Recensione su Lo Scoglio delle Sirene Gallipoli
visitato da g.falconline il 03.09.2009

Recensione su
Lo Scoglio delle Sirene
Gallipoli

Visitato il 03.09.2009
Consigliatissimo!!
Scritta da g.falconline
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 55.00
Coperti: 1
16 commenti
La prima volta nel Salento è un mare cristallino, un sole mai sazio che risveglia i colori più intensi del blu. Lo stesso sole, mai stanco, sa essere però anche discreto e tutto si trasforma, con toni delicati, in un verde che a volte si arrende a colori indescrivibili, da sempre nascosti dai cieli nuvolosi del nord. Gli stessi colori che ho cercato negli occhi di chi mi accompagna, perchè dimenticasse il male. Ma il mare proprio no, quel mare che ogni anno viviamo come il convalescente che ritrova le forze alla prima passeggiata all'aperto: il mare non si può dimenticare. E così da qualche anno ci riserviamo una finestra sulla futura estate, una vacanza al mare in Settembre, col gusto di anticipare quello che verrà piuttosto che di chiudere ciò che è stato. Mira taglia le onde come un coltello, con lo stile impeccabile cha le invidio, e instancabile colorisce i propri ricordi di nuove sensazioni marine: non a caso è convinta che in un'altra vita sia stata un delfino. Sotto l'ombrello le letture amate, il “… rito antico e nuovo dei giornali …”, e lontano dai ritmi quotidiani ritornano i miei sogni giovanili, l'illusione di una vita fatta di lettura, conoscenza e costruzione di un mondo migliore. Allora ho bisogno di dimenticare, perché lo stress non si riproponga, sotto forma di tutto ciò che un tempo non si sarebbe osato dire e che oggi riempie di orgoglio che ne scrive e i suoi protagonisti. Se proprio il mondo non è proprio quello che vorrei, almeno che lo sia l'amore che voglio. E così mentre Mira prende il sole, con la speranza di portarselo via :) , io mi preoccupo del pranzo, anticipando il rientro a casa tanto quanto basta per preparare il pesce comprato al porto. Gallipoli vecchia, la “città bella” fondata dai greci, è ancor oggi splendida isola circondata dalle sue mura, legata da un piccolo ponte alla terraferma. Case bianche, stretti vicoli, che io e Mira “… giriamo in libertà…”, mentre volti antichi ci osservano “… sull'uscio di una sola stanza …”. Vecchi pescatori, col volto segnato dal sale e dal tempo, parlano forse di calcio, e non è dato di capire se hanno mai attraversato lo stivale per accettarne di essere solo il tacco. Sembrano lontani dai volti a noi noti, altra gente, lingua a tradizioni, difficili da capire, forse usi mai cambiati da secoli, e qualcosa ci suggerisce che forse siamo noi ad essere diversi da come dovremmo, perduti nel falso mito del progresso. Sotto di noi si presenta improvvisa una spiaggia nascosta, rasserenata da acqua limpida e calma. Una piccola baia, che i gallipolini chiamano spiaggia della “purità”, da cui prende il nome la bella chiesetta, recentemente ristrutturata che la domina dall'alto: Santa Maria della Purità. Ad una delle sue estremità, lungo la strada che in alto costeggia le mura, si trova lo “Scoglio delle Sirene”, che con una bella veranda a ridosso delle mura, concede allo sguardo un ampio tratto di mare, lo scoglio del faro e la spiaggia. Uno spettacolo straordinario, una cornice unica per gustare la vacanza, e arricchire i propri ricordi con una bella cena a base di pesce. Guadagniamo un tavolino libero a picco sul mare, è presto, ancora non sono le 20.00, e non vi sono i problemi di attesa con i quali dovranno confrontarsi gli affamati clienti, per lo più stranieri, che faranno la fila solo un'ora più tardi. Ancora una volta il mare si impone con i colori intensi che gli regala il sole vermiglio del tramonto, che sembra volerlo accendere prima di scomparire e invece è lui a spegnersi, lasciando solo un diffuso alone rosato, che la fame e la sete, ci suggeriscono uguale a quello del famoso vino che stiamo per ordinare :) consigliatoci da Brunella prima di partire. Una ragazza gentilissima ci illustra il menù e concordiamo un antipasto “Scoglio delle Sirene” per due. Un piatto abbastanza gustoso, con tanti piccoli assaggi: polpo lessato, salmone, pesce spada, filetti di acciughe marinate e seppie. Al centro tanti piccoli pesciolini, fritti e passati lievemente sotto aceto, dal sapore insolitamente delicato, molto gustosi. Per primo un piatto di penne allo scoglio, che non ho molto gradito. Sarà forse per il gusto amarognolo delle cozze locali, che peraltro avevo già