutti pieni, a dire il vero) da un cameriere accigliato e cortesissimo, che mi seguirà per tutto il pranzo con i modi e i tempi perfetti di chi sa il fatto suo. Il menù è confezionato con grande cura e mi metterà subito in crisi per la ricca varietà di opzioni possibili, tutte invoglianti. Gli antipasti offrono una ricca e pregiata selezione di salumi del territorio: spalla cruda, cotta, mortadella, salame di Felino, culatello e prosciutto crudo di Parma 30 mesi, tutti serviti con piccoli pezzi di torta fritta. E poi terrina o scaloppa di fois gras con pan brioche caldo e composta di cipolle rosse. La tentazione per il fegato grasso è fortissima, ma il mio cuore di suino mi indirizza al crudo 30 mesi (€ 8), che nonostante sudi leggermente per il gran caldo è dolcissimo e delicato al palato, abbinamento perfetto per la torta fritta, qui asciutta, fragrante e servita in abbondanza. C'era in carta qualche altro antipasto che ora non ricordo, abbiate pietà… Vi basti sapere che l' inizio è stato col botto. Da bere non posso che ordinare un Lambrusco reggiano (non amo i parmensi) che mi viene proposto gelato e nella mezza bottiglia da 375cc, cosa rara da trovare e che ho apprezzato non poco (bonus). Si tratta dello stimatissimo Valtidone Bonarda della cantina Tirelli di Gualtieri, (€ 4,5), vecchio amico di sbronze giovanili al bar Lasagna di Mantova. Il primo che dovrei assolutamente provare sono i tortelli di erbette, che vedo sfilare verso i tavoli vicini con un brivido di lussuriosa invidia. Le alternative sono: farro tirato a risotto con asparagi, strichetti alle ortiche con crema di fagioli di Spello e pancetta croccante, bigoli al torchio con le acciughe e gnocchi con pesto di ortica e pomodori confit. La verità è che sono abbastanza indeciso: tortelli o pasta e fagioli? La storia prende tutta un'altra piega quando leggo la pagina dei secondi: l'occhio mi cade su una battuta di Fassona con giardiniera di stagione (€ 12) e lì cadono tutte le indecisioni: salto il primo e mi fiondo sulla vacca piemontese; ho voglia di carne cruda da almeno due mesi. E che carne cruda! Arriva in un lasso di tempo fulmineo, condita con un' eccellente olio extravergine di Trapani, sale, pepe e servita con qualche verdurina di stagione in agrodolce (carote, fagiolini, carciofi e peperoni). Il sapore è pazzesco, forse la battuta migliore mai assaggiata, in grado di surclassare la famigerata salsiccia cruda del Boccondivino di Bra, mio santuario privilegiato per la tartara piemontese. Il cameriere deve aver notato le mie smorfie di godimento durante il lento assaggio, perché mi si avvicina facendomi notare che la parte utilizzata è la “punta di culatello”, magrissima ed estremamente saporita. Concordiamo sul fatto che due lamelle di tartufo d'Alba o di Norcia finirebbero addirittura col “guastare” il sapore di questa meravigliosa ciccia. Questo solo per darvi un'idea della bontà… Il pranzo fila via liscio e senza intoppi, e così la mezza di vino. Con estrema goduria lucido il piatto con lenta e ripetuta scarpetta mentre il cameriere mi snocciola i dolci: fragole con gelato al limone o alla crema, sbrisolona e… ancora la mia memoria registra un black out…a questo punto però sono abbastanza sbronzo e ancora in preda ai postumi dell'amplesso con la carne cruda. Sono giustificato. So soltanto che mi ritrovo sotto il naso un bell'ananas dolce e freddo da frigo, l'ideale per chiudere in bellezza. Niente caffe, ma solo il conto, € 31,5. Per un pranzo di lavoro è una bella cifretta, ma assolutamente giustificata dalla qualità e dal servizio. Ho già prenotato la prossima visita, in cui cercherò di assaggiare i primi e la selezione di carni di Angus e Fassona alla griglia. Intanto metto 4 bei cappelli, da convertire a 5 (si spera) il prossimo giro. Consigliatissimo

5 commenti

Patatone
28/05/2009
Ciao Jacopo, non avevo nessun dubbio che questa trattoria ti sarebbe piaciuta, Giancarlo e Matteo sono due professionisti seri del settore, con esperienze anche a Quistello all'Ambasciata. Sono riusciti a creare una trattoria con una qualità superlativa, certamente tra le migliori in zona. Scopro da te che hanno anche uno spazio estivo, devo assolutamente provarlo. Grazie del tuo racconto!

29/05/2009
Ed io aggiungo che si puo' bere ottime etichette a prezzi a dir poco commoventi. Soprattutto bollicine d'Oltralpe. E ti segnalo che i bigoli e gli strichetti sono piatti nuovi da provare assolutamente..Come, nei mesi piu' freddi, la sbrisolona con lo zabaione caldo (supermegarotfl) e gli straordinari tortelli di zucca (2° anno che vincono il premio slow food come miglior tortello d'italia)...Ciao Massimo
-*utente-bannato*
29/05/2009
mi hai fatto venire una fame!!! e sono solo le dieci... P.S. valtidone bonarda non sembra il nome di un lambrusco nè tantomeno di un oggetto reggiano :)
damiani
31/05/2009
Valtidone Bonarda è ovviamente l'uvaggio con cui viene tagliato il lambrusco Tirelli (se non ricordo male lo stesso vitigno del Campanone) mentre Gualtieri, se la geografia non è cambiata negli ultmi giorni, resta in provincia di Reggio Emilia. Torna tutto?
-*utente-bannato*
03/06/2009
credo di sì, ma sai per me valtidone = no reggio e bonarda = no lambrusco. anche perchè mediamente in un mix citi il vino con un peso maggiore. ;) il vino conta dove lo imbottigliano o dove lo fanno? detto volgarmente: come lo consideri il prosecco del veneto Igt della cantina di formigine pedemontana (in provincia di modena)?
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