Buono Scritta da
grog Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
20.00 Coperti:
1 7 commenti Cantava Jovanotti nel lontano 1994:
“…..piove senti come piove madonna come piove senti come viene giù…….”
E con questo tempaccio, per fortuna che non nevica, partiamo io e la mia consorte per la gita del sabato, giornata inconsueta e non adatta per una gita fuori porta, ma approffittando del fatto che devo andare a Zola da un mio fornitore, invece che rientrare subito a Modena, preferisco tirare avanti e andare a zonzo per l'Emilia.
L'attraversamento di Bologna è arduo. Anche qui la mania delle rotonde alla vattela a pesca ha colpito e non trovo più i miei vecchi punti di riferimento, io sono fatto alla vecchia maniera, a och, senza navigatore!!!! Mettiamoci che anche qui a Bologna difettano in segnaletica, e il gioco è fatto. Giro di qua, punto di là, svolto a destra, mi immetto a sinistra. Un po' di riffa e di raffa, sono esasperato e decido di infilarmi in tangenziale, azzo, è una vita che non la faccio, l'ultima volta che l'ho percorsa c'era una nebbia da bambino grande, era il 1984, non lo dimenticherò mai. Ve la racconto perché è troppo toga….. Arrivo a Lavino che non si vedeva un'acca, dovevo andare in zona Fiera da una ditta, all'epoca ero commerciante all'ingrosso di attrezzature elettromedicali, decido di infilarmi in tangenziale, per recuperare il ritardo. Tranquillo mi immetto sulla rampa e vado. Ad un certo punto sento come se avessi investito un giarone, e la macchina comincia a ruzzellare davanti. Non senza difficoltàmi fermo sulla corsia d'emergenza. È come essere nel Paradiso di Bonolis, ci mancano solo gli angeli. Visibilitàmeno di zero. Scendo e controllo…………. Sfilza di improperi in quattordici lingue morte……. Ho bucato entrambe le gomme anteriori. Il massimo della sfiga. Non so che fare. Non si vede un tubo. Allora non esistevano i cellulari, autostop? Le macchine che arrivano si vedono all'ultimo istante….. Metto la quattro frecce lampeggianti, piazzo il triangolo a debita distanza, chiudo la macchina, ma chi la ruba se non la vedono nemmeno?, e mi incammino, con una torcia in mano per segnalare la mia presenza, verso il nulla….
Dopo un quarto d'ora arrivo ad una rampa d'uscita. La scendo ed esco dalla tangenziale e mi immetto sull'unica strada che incontro. Proseguo e noto che qui al sabato non lavora nessuno, porca vacca…. Poi finalmente trovo una carrozzeria. Non senza difficoltàriesco a convincere il titolare a venire con me col carro attrezzi per trainare la macchina in officina, penso di avergli promesso un giro con qualche amica per invogliarlo oltre ad una buona mancia. Gli ho promesso la luna, alla fine ha ceduto, dopo un'ora e mezza di trattative. Partiamo alla volta dell'auto lampeggiante: “dove l'ha lasciata?” “ho infilato per la Fiera, lungo un tratto curvo verso destra ho bucato ed è lì, credo…”. Mentre raggiungiamo il luogo da me descritto, in uno sprazzo di apertura della fitta nebbia, notiamo una macchina lampeggiante che somiglia troppo alla mia sulla rampa opposta, da tutt'altra parte….. “cavolo, ma è la mia macchina….” “ma che dirazione ha preso? Per di làsi va a Casalecchio!!!....”. ecco, questo per spiegare perché non ho mai più preso la tangenziale a Bologna….. se sbagli sei fottuto!!!
Stavolta va meglio e in poco tempo e tanto traffico arrivo a San Lazzaro, dove, per l'ancestrale mancanza di segnaletica, mi infilo sparato per la Via Emilia direzione Bologna……….come Bologna, cavolo, dietro front, verso il mare.
Decisione del momento, quando sono le 12.20, dove siamo siamo e ci fermiamo nel primo buco che ci ispira.
Intanto ricomincia a piovere, mia moglie si accorge che ha dimenticato a casa l'ombrello e che io non ne ho uno in macchina, per cui appena arrivati in quel di Imola, rinuncio a parcheggiare e ad addentrarmi in paese, ma comincio a cercare un locale sulla strada…………. O non ce ne sono o tutti quelli che ci sono sono stranamente chiusi.