preparato due sere prima nella cucina del comodo appartamento dove abbiamo soggiornato. Una doppia esperienza che mi ha confermato che si tratta proprio di una loro caratteristica, che rende alla mia memoria più graditi i “muscoli” liguri :) . Estrema cortesia da parte delle ragazze addette al servizio anche in occasione dell'ordinazione del secondo. Avendo Mira, anche dietro mio consiglio, ordinato un pesce sarago alla griglia, la ragazza che ci serviva si è presentata con un grande piatto di portata con sopra un sarago crudo imponente, di quasi otto etti, chiedendo se l'ordinazione, in virtù della quantità e del costo che ne sarebbe derivato, poteva essere confermata. Un gesto gradito di estrema correttezza e trasparenza. Naturalmente l'ordinazione è stata confermata J e abbiamo rilanciato chiedendo che sulla stessa griglia venisse immolata anche una seppia! Ben presto i due presunti abitanti del mare della purità sono finiti nei nostri piatti, con il sarago pulito davanti ai nostri occhi, che occupava dal solo quasi tutto il tavolino. Carne molto buona, tenera e consistente allo stesso tempo, testimonianza di un cottura sapiente e di un prodotto freschissimo. Stessa cosa per la seppia e sorpresa della cameriera: nulla è restato dei malcapitati, così come delle buone patate rosmarinate servite di contorno :) Non poteva mancare al tavolo una bottiglia di rosato del salento “Five Roses” della prestigiosa cantina “Leone de Castris”. E' stato il primo vino rosato italiano ad essere imbottigliato e commercializzato in Italia: era il 1943. E' composto al novanta per cento di Negroamaro e dieci per cento di Malvasia Nera. Il nome richiama una antica contrada del feudo di Salice Salentino, denominata “Cinque Rose”, ma anche la leggenda che narra che per intere generazioni ogni Leone de Castris abbia avuto cinque figli. Sul finire della seconda guerra mondiale il generale Charles Poletti, responsabile degli approvvigionamenti delle forza alleate, chiese una grossa fornitura di vino rosato. Vino italiano con un nome rigorosamente in lingua inglese, per omaggio alle forze alleate. così nacque il Five Roses. Nel 60° Anniversario, annata 2003, è stato premiato a Roma da Bibenda&Duemilavini A.I.S. con l'Oscar 2005, quale miglior vino rosato italian, mentre la versione del 63° Anniversario, annata 2006, è stato premiato con le Tre Rose (equivalente ai Tre Bicchieri) dal Gambero Rosso. Conto finale 110 euro in due, un prezzo un po' superiore alla media dei locali del posto, ma è anche vero che il sarago da solo ha rappresentato quasi il quaranta per cento della spesa, mentre l'altro sessanta per cento io lo ascriverei direttamente anche solo alla bellezza unica del paesaggio! :) Ci siamo allontanati soddisfatti della splendida e romantica serata trascorsa insieme, mentre il ricordo della candela del nostro tavolo si confondeva con le mille luci che si riflettevano tremolanti tra le onde della baia che aveva fatto da indimenticabile cornice alla nostra cena. Di nuovo mi ritorna in mente, nei versi già citati in precedenza, il caro ricordo di Pierangelo Bertoli, e la nostalgia del tempo che passa e ci cambia nella sua “Sera di Gallipoli”. Provo a cantarla, e la commozione che sale non prevedeva affatto che la serata si sarebbe conclusa con l'allegra risata di Mira, che mi ricorda quando, giovane salernitano, cantavo le canzoni in dialetto modenese del bravo cantautore, senza comprenderne il testo: il testo ma non il senso… ;)

16 commenti

Kava5150
14/09/2009
Una descrizione talmente ben fatta da poterla toccare con mano. Bravo! Davvero emozionante.
Piggo
14/09/2009
Leggendoti sono rimasto senza parole: bravissimo!!! Vorrei riuscire a trasmettere come hai fatto tu pensieri ed emozioni.... A presto, Maestro :) :) :)
Frittella
14/09/2009
MAESTRO!!! Non finisci mai di stupirmi, ho letto il tuo racconto con il groppo alla gola. Il tuo modo di scrivere è poetico e reale. Mi sono emozionato per l'ennesima volta. Complimenti veri. P.s.: Ma è la stessa cosa se quando ero monello, cantavo le canzoni degli Squallor senza comprenderne il testo? Il testo ma non il senso… :) ;)
pattyb
14/09/2009
Bellissima recensione Falcon!!! Davvero emozionante!!!!!
orsa77
14/09/2009
che nostalgia del mio salento...anche otranto e lecce sono bellissime...
gi
14/09/2009
accipicchia Maestro, anche io son stato varie volte a Gallipoli, ma l'unica cosa che son stato capace di scrivere e' stata una cartolina... :) L'ennesimo emozionante capolavoro, grazie!!!
