Recensione su Al Ponte Marano sul Panaro
visitato da Kava5150 il 03.08.2007

Viste tutte le recensioni precedenti e visto che stavo andando in montagna e ci passavo davanti, ho pensato di fermarmi. Premetto che ci sono stato la prima volta da piccolo quando ancora si chiamava Bacarlot, e la seconda ed ultima volta è stata almeno una decina di anni fa, quindi ero curioso di provare.
Sul posto non discuto, ricordo solo che era molto più bello, ma comunque si sta bene e al fresco (unico neo, il tavolo del cacchio da giardino, che non sai dove mettere le gambe, soprattutto se sei alto - scomodissimo!) e la pulizia non è il max. I ragazzi sono stati tutti molto gentili e disponibili, in particolare quello che ha servito noi. Ma passiamo ai piatti: tris di primi -tortelloni all'ortica, tagliatelle alla paraguayana e mezze maniche al cinghiale- un filetto ed una tagliata.
Ho trovato i tortelloni buoni, anche se un po' pesanti. Le tagliatelle senza infamia e senza lode, le mezze maniche invece veramente da lasciar perdere, poco cotte e con due pezzettoni che tutto sembravano tranne che cinghiale (ma l'avete mai mangiato il vero cinghiale? Per il mio modesto parere era più uno stracotto). Il filetto al pepe verde devo dire che era buono, morbido e saporito. La tagliata all'aceto invece era più un bagno di aceto con la tagliata a mollo.
Da bere un montepulciano servito freddo di frigo -SACRILEGIO!- acqua e limoncello offerto, il tutto per 45 euro in due.
Insomma, si mangia tanto e si spende il giusto, ma secondo me c'è di meglio. Darei due cappelli e mezzo giusto per il servizio.