Consigliato! Scritta da
grog Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
22.00 Coperti:
1 10 commenti Da http://www.informacibo.it/vini/lambrusco.htm
....Quando il grande scrittore e regista Mario Soldati si fermò a Sorbara non poteva non apprezzare il Lambrusco più antico e più nobile. Era il 1957 e Soldati era autore, conduttore e regista della prima trasmissione televisiva italiana che parlava di prodotti tipici: si intitolava “Viaggio nella valle del Po alla ricerca dei cibi genuini” ed era il primo grande successo nazionale di una trasmissione su temi enogastronomici......
.....Infatti in chiusura di serata si brinderàcon i lambruschi delle aziende Paltrinieri, Garuti, Bellei Aurelio, Cantina di Sorbara e Carafoli, degustando il parmigiano reggiano del Consorzio e sfiziositàpreparate dall'Antica Trattoria del Cristo, protagonista della visita dell'illustre ospite nel 1957 e del filmato. .....
Sabato mattina, dopo essere stato a Manzolino per comprarmi una fiorentina da spararmi alla griglia domenica a pranzo, torno a casa e poi via di nuovo verso la bassa. Mia moglie, originaria montanara, sta innamorandosi dei “paduli” e, quando possiamo, andiamo a zonzo per i terreni sotto il livello del mare. Adesso poi che ho la nuova GrogCar è un piacere gironzolare per le strade basse.
Quella mattina mi dice che ha voglia di mangiare da quelle parti, allora io dò un occhio a GM e decido di andare finalmente da Baldini, a San Martino di Carpi, me lo hanno tanto decantato che oramai è ora che ci vada…
E via per il Canaletto. Non c'è anima viva, saranno tutti al mare, la giornata è stupenda, ma non c'è il “soffoco”, l'aria riempie i polmoni e le narici sono invase dal profumo dei tigli.
Arriviamo a San Prospero, giro in via Olmo, la percorro tutta, salgo sul ponticello e attraverso il Secchia e mi ritrovo in men che non si dica davanti alla trattoria Baldini, la mitica……….NNNNNOOOOOO…….CHIUSA!!!!.
Capperi, che jella. Beh, c'ero appena passato davanti, dietro-front e via verso Sorbara. Antica Trattoria del Cristo.
Ci andavo da cinno, mi ci portava mio padre. Ci ero tornato da maschiaccio vent'enne, con la compagnia, più volte, poi PUFF, non so neppure perché, non ci ho messo più piede.
E allora ci ritorno. Non è cambiato nulla, o quasi. La cameriera/titolare è invecchiata, ora ha quarantaquattro anni. Non me la ricordo bene, a quei tempi ne avevo pochi anche io e non mi inetressavano ancora le femmine….
Sono stati tagliati tutti gli alberi che circondavano la casa, almeno così si vede che c'è, prima era difficile capire dov'era il ristorante, se non fosse stato per la quantitàdi vetture parcheggiate davanti…. Fuori è tale e quale, beh, diciamo che sono cresciuti gli alberi del boschetto, dove in mezzo ci sono tanti tavoli, ed è lì che andiamo a sederci, non c'è quasi bisogno di ombrelloni, le chiome fanno una bell'ombra. Ci sediamo lontani da alcuni avventori fumerecci, non possiamo brontolare, siamo all'aperto….
I tavoli sono apparecchiati semplicemente da trattoria, alcuni sono in legno e alcuni in plasica, tutti con sedie da giardino. Nel mezzo una casupolina di legno, da dove la signora va e viene, contiene posate e bicchieri, tovaglioli di carta e tovaglie bianche, tutto giàpronto da sistemare sui tavoli.
Mentre ci guardiamo intorno, putroppo la strada si sente molto, ammiriamo il verde che ci circonda e ricordo quando venivamo da piccoli e i nostri genitori ci lasciavano scorazzare in mezzo agli alberi….peccato manchino giochi per i bambini, solo spazio aperto senza pericoli, in lontananza gabbie con animali da cortile….
