Imperdibile!!! Scritta da
bicio Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
90.00 Coperti:
1 6 commenti Terza ed ultima recensione.
Arriviamo in questo locale dopo doverosa prenotazione per mangiare la mazanete e i spiantani, o meglio conosciuti come moleche,
Non si trovano sempre, inizia a novembre il periodo buono per questi granchi, che come ho giàspiegato con un commento in un'altra recensione (http://www.gustamodena.it/visite.php?cod=4482) si mangiano senza guscio, fritti o anche, ma molto più raramente in saor.
Dopo una laboriosa prenotazione, siamo quì quasi esclusivamente per le moeche e mazanete. ci presentiamo in quattro.
Renato contitolare con il fratello chef Roberto, ci fa accomodare al piano superiore, praticamente un soppalco in legno ben arredato, elegante e intimo, con i tavoli opportunamente ben distanziati.
Un bel bouchet di fiori freschi adorna il centro della nostra tavola.
Il benvenuto ci viene dato offrendoci un calice di prosecco della cantina Col Vetoraz, e poco dopo un ottimo e graditissimo Foss Marai.
Come antipasto ci vengono proposte alcune pietanze, ma arditamente scegliamo antipasto di crudo composto da:
scampi, gamberi rosa, e una tartare di tonno.
Eccezionali gli scampi, piccoli ma abbastanza grandi per assaporarne il sapore naturale del mare.
Non da meno i gamberi, quelli del mediterraneo, quelli giusti per il servizio al crudo: saporiti, marinati al punto giusto ed impreziositi con eccellenti gocce di balsamico al ginepro, divini.
Tartare di tonno servita con germogli di soia e tropea leggermente caramellata; anche in questa, due gocce di aceto balsamico, però, tradizionale.
(il balsamico è stato offerto come sempre, dall'amico Giorgio Boschetti)
La degustazione, viene accompagnata con un eccellente Friulano della cantina Toros.
Proseguiamo con delle specialissime mazanete, o granchio marino, servite con alcune fette di polenta bianca abbrustolita.
Questi granchietti privati dalle chele e zampette, divisi dal carpace, vengono cotti in pentola come le vongole con olio prezzemolo, un poco di aglio, e con una facoltativa spolveratina di pepe.
Un piatto con delle capelonghe, canestrelli e capesante, tutte cotte al forno, e perfettamente calde.
Un commento al merito a chi ha curato le capelonghe: perfette, grandi abbastanza, si avràil massimo della grandezza in gennaio, senza un bricciolo di sabbia, difficilissimo trovarne senza.
Nota di demerito per i canestrelli, leggermente seccati, probabilmente a causa di una cottura troppo lunga.
La degustazione continua con un bianco Sauvignon della Cantina Tramin di Termeno ed un nuovo calice.
E' ormai venuto il momento delle moeche:
ci vengono servite fritte su carta gialla e con polenta bianca, frittura e croccantezza perfette, non lasciano unto, finito il primo giro, chiediamo un bis per tutti.
Terminata la seconda bottiglia ci portano un Sauvignon 2006 Quarz della Cantina Terlaner ed un nuovo calice.
Per finire, ci vengono proposti branzini, rombi, sogliole; decidiamo per sogliola, seppie e calamari, tutti provenienti dal mercato ittico di Carole; perfettamente cotti alla piastra, cottura al forno per le due sogliole, che verranno opportunamente divise in quattro.
Siamo ormai alla fine; caffè, e un quasi obbligatorio digestivo per tutti: un'ottima grappa, Domenis secca perfetta come quasi ormai non se ne trovano, portata al tavolo a disposizione.
Che dire:
I 90 € spesi possono sembrare decisamente molti, ma pensando alla qualitàe freschezza del pesce mangiato, a come è stato preparato, all'alto costo delle moeche, quasi ormai introvabili, e la qualitàdel vino bevuto, non li rimpiango: se avessimo bevuto il solito prosecco alla spina avremmo sicuramente speso molto meno, ma avremmo perso il piacere del buon bere.
Il servizio, curato con sapiente maestria in ogni dettaglio da Renato e una ragazza, è stato perfetto, di classe e nello stesso tempo molto cordiale. 10 con lode.
Il mio giudizio sarebbe di quattro cappelli, non tutto è andato perfettamente, i canestrelli e la capasanta inferiori alle mie aspettative. Ma se devo valutare anche come ci hanno trattato e come ci hanno servito: allora salgo decisamente e con convinzione a cinque.
È vero, come qualcuno dice che lo stomaco non si nutre di servizio e cortesia, ma sicuramente sono di complemento per la buona riuscita di un pranzo.
6 commenti
20/11/2009
Complimenti, gran bel pranzo che mi ispira molto :-) e molto bella e dettagliata la recensione. Sono d'accordo con te: un buon servizio aiuta a rendere un buon pranzo eccellente.