Recensione su
Il Cantuccio
Maiano Monti - Fusignano
Visitato il
09.06.2009 Consigliatissimo!! Scritta da
Kava5150 Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
65.00 Coperti:
1 7 commenti
Buffo.
Digitando "Ristorante il Cantuccio" su Google si ottengono come risultati una decina di ristoranti con questo nome sparsi in giro per l'Italia.
Andando nel dettaglio, se ne trovano moooooolti di più.
Quasi come se ci deva essere almeno un Cantuccio in ogni provincia ;)
La coincidenza è che anche questo, come il Cantuccio di Bologna, ha come cavallo di battaglia il pesce. E lo fa proprio bene.
Vuol dire che il nome porta fortuna :)
Comunque sia, mi intrufolo, invitato quasi per caso da grandi amici, a questo pranzo.
Ritrovo direttamente nel paese, anche se Maiano Monti, 4 case e poco più a pochi chilometri da Fusignano, è talmente piccolo che trovo senza problemi il locale.
Venendo da Lugo, sulla strada principale si incontra il cartello Maiano (inizio paese), una piccola curva a sinistra, un altro cartello Maiano (fine paese! :) :) :) ) e subito sulla destra la via che porta al Cantuccio.
Parcheggio privato molto spazioso, vialetto che conduce all'interno del locale, immerso fra piante ed alberi nella campagna romagnola.
Un paio di saluti veloci e siamo dentro.
Bello.
E' il classico casale accogliente, con pareti bianche, soffitto a travi di legno scuro, pavimenti esterni della veranda in legno.
Conto diverse sale interne, almeno due e grandi, più una piccola subito dopo l'entrata, caratteristica con camino.
La veranda esterna è davvero grande.
Visto il caldo e il numero (siamo circa 18) veniamo fatti accomodare proprio lì, in un bel tavolone spazioso.
Il clima è perfetto e fresco, in quanto gli alberi intorno fanno da "ombrello" sulla veranda, sventando l'odioso clima da serra con un'umiditàche sembra di essere ad Hanoi...
Pronti ai posti di partenza.
Un cordialissimo ragazzo con una splendida parlata romagnola ci fa il punto della situazione: qui si mangia prevalentemente pesce, in tutte le salse, dalla cucina creativa, al crudo, alla tradizione spagnola e portoghese.
Imparo dai miei amici che qui non si devono assolutamente perdere le crudità, i crostacei, la paella (dicono una delle migliori mai sentite), l'aragosta e la cataplana.
Benvengano allora!!!
Il menu saràconcordato uguale per tutti. L'unica cosa che cambia è il vino. C'è chi si butteràsu un ottimo Pinot Bianco, chi su un Pinot Grigio, chi su un Riesling. Di uno di questi arriva anche una Magnum.
Io e il mio compagno di merende, che "ci garban tanto le bollicine", ci facciamo fuori due bottigliozze di Franciacorta Brut Montenisa, proprio buono.
Si comincia a mangiare.
In tavola arrivano vassoi colmi di crudità.
Una base di ghiaccio tritato e sopra carpaccio di ricciola, gamberoni, mazzancolle e scamponi.
In quantitàindustriali e di qualitàeccellente.
La ricciola, poi, è spaziale, con un filo d'olio (buono) a crudo, un po' di sale e un po' di pepe.
Si prosegue con delle insalate di polipo, seppioline, sedano e patate, eccellenti.
E' il turno della famosa cataplana.
La cataplana, in realtà, è la tipica pentola in rame di origine portoghese nella quale, grazie alla chiusura ermetica, si ha una cottura al vapore. Più o meno una pentola a pressione del passato.
Al suo interno, un guazzetto con cozze, gamberi e scampi.
Eccezionale.
Siccome io ed altri 3/4 siamo molto amanti della pasta (sì, ok, col pesce non si dovrebbe fare, si rischia di infognarsi subito, me tutto è talmente buono che ispira molto...) il gentilissimo cameriere, alla nostra richiesta, ci propone 4 porzioni, da dividere in 8, di tagliolini.
Andata.
Il tagliolino fresco all'uovo, fatto in casa con un tipico taglio irregolare e spessissimo, è qualcosa di spaziale.
Con polipetti, vongole, gamberi e scampi, si mangia che è un piacere.
Il bello è che va sempre a finire così: tutti a dire "no no per l'amor di Dio, niente pasta per me!" poi, appena arriva il piatto in tavola, ti guardano come se fossero stati a digiuno un mese e ti chiedono "Com'è? Me la fai sentire?". Te pareva!
Meno male che anche in questo caso le 8 porzioni sono abbondanti, ma vengono spazzolate via in men che non si dica.
E' quindi la volta della girgliata e della frittura.
Alla griglia arrivano vassoi stracolmi di spiedoni di gamberoni, eccellenti, e altri vassoi con scampi.
Il fritto è il classico con gamberi, polipetti, anelli e quant'altro.
Ottima la pastella, poco unta, ottimo il sapore.
Al limite della capacitàgastrica, decidiamo che siamo arrivati alla fine.
Per tutti, un buon sorbetto, al limone o al caffè, e per qualcuno anche il dolce: "le barchette", biscottini di pastafrolla con crema pasticcera e frutti di bosco, panna cotta con frutti di bosco e crema catalana (molto buona).
Caffè per tutti e un paio di bottiglie di grappe lasciate al tavolo.
Proprio una bella scoperta.
La cucina è ottima, alcuni piatti sono spaziali (i crudi e la cataplana, ma anche il primo), il pesce è di ottima qualitàe freschissimo (avrò mangiato 6 fette di ricciola, 2 scamponi e 6 gamberoni crudi e non ho avuto un minimo disturbo).
E poi il servizio è stato molto cortese e premuroso.
Alla fine, la cifra spesa a testa è stata di 65 euro, che considerato quanto abbiamo mangiato e cosa abbiamo bevuto, sono più che giusti.
Ma si può tranquillamente spendere meno, non mangiando come dei grandi come abbiamo fatto noi.
Da tenere sicuramente ben presente, tornerò presto per assaggiare questo loro oracolo chiamato paella... ;) :)
Ottimo!
7 commenti
11/06/2009
Ed io che pensavo che Maiano fosse in Friuli ... ma quello è Majano ;) Interessanti le proposte di cucina "esotica". Che dire, sei un esempio di martire che si sacrifica continuamente per darci delle ottime "dritte"! ;) :) ... tu ed il tuo compagno di merende. Che brutto mondo :) :) :) Ottima testimonianza!