Recensione su Dalla Marta San Felice sul Panaro
visitato da grog il 09.01.2010

Recensione su
Dalla Marta
San Felice sul Panaro

Visitato il 09.01.2010
Buono
Scritta da grog
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 17.50
Coperti: 1
8 commenti
Gita nella bassa, ormai è ora di andare a pranzo. Prendo la prima a destra, poco prima di Mirandola. Proseguo, raggiungo e supero Mortizzuolo. Tempo infame, da lupi, piove che Dio la manda. Ad un certo punto mia moglie dice: “Lì, un cartello, a 900 metri dalla Marta…”. Non metto nemmeno la freccia e svolto in fretta. Stradina stretta e un po' tortuosa, nonostante la piattezza del territorio. Poi scorgo in fondo un altro cartello simile al primo, 200 metri, giro e tra le foglie di una pianta scorgo un'insegna verticale gialla con scritta nera “TRATTORIA”. Sbircio dentro, c'è gente seduta ai tavoli. Mi fermo. Posto sperduto, qualche casa di campagna con aia annessa, qualche villa un po' più decente, ma nulla più. La casetta dove si trova la trattoria è una di quelle vecchie, non dipinte, ancora grigia. Porta che dà direttamente nel Bar-Tabaccheria. Entriamo, passiamo il bancone e oltre troviamo due sale con tavoli sparsi, pochi tavoli, a sinistra la porta della cucina e quella della toilette. Una cameriera straniera ci fa accomodare ad un tavolo da sei, siamo in due, belli comodi. Tavoli in legno con sedie rigide in formica, come quelle di una volta nei bar di periferia. Le due sale sono praticamente la sala vera e propria con annessa un'enorme veranda chiusa, le porte sono sparite e ci sono solo un paio di colonne a dividere i due ambienti. In un angolo c'è uno stereo mini con sotto uno stereo “più serio”, di quelli di una volta, a componenti separati, giradischi e sintonizzatore philips e amplificatore e piastra per le cassette sony. Le casse in alto e un microfono pende. Qui si balla la sera, eccome, gran quantità di dischi, LP, sicuramente karaoke e liscio…..evvai col liscio!!!! All'ingresso nel bar, tante foto con gli ospiti della Marta, Nilla Pizzi ed altre attempate ugule di un tempo che fu, e tutta una serie di foto con Giulio Scarpati, scene del film per la Tv “Nomadelfia” (http://www.nomadelfia.it/ita/storia.html ) e scene dal film con anche la Marta….. mi sa tanto che lo abbiano girato da queste parti e che abbiano utilizzato la trattoria non solo per la ricreazione…. Siamo seduti e la cameriera ci chiede da bere, una acqua gas e un boccia di lambro. Dopo poco torna con una bottiglia di plastica da un litro e mezzo di gassata San Francesco e un bottiglia di Sorbara con etichetta personalizzata, in piccolissimo e in giallo, da un lato trovo da chi se lo fanno imbottigliare, Messori Giancarlo a Cittanova…. Buono. Dopo un pochetto arriva la padrona, una simpatica vecchietta secca secca che incomincia a elencarci cosa possono preparare. Io ho già adocchiato un freezer, sul fondo, pieno stracolmo di sacchetti enormi di tortelli e tortellini. Le possibilità della cucina sono varie, anche se a pranzo preparano meno che alla sera, pasta fatta in casa e no in tutte le salse, tortellini tortelloni e tagliatelle con qualsiasi sugo, e i ciuffetti di pere……………. I ciuffetti di pere???? Ce li spiega e non capiamo niente. Una cosa la capisco, è una pasta ripiena, l'ha inventata suo figlio, ma non ho capito altro. Ha parlato di zucca, ha parlato di pere, ha parlato di burro, ha parlato di condimento…..ha fatto un gran casino e via. Arrivano dopo pochi minuti. Hanno la forma di piccoli sacchettini, pasta fatta in casa e ripieno chiaro, buono, ottimo, sa di pera………………e per forza, il ripieno è a base di pere e formaggio, la zucca c'entrava nel discorso perchè il principio è quello del ripieno alla zucca, conditi burro e salvia. Veramente favolosi, la pasta ben fatta e grossina, ben cotta, si sentiva sotto i denti. Torna la padrona e anche per il secondo fa un gran casino…………….ma perché cavolaccio boia si ostinano a non scrivere un menù invece di dirlo a voce, la cameriera è slava e parla poco l'italiano, la figlia della padrona ha un difetto di pronuncia che salta una parola su tre, la padrona salta di palo in frasca mentre descrive le portate….. cribbio, mi consenta…… e scrivere un bel menù, anche su un foglio e in stampatello, farne delle fotocopie……aarrrggggghhhhh. Elenca un sacco di roba, cacciatora, coniglio, bistecchina, poi accenna al fegato, accenna alle verdure, di tutti i tipi, parla di cipolle e alla fine ci rifila un piatto srtriminzito di salumi, nostrani se vogliamo, li fanno loro, ammazzano il maiale, ammazzate oh!!!! Il piatto consisteva di nove fettine di salame e una sola di prosciutto, lunga ma una. Il prosciutto buono, anche il salame, ma in due?????' ah, scordavo, un piatto di patate al forno, ottime di sapore, ma troppo farinose e sbriciolente. Finito il tutto, e in poco tempo, io ho fame…………. Torna la signora, le chiedo se ha il fegato con la cipolla, che aveva nominato nella descrizione confusionaria dei primi, lei mi risponde che non ce l'hanno, o perlomeno, è di là appena tagliato e appeso, ma non ha voglia di farlo….. ok, allora le faccio ricominciare la nenia….. adesso però aggiunge una portata che prima non c'era, la trippa….. e trippa sia. Mia moglie chiede un dolce, mascarpone alla nutella. La trippa arriva fumante, quella al sugo rosso, per capirci, mi portano il formaggio e finisco così il secondo cestino di pane, il pane non è un granchè, la trippa però è buona, non tirona e non sfilacciona, userei il termine croccantina anche se croccantina non poteva essere, è per rendere l'idea, sotto i denti si sente la consistenza. Sugo ottimo senza colla. Mia moglie invece gusta il suo dolce, mi dice che metà è composto da nutella mista a mascarpone e l'altra metà da mascarpone solo, la parte mista è buonissima e l'altra strepitosa, unico difetto, poco!!! Due caffè da dimenticare e conto al banco, 35 € in tutto. Due cappelli, mangiato benino, alcune cose buone altre così così, servizio “farfallone”, prezzo ottimo. Porzioni scarse e buona pulizia. Non era vuoto nonostante la giornata. Sopra tutto i ciuffetti di pere, ottimo l'abbinamento pere formaggio del ripieno, la freschezza della trippa e la bontà del dolce. Ho visitato i bagni, piccoli e puliti, ma “vetusti”, tazza per le donne e turca per i maschietti.

