Imperdibile!!! Scritta da
golosona Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
28.50 Coperti:
1 10 commenti INTRODUZIONE
La prima volta che lessi le recensioni di Patatone e di Damiani su questo ristorante rimasi molto colpita, in quanto entrambe erano lessicalmente poetiche ed evocative e “gastronomicamente” accattivanti. Mi segnai questo ristorante come meta, ma poi, per una serie di motivi, non riuscii ad andarci. A distanza di alcuni mesi, però, ho realizzato il desiderio e ne sono pienamente soddisfatta, per cui ringrazio i due giemmini per i loro consigli.
Ma cominciamo dall'inizio. Il prossimo paragrafo non riguarda strettamente il locale e quindi chi non è interessato può saltarlo a piè pari e andare a quello successivo che contiene la recensione vera e propria. Ma visto che “non di solo pane vive l'uomo…” cominciamo!
MANTOVA E DINTORNI
A me Mantova piace moltissimo. Purtroppo non è vicinissima, ma nemmeno troppo lontana ed è facilmente raggiungibile tramite autostrada, così, quando posso, mi reco in questa bella cittadina lombarda, che però di lombardo ha poco, diciamo che risente molto dell'influenza emiliana.
Ogni volta scopro angoli diversi e sempre incantevoli, passeggiando per il bellissimo centro storico; oppure visito le mostre sempre interessanti ospitate a Palazzo Te.
Questa domenica è particolare perché, dopo giorni di pioggia e freddo quasi autunnale, sembra di essere nuovamente in estate, grazie al sole, che finalmente ha fatto capolino e ha riscaldato i luoghi e gli animi. Mauro per primo mi propone una gita fuori porta per goderci l'ultimo sole, appunto, e io colgo la palla al balzo e propongo di andare a Mantova. E' sempre piacevole passeggiare per le vie del centro, ammirando i bei palazzi storici, le chiese… è meno piacevole per i piedi, a causa dell'acciottolato che ricopre alcune vie :-( E' vero che sono sassi tondi e levigati, però trovo comunque faticoso camminarci sopra… e non avevo i tacchi :-)
Stavolta niente mostra ma, a sorpresa, una bella esposizione di auto d'epoca nel piazzale di fronte al palazzo ducale. Tra le varie automobili antiche ce ne sono alcune molto belle e da corsa, altre più recenti che ci rievocano tanti ricordi. Come la vecchia Cinquecento, l'auto che guidava mia nonna, autista un po' pazza che al grido di “attenti, arriva la nonna” sfrecciava a tutta velocitàsulla sua macchinina soprannominata “La belva”, facendo ridere noi bambini; oppure la Seicento, che Mauro mi ha detto essere l'auto su cui ha imparato a guidare, visto che apparteneva a un suo anziano zio.
Ma bando ai ricordi: dopo tanto scorrazzare di qua e di là, Mauro è giustamente stanco di chiese, lungolago e negozi e mi avverte che è quasi ora di cena. Ci dirigiamo dunque alle Grazie, una frazione di Curtatone; superiamo il paesino che, a parte i ricordi storici, non offre nulla o quasi e arriviamo appunto alle Grazie, che deve il nome al magnifico santuario che lì si trova. A questo punto non puo' mancare una visita veloce al santuario, fortunatamente ancora aperto nonostante siano quasi le 20.00. Esso si trova davanti a un grande piazzale, dove si scorgono, nel centro, tanti dipinti raffiguranti soprattutto Maria e Gesù. Molti dipinti purtroppo sono sbiaditi dal tempo, in quanto vengono disegnati a Ferragosto, altri però risultano abbastanza nitidi e sono molto belli; particolarmente dolce appare il volto della Madonna. Superati i dipinti, arriviamo al santuario che esternamente è molto semplice. Davanti al portone c'è un lungo porticato ravvivato da affreschi. Una volta varcata la soglia, è invece incredibilmente ricco. Colpiscono il legno che ricopre le pareti e, sul legno, la presenza di numerose statue in cartapesta, gesso e stoffa raffiguranti forse Santi e probabilmente cavalieri in armatura.
Lasciato il santuario, ci dirigiamo alla trattoria, dove concluderemo degnamente questa bella giornata.
IL RISTORANTE
La trattoria “Le grazie”, che ovviamente deve il nome al vicino santuario, si trova appunto a pochi passi dal suddetto piazzale. E' su una strada pedonale, ma si riesce a parcheggiare comunque molto vicino, per esempio nel parcheggio del santuario. Da fuori, è molto semplice; mi colpiscono gli alberelli piantati in contenitori di legno quadrati e bianchi. Sul retro invece c'è un giardino con tavoli dove si può mangiare d'estate. Non è il caso di ieri sera, visto che a un certo punto scoppieràa piovere… previdenti, i camerieri hanno apparecchiato solo internamente.