Ordiniamo acqua gas, mezzo litro di lambro sfuso che ci vengono portati con un cestino con panini fatti in casa, alcuni con semi di papavero, altri con semi di girasole, piccoli panini e piccole schiacciatine semi-morbide, tutto talmente buono che in un men che non si dica è giàsparito. Per fortuna la signora se ne accorge e ce ne porta un altro, lo hanno appena cotto…… Il vino sfuso è ottimo, ma siamo a Sorbara e questo non mi sorprende, l'acqua è quella demineralizzata ed è eccezionale.
La signora poi prende le ordinazioni. Tortelloni alla boscaiola per mia moglie, un tris per me.
Tempo necessario e ritorna coi piatti. Il mio è diviso in tre, ovvi, spazi: tortelloni alla boscaiola, tortellini alla panna, gramigna alla salsiccia. Molto buoni e spavirati al volo. Dal loro depliant evinco “Tutte le paste rigorosamente fatte in casa”. Ottime e non pesanti. Anche i tortellini alla panna, che io non mangio mai, non mi appesantiscono e vanno giù lisci. Ottimi anche i tortelloni, paglia e fieno, con un ottimo condimento, come del resto quello alla salsiccia. I sughi non sono unti.
Continuiamo con due contorni, patate arrosto per mia moglie e il “vegetariano” per me. Patate nella norma, direi più così così che altro. Il mio piatto invece era un tomino ai ferri posato su un letto di insalata iceberg con melanzane, zucchine e peperoni grigliati. Molto buono e cotto benissimo. Ci viene comunicato che all'interno del locale c'è anche un intero buffet di verdure, ma nella foga di mangiare ce ne scodiamo completamente.
Due caffè deca, comsì comsà.
Dunque tutto direi discreto, bellissima l'ambientazione, penso che ci ritornerò di sicuro. Unica nota stonata la radio a volume sostenuto e di non mio gradimento, forse per coprire il rumore della strada? In questo momento mentre scrivo la recensione sto ascoltando un disco di Benny Goodman (Sing, sing, sing e Sugar foot stomp) direi che questa musica starebbe meglio in un contesto come quello del Cristo. Il pensiero vola e va e mi fa ricordare scene viste al cinema….. avete presente il film Miranda di Tinto Brass? Quando stanno facendo una specie di pic nic/pranzo in un pioppeto, poi si mettono a ballare musiche americane (siamo durante la seconda guerra mondiale) e poi viene a piovere? Beh, ripensandoci il mio pranzo ha avuto un'aura così, tipo quella che ho descritto, se la radio avesse trasmesso note gracchianti di swing sarebbe stato eccezionale.
Conto e via a pagare. 44 € in tutto.
Coperto 1,50 € x 2
Primo 8,50 €
Tris 9,50 €
Vino 4,00 €
Acqua 2,00 €
Contorno 4,00 €
Vegetariano 10,00 €
Caffè 1,50 € x 2
Direi buona qualità/prezzo. Da rivedere comunque provando anche “gnocco e tigelle con salumi nostrani”. Intanto 3 cappelli. Mi riservo di dare il quarto quando avrò assaggiato qualcuna delle loro specialitàdi carne (come recita il depliant: Filetto all'aceto balsamico della propria acetaia, Stinco all'aceto balsamico, Grigliate miste di carne, Zampone con fagioli, Cotiche con i fagioli, Stracotto di somaro con polenta).
Sconsiglio per i non amanti del genere il sabato sera, musica dal vivo….
All'interno del locale, che purtroppo non ho visitato a modo, so esserci grandi sale, quindi locale per gruppi numerosi, comunioni, cresime e matrimoni. Alla reception banco bar con il “vecio Galanti” titolare del Cristo da quarant'anni. Mi fa notare sulle pareti le vecchie foto dell'Osteria, dal millennio scorso ad oggi. Foto stupende.
Sempre dal loro depliant ho copiato queste informative, non avendo putroppo trovato niente nella mia biblioteca per mancanza di tempo.