Proseguo e svolto verso Ravenna, e comincia un'odissea quasi infinita….. percorro chilometri incontando un sacco di locali tutti drammaticamente chiusi, San Prospero, Mordano, Bubano, Malcantone, Massa Lombarda…. sono ormai alla frutta e deciso a tornare a casa e saltare il pranzo, che poi male non mi fa.
Rimpiango Modena con tutte le mie forze e mi rendo conto che noi cerchiamo l'America chissàdove e invece ci abitiamo. O forse in Emilia si respira un'aria diversa che in Romagna. Da noi trovi locali dappertutto, ad ogni pisciata di cane, qui sembra che non esistano neppure gli agriturismo. A Massa Lombarda prendo per Medicina e dopo qualche chilometro incoccio in un cartello: “Ristorante Barbarossa a 500 mt”. Sono a Sesto Imolese ed ho fame. È aperto, mi fermo.
Ha smesso di piovere, raggiungo l'ingresso e non so da dove entrare, alla vetrata di sinistra un “locale” mi fa segno col dito di entrare dalla porta a vetri di fronte a me, la apro e questa dàsu una rampa di scale che scende. In fondo c'è solo una porta a vetro satinato scorrevole. Sono perplesso, comunque scendo, faccio scorrere la porta et voilà, sono nel locale. Una sala tipo taverna con tavoli belli distanziati e una quarantina di posti, 5 avventori. Sulla sinistra altra saletta con un paio di tavoli, sulla destra il bancone con il forno per pizza, una nicchia con la macchina del caffè e la porta dei bagni, pulitissimi e moderni. Di fronte la cucina a vista, mezzo piano più in basso. Si fa avanti il titolare, non è proprio Barbarossa, ma potrebbe somigliarli, andrebbe solo tinto l'estroso pizzetto. Si sposta volteggiando per la sala con piatti in mano, sembra più leggero di quello che in realtàè. Apparecchia il tavolo che abbiamo scelto, di fronte a me, su un piccolo carrellino, un televisore piccolo acceso.
Ordiniamo una acqua gassata (Boario) e un mezzo litro di bianchetto sfuso frizzante.
Mia moglie sceglie i maccaroni al prosciutto e io la pasta e fagioli. C'era un altro primo e poi la scelta era finita. Nell'attesa ci viene allungato un tagliere con quattro spicchi di pizza al prosciutto, discreti.
Arrivano i piatti, i maccaroni sono sì rigati, ma non sono cilindrici, ma parallelepipedoidi, bah. Il sugo è rosso con buon prosciutto, nel complesso discreto. La pasta e fagioli, buona, è strana. È la prima volta che ne mangio una così: la pasta è mista! Sì, proprio mista. Maccheroni, orecchiette, radiatori, spaghettini spezzati, maccheroncini, ed altro che non ricordo. Il parmigiano lo devo chiedere, sennò non lo portano. Barbarossa l'ho spiazzato quando ho chiesto l'olio crudo…..mah……
Una cosa degna di nota, le porzioni, enormi.
Mangiato ciò ho ancora un buchetto, nonostante la quantitàesorbitante dei primi, il capo si avvicina e gli chiedo di elencarmi i secondi, arrosto, bistecca e fettine di pancetta con o senza uovo. Scelgo queste, anche perché nel mentre la nomina fa tutti dei gesti con le mani, degli strani versetti con la bocca, che mi convince, credo sia romano. Non chiedo l'uovo e dopo un paio di minuti mi reca davanti un piatto con tre fettine di pancetta cotta al tegame, e un tagliere con un pezzo di gnocco, una stria strasecca e un lembo di pane tipo casereccio leggermente gommoidale. Pancetta discreta, unta il gusto, commestibile. Mia moglie propende per un dolce, arriva una specie di schiacciatina scura, che lei definisce ottima nonostante l'aspetto. Cioccolata e ricotta pressate, ancora bah.
Due caffè e conto, 33 euro in tutto.
Locale pulito, strano, come strano è il titolare, fuori sull'insegna si legge “specialitàpesce”, non ho osato chiedere che tipo di pesce fosse…..
Due cappelli.
A-v salut magnadôr bóss, arváddres….
7 commenti
08/02/2010
Simpatica recensione :) E tutto sommato direi anche una bella mangiata dai. Sa vòt ed piò?!?!?! :)