Gli interni sono semplici ma arredati con cura. Ci sono due salette comunicanti, la prima è più piccola e ospita, oltre ai tavoli, il bancone del bar; la seconda, un po' più ampia, è anche per compagnie più numerose. Entrambe sono arredate allo stesso modo: i tavoli hanno tovaglie fiorite e dai delicati colori verde e blu, molto bucoliche; le sedie sono quelle in ferro, da giardino per intenderci (strana scelta), per fortuna ci sono i cuscini a rendere più comoda la seduta. Il soffitto è a volta di mattoni e, per finire, sul bancone del bar ci sono le specialitàtipiche mantovane in vendita per i clienti: vasetti di mostarda, schiacciatine e l'immancabile torta sbrisolona. I bagni, che visiterò nel corso della serata, risultano molto puliti e sufficientemente ampi.
Torniamo a noi. Appena entrati un cameriere si accerta della nostra prenotazione, in quanto il locale ha tutti i tavoli occupati. Io naturalmente avevo prenotato, così abbiamo un tavolino da due riservato nella prima saletta. Il cameriere ci porta subito i menù che sono “rilegati” con una simpatica copertina di stoffa a fiori, originale. Sfogliando il menù, noto che la prima pagina ospita fotografie di Mantova; la seconda la storia del locale; poi inizia il menù vero e proprio, molto ricco, con tanto di menù degustazione.
Noi seguiamo il consiglio di Patatone e Damiani e pensiamo di prendere l'antipasto della Luciana. Subito il cameriere viene in nostro aiuto dicendoci che l'antipasto in questione è tanto ricco che di solito loro consigliano di prenderne uno ogni due persone. Ovviamente seguiamo il suo consiglio, visto che vogliamo mangiare anche altro. E ci dice anche che, sempre per le porzioni abbondanti, è meglio aspettare di finire il primo per ordinare il secondo :-) Mi piace quando il cameriere consiglia pensando all'interesse del cliente più che al proprio tornaconto economico!
I primi sono tutti interessanti, a mio avviso: si va dagli agnolotti in brodo alle tagliatelle con ragù d'anatra, dal tipico riso alla pilota ai maccheroncini con stracotto di somarina. Ma quello che ci ispira maggiormente è il piatto del giorno, che il bravo cameriere elenca a voce in modo un po' strano, quasi dicesse una preghiera :-) ravioli con ripieno di cipolla tropea e patate, aromatizzati al timo. Prendiamo entrambi lo stesso primo.
I secondi, sia di carne che di pesce, sono altrettanto interessanti, ma io preferisco tenere un posticino per i dolci tanto decantati da Patatone. Mauro invece quando legge trippa non capisce più niente e la ordina subito! A lui, lo avrete capito, piace moltissimo questo piatto che io però non gli preparo mai perché mi disgusta, e allora lui la mangia al ristorante quando può :-)
Da bere, prendiamo solo una bottiglia di acqua con gas visto che abbiamo un po' di chilometri da fare al ritorno.
Quanto ai dolci, avendo letto in menù che ci sono dessert su prenotazione, chiedo lumi al gentile cameriere, in quanto sono interessata alla bignolata. Il cameriere mi dice che prova a chiedere in cucina se possono farmela mentre io mangio il resto… ma purtroppo il cuoco risponde che la prepara solo per almeno 4 persone! Peccato, ripiegherò su un altro dolce, ce ne sono diversi, tanto che si ha l'imbarazzo della scelta.
Dopo aver preso le nostre ordinazioni, il cameriere ritorna con l'acqua e un cestino colmo di ottimi grissini fatti in casa, schiacciatine mantovane e morbidi panini con semi di papavero. Ci offre anche un bicchiere di spumante dolce, delizioso.
Non passa molto tempo che cominciano ad arrivare i vari piattini del nostro antipasto. Ci sono:
- un vassoietto di salumi (pancetta, lardo, coppa e salame, squisito soprattutto quest'ultimo) con spicchi di grana (avrei preferito il parmigiano, ma era molto buono anche il grana padano);
- una ciotolina contenente mostarda di pere e una con la giardiniera;
- insalata alla Bartolomeo Stefani fatta, oltre che con verdura, con pezzetti di cappone, pinoli, cedro candito;
- luccio in salsa verde, un piatto tipico;
- fagioli con le cotiche;
- una decina di pezzi di polenta alla griglia.
Direi di aver elencato tutto :-) mamma mia, che abbondanza, non ci stavamo più sul tavolo, e pensare che sarebbe per una persona sola!
Cominciamo a mangiare e risulta tutto buonissimo (personalmente ho gradito molto la giardiniera, e lo dice una che non ama le verdure, i fagioli con le cotiche e il luccio) tranne la mostarda, ma va a gusti. A entrambi le mostarde non piacciono e questa l'abbiamo trovata piccantissima!
