Recensione su Hostaria La Frasca Modena
visitato da grog il 21.07.2009

Recensione su
Hostaria La Frasca
Modena

Visitato il 21.07.2009
Consigliatissimo!!
Scritta da grog
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 26.66
Coperti: 1
3 commenti
Beh, ragazzi, dopo l'Ermes, L'Aldina, la Cervetta, la Bonissima, non potevo esimermi da andare alla Frasca. L'Ada, anche lei, nel suo piccolo, è un mito. Passo di lì questa mattina verso le 10.00, è presto, lo so, ma voglio dare un occhio. Debbo uscire a pranzo con erbamedica e la sua guardia del corpo, il moroso. Voglio essere sicuro di dove li porto, in un posto in centro storico dove tutti e tre non siamo mai stati. Se l'Ada non ci prende, posso tentare con Fusorari o chiamare coste all'ultimo secondo e tirarlo giù dal letto…. Mi sembra tutto ok in Via San Paolo, mi fermo anche un attimo e riguardo il palazzo dove c'erano le mie elementari, le “Ceccarelli”, ora spodestate dalla Circoscrizione 1 e relegate in Via Sgarzeria…..bel posto per metterci una scuola elementare, non che in Piazzetta Redecocca fosse il massimo per quei tempi tra Via San Paolo e Via Tre Re (1), ma ora mi sembra esageratamente fuori luogo l'ubicazione a fianco del SERT (Servizi per le Tossicodipendenze)…… Di fronte la ex-scuola le nuove, si fa per dire, case popolari….quando io andavo a scuola lì, a metà degli anni '60, si vedevano ancora i resti dei bombardamenti, la casa era stata colpita ed era crollata di sbieco, si vedevano mezze stanze, con porte, tavoli, sedie e carta da parati……una specie di terrazzini senza ringhiera…. Butto un occhio sulla porta del locale, non vedo dentro, ma fuori c'è praticamente il menù scritto a mano su due o tre fogli, 9,30€ gli antipasti e i primi, 13€ i secondi, tra i 4€ e i 6€ i contorni, con qualche variazione a seconda del tipo di condimento, poi su un altro foglietto un numero di telefono, che prontamente memorizzo. Più tardi infatti chiamo e mi risponde, presumo, l'Ada. Chiedo se è aperto e lei mi risponde con un'altra domanda, “quanti siete?”. Siamo in tre e vorremmo mangiare verso mezzogiorno. “Che nome metto?”. Fatto. A mezzogiorno meno cinque minuti siamo sul posto. L'Ada ci accoglie e subito le andiamo a genio. Siamo stati di parola e soprattutto puntuali, questo ci ha permesso di conquistare punti….. Scegliamo un tavolo all'interno del locale, che è piccolissimo, due minute stanzette stipate di tavolini, ma lei, sapientemente, sposta di qua, sposta di là, ed ecco che saltano fuori due tavoli da 4 pronti per essere occupati….nel proseguio del pranzo, tutti gli avventori sceglieranno poi di mangiare dentro e non fuori, è ventilato sì, ma il caldo e il riflesso è terribile …… Quattro chiacchiere in totale tranquillità fra di noi e con l'Ada, che parla con noi come se fossimo stati amici da una vita. Mi chiede se ero mai stato lì e le rispondo che venivo quando c'era “la negra”, allora lei mi dice che essendo lì da vent'anni è un bel po' che non mi affacciavo sulla piazzetta…. Visto che abbiamo fretta ci propone subito qualcosa, la pasta al forno con sugo a base di porcini e ovoli……impossibile resistere, dopo la cotoletta all'Ada, divisa per tre. Da bere una gassata e una boccia di Sorbara Garuti vigneto Cà Bianca. L'angolino dove siamo seduti è in corrente d'aria e stiamo benissimo. L'Ada ha comunque buttato gli occhi sul moroso di erba e flirta spudoratamente con lui…..”bel moretto con la maglietta rossa, come il rosso della Ferrari”, quando parla si rivolge praticamente solo a lui….. e a forza di mangiarselo con gli occhi, le viene in mente una vecchissima battuta, ….. “l'altro giorno si è fermata una ferrari rossa smagliante, proprio come la tua maglietta, bel moretto, si è fermata proprio davanti alla Frasca, sai chi la guidava? – sempre rivolgendosi “al moretto” – una suora…sì una suora, al che le ho chiesto come si sentiva a guidare una ferrari rossa come quella bella maglietta, e lei mi ha risposto che stava benissimo perché andava da Dio….” Arriva la pasta al forno, praticamente una bella sberla di lasagne, pasta tirata a mano, ottimo ragù e fenomenale sugo di funghi………………………………………………… mangiare per credere, spavirato, scarpettato e sparecchiato. Su consiglio materno dell'Ada nessuno ha chiesto il formaggio grattugiato. Arriva un bel piattone di fagiolini freschi cotti, coperti di aceto balsamico buonissimo, mentre ce li godiamo, l'Ada porta la sua cotoletta, una bella sberla di costata di maiale bella spessa impanata e fritta alla perfezione, semplice, senza fronzoli, già tagliata a strisce. Divisione equa. Spavirata senza problemi. Eccezionale. Caffè dalla moka e grappino per due. Si paga, 80€ in tutto coperto 3 € 1 vino 10 € 1 acqua 3 € primo 10 € secondo 13 € contorno 6 € caffè+liquore 3 € (le grappe due) Votazione 4 cappelli. Ho mangiato sì benissimo, ma punisco solamente il prezzo un po' sopra la media per il coperto, l'acqua