8 commenti

grog
09/01/2010
Accidenti, ho dimenticato: appena entrato mi sembrava di essere nel film di Troisi e Benogni, Non ci resta che piangere, solo che invece di essere nel 1492 sono piombato negli anni settanta, sensazione che è durata per tutto il pranzo. Poi nell'elencazione caotica si deve essere dimenticata le paste in brodo, ho visto passare piatti di tortellini e pastina, ho sentito parlare di risi e risotti, maccheroni al pettine e penne. In sunto, conviene chiedere cosa si vuol mangiare, è più facile che riescano a farvelo piuttosto che dirvi cosa c'è.... Buffo.... Ah, annesso al bar c'è anche il negozio alimentari, della serie "Di tutto un po'..."
joy
09/01/2010
Più che il film "amarcord" si potrebbe definire "am tegn in ment" :) :)
candy
09/01/2010
Un locale davvero interessante Grog, con alcune note di originalità che lo rendono secondo me " fuori dai canoni" in positivo . La mancanza del menu' scritto ed il modo un po' bizzarro di esporlo, aggiunge colore :)
Lucy...ah
09/01/2010
hihhihihih....mi ha fatto ridere la tua simpatica recensione Grog!!!! interessanti davvero i ciuffetti di pere.
bicio
09/01/2010
la simpatica vecchietta secca secca, aveva forse gli occhiali da vista?
grog
09/01/2010
Proprio lei, la Marta Zavatta!!!
bicio
09/01/2010
allora era proprio la famosissima Marta: naturalmente aveva anche il classico grembiule da rasdora.
grog
09/01/2010
Il grembiule, i calzoni, i capelli spettinati e l'occhio svampito....
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