Dopo una giusta attesa, arrivano i primi. Anche qui porzioni abbondanti: tanti bei ravioli con un gustosissimo ripieno (il dolce delicato della cipolla si sposava bene con le patate). Li abbiamo apprezzati molto, ma dopo eravamo sazi, tant'è vero che mi sono detta “Meno male che non ho preso il secondo”, anche se c'erano alcuni secondi che mi intrigavano, come l'orata su letto di patate o lo stracotto d'asino.
Arriva la trippa di Mauro. Si poteva scegliere tra trippa asciutta o in brodo, e lui sceglie la versione asciutta. Anche qui porzione abbondante, manco a dirlo, con tre polentine come gustosa guarnizione. E visto che io sono a bocca asciutta il cameriere cosa fa? Mi porta un piatto in modo che io possa mangiare almeno un po' di contorno, contorno non richiesto ma offerto insieme al secondo in tutti i tavoli e consistente in patate al forno e carciofi lessati e aromatizzati. Vabbè, mi sacrifico, e assaggio :-) E faccio bene! Patate molto buone, carciofi fantastici!
Dopo un altro po' di attesa, durante la quale tentiamo di “digerire” il lauto pasto, il cameriere ci chiede se vogliamo il dolce. Che domande, al dolce non rinuncio! Lui allora ricomincia la sua litania e mi elenca tutti i dessert, rigorosamente fatti in casa e uno più appetitoso dell' altro, tanto che ho deciso che, se torno, semmai salto un piatto e prendo due dolci :-)
Questi, indovinate un po', me li ricordo tutti e se solo ci penso mi viene l'acquolina: 4 tipi di semifreddo (vi risparmio i tipi), meringa, torta di mele, tortino di cioccolato al rum, torta sbrisolona, mascarpone con frutta e millefoglie con crema. Io scelgo quest'ultima, mentre Mauro si ritiene troppo sazio per mangiare altro. Io però insisto, mi ricordo che sul menù c'era scritto zabaione e gli propongo di prenderlo per tre motivi: 1) so che gli piace moltissimo visto che ha un debole per le uova e poi Patatone ne aveva parlato tanto bene; 2) se ha il suo, non mi divora metàdel mio (egoista, eh?); 3) ho la scusa di assaggiarlo, naturalmente! :-)
Lo convinco facilmente, chiedo al cameriere se effettivamente c'è anche lo zabaione e lui dice di sì: molto bene, vada per millefoglie e zabaione allora.
I dolci si presentano molto bene. Il mio è una cupoletta scenografica, spolverata di zucchero a velo; tra una sfoglia e l'altra c'è una buona dose di crema alla vaniglia e di zabaione e non mancano alcune gocce di cioccolato fondente. Oltre che bello è anche molto buono, anzi sublime: sfoglia leggera e friabile, crema deliziosa e zabaione… bè, per “capirlo meglio” assaggio quello di Mauro, che appare come una crema molto gialla e densa. Che dire, una goduria! Freschissimo, si sente bene sia il sapore delle uova che quello del marsala. Mauro, che inizialmente mi aveva detto che me ne avrebbe lasciato un po', in realtàlo divora, sigh!
La cena trascorre in modo piacevole. Come dicevo, i camerieri sono gentili e simpatici ma mai invadenti; il servizio è efficiente e dàle giuste pause, ovvero non si aspetta troppo tra una portata e l'altra ma non si mangia nemmeno di corsa. Durante la cena, osservo i piatti degli altri e in particolare il cameriere addetto al pesce (lo pulisce lui, cosa che a me piace tanto) e alla tartare. Seguo la preparazione: porta una cupola di carne cruda, tagliata a coltello, con sopra un tuorlo; comincia a mescolare il tutto e a condire con sale, olio e tabasco; la carne era stata precedentemente condita con salsa allo yogurt e capperi. Affascinante. Mauro, a cui piace la carne cruda, si ripromette di prenderla la prossima volta che torneremo… perché è chiaro che torneremo :-)
Mauro prende anche un caffè, normale.
Soddisfatti, andiamo a pagare. Al momento del conto, sono incerta se comprare una sbrisolona ma la proprietaria alla cassa mi toglie ogni dubbio: insieme allo scontrino mi offre una torta, come gentile omaggio, insieme a un bel sorriso e a tanti auguri per Mauro. Davvero gentile! Fanno bene al cuore i sorrisi e le parole di incoraggiamento.
La ricevuta riporta queste voci:
2 coperti 6 euro
1 acqua 2 euro
1 antipasto 14 euro
2 primi 20 euro
1 secondo 7 euro
2 dolci 8 euro
Non risulta il caffè.
In tutto sono 57 euro, direi molto buono il rapporto qualità/ prezzo e molto ben spesi.
A tutti coloro che hanno avuto la bontàe la pazienza di leggere fino qui... ma anche a coloro che non hanno osato tanto... lo stra-consiglio!
10 commenti
21/09/2009
Ciao golosona, felice di averti dato una buona imbeccata! Qui non si sbaglia mai... a presto