Recensione su Locanda delle Grazie Curtatone
visitato da carolingio il 11.04.2010

Recensione su
Locanda delle Grazie
Curtatone

Visitato il 11.04.2010
Imperdibile!!!
Scritta da carolingio
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 32.00
Coperti: 1
31 commenti
Abbiamo vinto ancora. E' stata dura la battaglia, a Curtatone, per le truppe modeno-parmo-veronesi, ma alla fine l'abbiamo spuntata. Tutti bene noi, tranne qualche accenno di abbiocco semincosciente verso la fine. Pochi i superstiti dall'altra parte, quella dei piatti, e parecchi i morti lasciati sul campo. Uno di questi era la bottiglia di spumante brut del 2008 della Cantina Val d'Oca di Valdobbiadene, 11°, con cui siamo stati accolti dal cameriere. Bello fresco, leggermente amabile, con le bollicine e senza tante storie, come piace allo zio. Oltre a lui e a sua moglie Brunella, c'erano (seduti in senso anti orario rispetto allo zio, mattatore indiscusso della tavolata) Modna e sua moglie Raffaella, io e mia moglie Marta, la Lucy e suo marito Roberto, Alfi, Rebus, la sorella di Boso con marito, bambina e neonato, Boso, Golosona e suo marito Mauro. Preciso che questa recensione è scritta “a due mani” da me e da Lucy, con cui ho concordato, ma veramente, su tutti i giudizi. ... Ah, stiamo distanti 125 km., ma Internet fa miracoli. Al paese delle Grazie non si entra in macchina, bella roba, almeno così si fanno anche due passi. Con precisione svizzera ci troviamo tutti alle 12,30 in punto. La Locanda è un locale semplice, pulito, con un buon profumo di cotechino e di pastissàda de musso (stracotto di asino), accogliente, luminoso, suddiviso in piccoli ambienti con bei tavoli apparecchiati in modo molto piacevole: tovaglie a fiori con colori tenui, sottopiatti di vetro verdi, centrini all'uncinetto, piatti con decori di olive, tripli bicchieri, doppie posate. Le sedie sono larghe, in ferro, con bei cuscini a fiori come le tovaglie, comode. Si nota un tocco femminile per la cura dei dettagli e degli accostamenti, ci si sente quasi a casa. Un'altra raffinatezza la notiamo alla consegna del menu: è rivestito con una copertina fatta all'uncinetto e con inserti dello stesso tessuto a fiori delle tovaglie. Tralasciamo altre illustrazioni del posto, del Santuario, del coccodrillo, dei bravissimi madonnari di Ferragosto, tutte cose già ben spiegate in altre recensioni. Brindisi iniziale col Valdobbiaddene: se qualcuno dieci anni fa mi avesse detto che sarei andato a mangiare in un posto distante 60 km. da casa mia con gente sconosciuta, o comunque solo contattata tramite Internet, gli avrei detto che è matto. Questo comunque ha consentito Gustamodena e Internet. Il posto rappresenta quasi il baricentro geometrico del triangolo culinario avente per vertici Modena, Parma e Verona. Si comincia con l'antipasto detto della Luciana (dal nome di una cliente a cui piaceva molto): insalata di cappone con uvetta, pinoli, cedro candito, insalatina croccante col radicchio rosso tagliato alla julienne e aceto balsamico (buona ed originale, inventata dal un cuoco bolognese alla corte dei Gonzaga), luccio in salsa (eccezionale, meglio di quello delle mie parti), polenta abbrustolita con coppa, salame mantovano all'aglio e pancetta (superottimi i salumi), grana padano e mostarda di pere (che bontà la mostarda fatta in casa, non troppo piccante, sul banco bar ne ho poi comperato un vasetto), fagioli con le cotiche (straordinari, un piatto delizioso, da non credere, sugo denso e saporito) e giardiniera di verdure sott'olio (normale, niente di particolare). Solo la Brunella ha ordinato un cestino di parmigiano con gelato di crema sempre di parmigiano su letto di crudo. Non so com'era (dall'aspetto, buono). Il