Reginalulu
14/09/2009
In una mattina di pioggia emiliana mi sono ritrovata, leggendo, scaldata dal sole e illuminata dai riflessi del mare del Salento. Nell'eterna lotta tra le parole, che cercano costantemente di ingabbiarci, e le emozioni, che ci fanno volare, tu sei riuscito a far vincere il cuore. Grazie, ancora una volta, per questa emozione.
d.d.
15/09/2009
Grazie g.falconline, per le bellissime emozioni che riesci a trasmetterci.
joy
15/09/2009
Me la sono letta soltanto ora, perchè come tutte le tue recensioni vanno assaporate pian pano, in modo che toccano il profondo dell'anima.... Grazie
g.falconline
16/09/2009
Cari amici, vi ringrazio di cuore per aver apprezzato, entrando in piena sintonia, il mio desiderio di condividere con voi questa mia esperienza in un angolo lontano e bellissimo della nostra Italia. Grazie.
tigellinaboilerdilardo
16/09/2009
sei sempre da capolavoro gianfalcon! come potrai immaginare questa tua recensione mi è piaciuta tanto, sia per la parte culinaria (debbo al più presto scoprire-assaggiare il misterioso pesce sarago di cui leggo il nome per la prima volta) che per quella sentita-personale romanzesca, bellissima!
barbe
17/09/2009
Ciao falcon, è sempre bello leggerti. I tuoi racconti sono sempre "densi" di vita e di spunti di riflessioni. Sarà proprio per questo che li leggo sempre volentieri, aspettandone di nuovi, e cercando di imparare a vivere anche così. Questa volta mi hanno colpito molto le prime righe.
Silli
18/09/2009
ciao Falcon...puf puf..pant pant...arrivo in super enorme ritardo!!! e sempre problemi con il pc, non sempre riesco a collegarmi! uff! ahhhhhhhhhhhhhhhh...che coincidenza!!! anch'io sono stata in Salento la scorsa settimana per la prima volta!!! Ero a Porto Cesareo ma sono andata un giorno a visitare Gallipoli...(poi mi darò da fare con le recensioni :) )sarò monotona, ma te lo ripeto con vero piacere, leggerti è sempre stupendo...grazie di cuore per quello che scrivi...:) ciao
g.falconline
22/09/2009
Carissima Silli, come vedi anche io arrivo lungo... ho un trasloco da terminare e mi collego a sprazzi. Ti chedo scusa del ritardo. Ti sono infinitamente grato del tuo commento, che conferma come il nostro approccio sia profondamente simile e la partecipazione al sito motivata dal desiderio di comunicare agli amici le sensazioni provate. Una comunità reale e virtuale allo stesso tempo. Reale non solo perchè periodicamente ci troviamo, ma perchè ci accomuna la stessa voglia e gioia di vivere, e il piacere di condividerla in armonia. Grazie! :)
Silli
23/09/2009
Carissimo Falcon, non ti preoccupare per il ritardo! Arrivare lunga è...la mia specialità! e mi scappano pure i commenti! (e dire che qui, con gli avvisi è organizzato tutto al...meglio!!!) Sono io grata a te. Appena rientrata dal Salento, mi ritrovo questa stupenda recensione...essendo fresca di emozioni, mi sono venuti i brividi nel leggere, forse anche perché nelle tue parole ho ritrovato tutte le sensazioni che ho provato io proprio lì...hai dato voce ai miei pensieri e questo mi ha colpito. Molto. Certe tue parole sono identiche a come le avrei scritte io... inoltre, l'impatto con le persone del posto per me è stato...sorprendente. Meraviglioso. Ho ritrovato, nella maggior parte della gente, quella spontaneità e slancio che qui a volte mi riesce difficile ritrovare. Vero, usi e costumi differenti, da capire e...apprezzare. Tanto. Ahi...eccola lì...che comincio! Stop. :) Parlando di cose pratiche: tanti auguri per il trasloco!!! Alle spalle io ne ho tre (e forse non è finita :( ) forza! ti capisco benissimo! un caro saluto ciao silli
master
08/10/2009
Grazie per l'accoglieza e per gli augiri. Alla prossima.
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