Recensione su Taveggia Milano 1909 Milano
visitato da Fiore72 il 24.10.2009

Recensione su
Taveggia Milano 1909
Milano

Visitato il 24.10.2009
Imperdibile!!!
Scritta da Fiore72
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 26.00
Coperti: 1
3 commenti
Sabato a Milano? Bellissimo! Sabato a Milano con partenza alle ore 6.10 o'clock per partecipare ad un convengo che durerà mattina e pomeriggio?!!??!?!? Negativissimo! ho provato di tutto per sottrarmi a tale supplizio ma... alla fine mi adeguo e accetto. Dunque levataccia, arrivo a Milano nella più classica delle nebbie invernali milanesi, scontatissima, ma doverosa, la battuta "Siamo proprio arrivati a Milano" anche perchè poi uscirà un sole ed un caldo pazzesco (lo stesso che dev'esserci stato anche a Modena) davvero impensabile durante il diluvio del giorno prima. Finalmente arriviamo alla pausa pranzo del corso... oddio in realtà la facciamo arrivare noi perchè usciamo mezz'ora prima; ci facciamo raggiungere da una amica milanese doc che ci conduce per un breve (troppo breve putroppo) giro in centro.. Siamo 4 persone, di cui 3 donne, ovvimaente il giro comprende Via Montepoleone e Via della Spiga... il minimo sindacale! Arrivano i crampi allo stomaco, la ripresa del convengo incombe, a malincuore alle 13.30 dobbiamo cominciare a cercare un posto per mangiare qualcosa di veloce: idea che ovvimente a quell'ora hanno avuto più o meno tutte le "x" migliaia di persone presenti a Milano quel giorno... infatti proviamo ad affacciarci alla terrazza del ristorante situato all'ultimo piano della Rinascente, la lista d'attesa è inaffrontabile e desistiamo... peccato, la vista mozzafiato è un vero spettacolo, da lì si poteva quasi toccare il Duomo con un dito sarà per la prossima volta. Pochi metri dietro al Duomo ci fermiamo da Taveggia Milano 1909... caffetteria-ristorante-pasticceria-bar-tea room, le parole non bastano per rendere una descrizione esauriente di questo posto che fa parte dei "Locali storici d'Italia". Credo che la più azzeccata forse sia bar, pasticceria, sala da tè modernamente attrezzata a servizio ristorante. Anche se in realtà la vera sala ristorante è quella piano di sotto (si attraversa andando in bagno ed è bellissima, già solo per il lampadario con i cristalli che campeggia al centro), fose perchè è l'ora del pranzo, veniamo fatti accomodare nella sala alla sinistra del bancone della pasticceria: pareti rivestite in legno, lampadario di cristallo, atmosfera ovattata, tavoli un tantini piccoli, appunto da tè, ma con eleganti divenetti di pelle, sembra di essere dentro un film! Alle spalle del nostro tavolo è posizionato l'angolo del tè; ci sono una serie di scatoline debitamente numerate contenenti le varie essenze di tè, e (ora ve lo spiego in grezzo) l'aggeggione di metallo utilizzato per scaldare l'acqua, davvero particolare e "d'arredo". Per dovere di cronaca, e perchè è sempre bene imparare e colmare le propie lacune, mentre cercavo su internet i dettagli telefonici e l'indirizzo preciso per recensire il locale, ho trovato un'articolo su questo locale (credo che fosse un sito che cataloga solo sale da tè) e ho scoperto il nome dell'aggeggione, si chiama samovar e a quanto pare dev'essere il pezzo forte del locale perchè sul logo del bigliettino da visita ne è riportato un disegnino stilizzato... Visto quante cose si imparano ad andare ai convegni! Arrivano i camerieri: uno ci porta i menù e ce li porge direttamente aperti sulla prima pagina, l'altro apparecchia e ci porta i cestini del pane. Un servizio molto cortese, formale, forse anche troppo; in tutto questo andirivieni, prima i tovaglioli, poi i bcchieri, poi le posate eccc.. sono stati sì solerti e precisi, ma non ci hanno mai guardato in faccia... cioè... noi volevamo ordinare, senza ovviamente intralciare queste operazioni, ma loro erano talemente presi che abbiamo dovuto quasi fermarne uno per un braccio per attirare le loro attenzione.. Passiamo a ordinare e locigamente in vista della ripresa del convegno volevamo stare tutti leggeri; i miei colleghi ordinano 3 insalate cosa che vorrei fare anche io ma la mia allergia alla lattuga e al radicchio mi costringe ad aprire la solita intervista/dibattito col cameriere e così mi tocca fare anche stavolta: sono già preparate le insalate? le "componete" all'istante? si può sostiutire la lattuga e il radicchio con uno qualsiasi degli altri ingredienti? per es. mi metti più tonno, più pomodoro, quello che ti pare basta che non ci metti lattuga e radicchio? Alla Taveggia non si può. Il cameriere mi ha gentilmente spiegato che le insalate sono tutte a base di lattuga e tale ingrediente è assolutamente insostituibile. Tant'è. Mi metto a leggere per trovare alternativa, ma devo dire che la scelta del menù (così a pranzo perlomeno, magaria cena c'è un menù piuù ricco) non è vastissima: ci saranno 6-7 tipi di insalate, 4-5 primi e altrettanti secondi e 4-5 combinazioni di menù veloci tipo toast+macedonia+dolce. Sono anche allergica alle noci, quindi mi gioco uno dei primi. Sono anche allergica a molti tipo di frutta qunidi mi gioco tutte le varie macedonie. Alla fine scelgo un piatto fortemente indicato per le pause dei convegni: crema di patate con bignè di fonduta e pere. Mi rendo conto che questa recensione sta diventando lunghissima ma devo assolutamente soffermarmi su un particolare chiccosissimo: prima di portare le pietanze, il cameriere ha portato a ciascun commensale una ciotolina nera poggiata su un piattino con dentro una "pallina bianca"; con una teiera ha poi versato un goccio d'acqua bollente che ha fatto lievitare la pallina fino ad assumere la grandezza di un maccherone. Giuro che se non l'avessi visto prima nel tavolo accanto non avrei mai capito che si trattava di una salvietta per detergere le mani; solo il colore bianco candido mi ha messo in allarme ma se solo fosse stato di un colore diverso sono certa che come prima indagine conoscitiva avrei tentato di mangiarla.. Prometto che eleverò e raffinerò il livello dei locali frequentati per non rischiare più di fare figuracce del genere; mai più sagra del tortellino, mai più sagra del ristotto, d'ora in poi solo "Locali storici d'Italia"! Arrivano le insalate dei miei colleghi: sono presentate su un piatto rettangolare e di abbondante quantità, nel senso che da sole bastavano come pietanza; avevano tutte una base comune di lattuga (grrrrrrr), pomodoro, finocchio e altre verdure che non ricordo, una aveva i gamberetti (stranamente erano fritti, cmq croccanti, saporiti, buoni), a l'altra l'omelette. Molto buone a detta di tutti. La mia crema di patate era divina: leggermente insaporita col pepe, con il formaggio che filava dai bignè davvero squisita. Infine 4 caffè, che ci hanno servito assieme ad un piattino rettangolare lungo e stretto con 4 bignè mignon... Credo che i 5 cappelli della mia recensione siano maturati proprio sui 4 mini bignè.... Conto finale per - 3 insalate - 1 primo - 1 bichciere di vino - 1 bicchiere di vino - 1 acqua gas - 4 caffè totali €. 104,00 per €. 26,00 a testa. Paghiamo e facciamo moooooolta fatica a ritornare al convengo; la giornata, il sole e tutto il contorno facevano venire voglia di ben altri porgrammi, ma tutto sommato è stata una bellissima giornata. Che dire.. no basta parlare!!! la recensione è mostruosamente lunga... concludo subito! 5 cappelli e l'accendiamo! Ciao a tutti e complimenti ai pochi eroi che sono riusciti ad arrivare alla fine!