e il vino. Per quello che abbiamo mangiato prezzo buono, come ottimo era anche il cibo, e soprattutto meravigliosa l'Ada, ottima padrona di casa, oserei dire che mi sono sentito come da Ermes, non a mangiare fuori, ma a pranzo in famiglia. Penso che ci ritornerò presto, se mi capita, anche da solo. Ringrazio comunque erbamedica e il suo “morosogeloso”, che non la molla un attimo, e fa bene, perché è una bella ragazza, per la bella compagnia che mi hanno regalato. Pensate che ho scoperto che entrambi abbiamo militato nella stessa squadra di pallamano (GammaDue Modena), lui portiere ed io fisioterapista, ci siamo praticamente sfiorati, probabilmente quando lui arrivava io emigravo nel Carpi. E ringrazio anche l'Ada che è stata splendida…. E dopo tutte quelle chiacchiere sulla cotoletta della Cervetta, la catoletta della Bruna, ecco qua anche la cotoletta dell'Ada. Si era parlato tempo addietro di fare delle spedizioni punitive con frittella e qualche altro assatanato cotolettaio per stabilire quale fosse la cotoletta migliore di Modena, ecco adesso vi posso dire che ciò è impossibile. Sono già buonissime tutte e tre, perché sono tre entità completamente diverse. Ferma restando l'impanatura con o senza segreti vari, quella della Cervetta è una costata di maiale ricoperta di rucola pomodorini cipolla e aceto balsamico, quella dell'Ada è una costata di maiale semplice così come viene, potrebbe portare lo spicchio di limone, ma lo mette solo se richiesto, poi c'è quella della Bruna, fettina sottile senza osso, ma con impanatura “gonfia”, come la fa anche mia madre, un po secchina a volte, ma se ne mangerebbero a crepa-panza. Sono tutte e tre pregievoli, per cui non mi sento di decretarne una la migliore, ma di asserire che vanno mangiate e godute tutte e tre. ------------------------------------------------------------------------------------------------------- (1) Mi sarebbe piaciuto trovare informazioni interessanti riguardanti questo angolo della vecchia Modena, purtroppo le notizie da me reperite sono piuttosto vaghe. Il problema principale è che molte strade della città hanno cambiato nome, altre sono scomparse e nuove sono state create. Da quello che ho edotto, inizialmente, cioè prima del 1841, via Selmi si chiamava contrada delle Beccherie, dove nel 1504 “un bordello stava tra l'Ospedale della Morte e l'Osteria della Campana”, da Piazza Grande a Piazza San Salvatore (detta dei Servi), poi Contrada de' Bagni, perché nel 1817 vicino al fabbricato di San Paolo vennero istituiti i bagni pubblici “per uso d'uomini e donne”, da Piazza San Salvatore alle mura, e nel 1925 divenne definitivamente via Selmi. Nel punto della loro confluenza, la via che adesso si chiama dei Servi, allora era Contrada dei Presoli poi nel 1818 divenne Contrada de' Servi da lì fino a Canalchiaro, e l'altro tratto Contrada San Bartolomeo. Tra il 1841 e il 1880 Contrada dei Tre Re, che era anche conosciuta come Contrada de' Carandini, “un giorno, circa nel mezzo della sua lunghezza, da un vicoletto era posta in comunicazione con la contrada de' Balugola all'incontro della Grassetti”, vicolo che non so in che anno sia stato chiuso. Oltretutto qui in Tre Re doveva esserci una locanda: “….la stamberga di locanda ivi esistente fosse così detta dai triumviri….”, anche se quest'affermazione risulta essere un po' fantasiosa, “fiabe da lasciare alle pettegole”, visto che il nome fa decisamente riferimento ai Re Magi…. Contrada San Paolo secondo il Forni doveva chiamarsi “del Salsa”, e “dalla metà di questa contrada dipartivasi un vicoletto che la poneva in communicazione con quella dei Tre Re.” Detto vicoletto era ancora presente nel 1938, per cui la creazione della Piazzetta Redecocca è da attribuirsi a dopo la Seconda Guerra Mondiale. Probabilmente quelle case semi-bombardate occupavano tutto lo spazio, venendo distrutte hanno lasciato un grande vuoto che poi è stato traformato nell'attuale Piazzetta, ho dei vaghi ricordi al riguardo. Redecocca in realtà era una Porta, quella che poi diverrà Porta dei Castelvetro, nel 1419 era invece denominata Porta San Paolo.

3 commenti

Sissy
22/07/2009
GROG mi hai bruciato sul tempo :) l'ada è piacevolissima, per non parlare della sua cucina: grazie a te per avercela fatta conoscere e per il gioviale pranzo offerto ;) poi ci erudisci bene su ermes, eh!
candy
22/07/2009
Bravi ragazzi, mi fa tanto piacere che abbiate organizzato questo pranzetto. Cosi' mi piacete , un sacco, e ve lo scrivo col cuore. Un abbraccio
evina
22/07/2009
sei stato fortunato a trovare l'Ada di buon umore!!!! Venerdì sera ero a cena ospite di alcuni amici ed era alquanto nera e anche altri presenti mi hanno confermato che erano giorni che l'andamento era così. Ma quando è in forma, non risparmia nessuno :) :) :) e sulle sue tagliatelle e cotolette nulla da dire!!!
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