“…Ricordando Sorbara e San Lorenzo della Pioppa crediamo non si possa lasciare nel dimenticatoio la nota Osteria del Cristo, della quale vale la pena riportare alcune notizie di carattere storico.
A circa metàstrada fra Modena e Mirandola, sulla Via Nazionale Canaletto, trovasi l'antica Osteria del Cristo di Sorbara. Ma chi vi ha fatto collocare quel Cristo, che diede il nome all'osteria e a quella località?
Questo non si sa nè probabilmente si sapràmai.
Può darsi benissimo che quel Cristo ve l'abbia fatto collocare il duca, quale proprietario del fabbricato, oppure come si usava fino a qualche tempo fa, per un sinistro ivi accaduto.
A lettere cubitali leggesi nell'insegna:"Antica osteria del Cristo di Sorbara". La sua data di nascita è 1650, cioè anteriore al Canaletto, sorto intorno al 1780 di fianco ad un canalino di scolo, che da Modena convogliava le sue acque nel Panaro a San Felice. Quanto alla sua importanza diremo che qui hanno sostato numerosi passeggeri; qui ebbe sede l'ufficio dell'agente comunale di Francesco V° ed ultimo duca di Modena, Giovanni Luppi, dal 1855 al 1859. Durante la II° Guerra Mondiale fu la sede del Fascio di Sorbara, dei Sindacati Fascisti e successivamente dell'ufficio amministrativo della cooperativa agricola.
Fu il ritrovo di conferenze, banchetti, musiche e nel suo cortile di acrobati e ginnasti. Ebbe anche la sala Iolanda per teatro, balli e burattini. Ma senza dubbio l'avvenimento principe del "Cristo", l'avvenimento che più di tutti illustra questa località, fu la sosta che qui fece il primo re d'Italia Vittorio Emanuele II°, accompagnato dal generale Cialdini il 5 Maggio 1861, diretto alla tenuta Bosco di Camposanto - San Felice. Fu quella una giornata di grande commozione per la gente del luogo; la folla era persino appollaiata sugli alberi. In quell'occasione il primo sindaco di Bomporto Giovanni Paltrinieri detto "Coli", diede, in nome del popolo, il benvenuto al re, che gli consegnò 20 marenghi d'oro per i poveri del comune….”
Bibliografia
F.Barbieri - S. Salvarani - San Prospero Secchia dalla Preistoria ai giorni nostri - San Prospero -1981
“…Presso l'Osteria del Cristo è esistita più volte, ma non di continuo, una Posta dei Cavalli, cioè un punto di sosta per cavalli e persone che utilizzavano il trasporto a pagamento. Tale trasporto è stato in un primo tempo in mano ai marchesi Rangoni, feudatari del luogo. Poi, durante l'Ottocento, è passato in mano al Ducato di Modena. Sia gli uni che gli altri davano tale servizio in appalto a qualche privato che avesse i mezzi per gestirlo.
L'Osteria del Cristo era il punto mediano fra Modena e Mirandola e quindi un punto ideale di sosta. Ma qui sostavano anche le ben più importanti staffette che tenevano il Ducato in contatto con la Germania e con gli Asburgo, famiglia regnante imparentata con i Duchi di Modena. Chi arrivava al Cristo trovava un punto di ristoro per ripararsi dal freddo, mangiare, lasciare il cavallo preso alla stazione precedente e riceverne uno riposato (che avrebbe poi lasciato alla stazione seguente). Qui sostavano ugualmente, e cambiavano cavalli, coloro che trasportavano la corrispondenza e i pacchi che avevano pagato (la maggioranza si arrangiava per spedire lettere o altro a mano, gratis, approfittando di un conoscente o un mercante che faceva quel tragitto)….”
A-v salut magnadôr bóss, arváddres….
10 commenti
02/06/2009
Caro GROG, complimenti per la recensione e la bella gita. Ci hai pensato che quando ci andasti a vent'anni in compagnia l'attuale titolare aveva 16 anni ? Non ti sei guardato molto in giro, allora :) :)