3 commenti

pattyb
26/10/2009
Complimenti per la bella recensione!!! Mi segno questo locale perchè prossimamente dovrò andare alcune volte a Milano e, non conoscendo nessun ristorantino, mi fa proprio comodo!!! :)
pattyb
26/10/2009
aggiungo anche che sabato 24 ero anche io in giro a Milano!!! :)
mizoguccini
26/10/2009
Mi fa piacere questa recensione positiva, perché Taveggia è vicino a casa mia ed è stato chiuso per parecchio tempo, riaprendo solo da poco (ci sono state anche delle brutte storie di gestioni quanto meno fantasiose). L'ultima volta che ci sono andato per il tè (ormai molto tempo fa, prima della chiusura e della gestione truffaldina) era stata una cattiva esperienza: prezzi altissimi per una qualità mediocre e un'atmosfera un po' ammuffita. Che i prezzi stratosferici siano rimasti non mi stupisce, ma sono lieto che almeno a fronte della spesa sia tornata la qualità. Dal momento che nella mia concitata città i caffè, che pure sono esistiti, stentano a sopravvivere, fanno bene a lanciarsi di più sulla ristorazione, anche se Taveggia non diventerà mai un ristorante, nell'immaginario dei milanesi. Tra l'altro non diremmo mai "alla Taveggia" perché come bar lo consideriamo di genere maschile, piuttosto "da Taveggia".
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