tutto accompagnato da schiacciatine mantovane e grissini fatti in casa con la stessa pasta delle schiacciatine, oltre a dei panini farciti di cotechino, FAVOLOSI, che avrebbero fatto antipasto da soli da tanto che erano buoni. Per fortuna, rispetto ai sedici coperti, ci sono stati portati antipasti solo per sette! Altrimenti si rischiava di scoppiare... perché la quantità delle portate era smisurata! (ma non è avanzato nulla...) Da bere, dopo le invocazioni dello zio, arrivano alcune bottiglie di lambrusco della Cantina Sociale di Quistello, 80 vendemmie, 11° del 2008, monovitigno Ruberti. Di un bel rosso rubino, aveva un profumo di viole (va bene zio?) e poi anche di more (niente bionde zio, altrimenti poi, con qualcuna seduta di fronte a me, te la passeresti male...), sapore ben strutturato, che ti resta in bocca. Come primo ci hanno portato degli assaggi (si fa per dire, se non stavi attento erano mezze porzioni o giù di lì): tortelli di zucca al burro (buoni, cotti perfettamente anche nelle giunture della pasta fatta in casa), tagliatelle al sugo d'anatra (eccellenti, anche queste tirate in casa), ravioli di ricotta ed erbette (sempre fatti in casa, ma un po' duretti), maccheroncini allo stracotto di somarina, che ci viene assicurato di femmina e giovane (buoni anche questi, anche se non superlativi). Per la bimba, nipote di Boso, tortellini in brodo. La Lucy è lenta, leeeenta, leeeeeeeenta… tanto che il cameriere le ha chiesto un paio di volte se aveva finito, ma poi ha raccolto e cambiato tutti gli altri piatti che lei stava ancora masticando e aveva il piatto a metà. Dall'archivio alla mia sinistra si è sentito un: “Guarda che siamo tutti bloccati, eh!...” ;) :) (a.d.L.: annotazione della Lucy): “ma io un po' chiacchieravo e un po' masticavo, voi invece avete trangugiato!!! A me l'ulcera non viene di sicuro !? !? !? !?” Nota stonata tra il vino portato in tavola: una bottiglia di Lambrusco di Viadana del 2006, che forse, di per sé, non avrebbe avuto colpe proprie (per questo ometto il nome della cantina), ma è stato aperto con un po' di ritardo ed era chiaramente ad uno stadio di invecchiamento troppo avanzato. Un'altra piccolissima stortura: uno SGUARDO “fisso” del cameriere non pelatone verso la Raffaella che aveva chiesto altro vino e che l'ha fatta un po' arrabbiare. Ehi, garçon… attention! Il giudizio, non da lode, sui maccheroncini, devo dire che, almeno per me, è viziato forse dal fatto che cominciavo ad avere la nausea per il cibo, cioè ero già strapieno. Comunque mi sono fatto forza, ho pregato e ho dato, assieme agli altri, un'assaggiata anche ai secondi: orata al forno su letto di patate croccanti (fatta benissimo, ottima l'idea delle patate croccanti, un po' come le patatine che si comprano nel sacchetto, ma queste erano fatte in casa al momento!). E poi… un applauso a sua maestà il cotechino a fettone giganti, con le verze cotte, fatte come si deve, una vera goduria: il cotechino era bollente, morbido, speziato quanto basta, favoloso, anzi divino, come pure le verze. Ormai eravamo sazi (parlo per me e Lucy, naturalmente...) ma ce lo siamo sbafati tutto quanto. Spavirato, come direbbe qualcuno! (ricordo in proposito che al mio paese, alla fine di gennaio c'è la sagra del Codeghìn, organizzata dalla Confraternita, che regala cotechino a tutti, a volontà, con tanto di gara e giuria per stabilire il miglior cotechino tra quelli iscritti a farlo – l'invito a chi vuol venire è implicito). E' passato quindi un vassoio di carciofini trifolati che poi è improvvisamente sparito, come pure un altro di patate al forno. Lo zio continuava a passare a Mauro piatti diversi: quest'ultimo pensavo che prima o poi dicesse di no, invece abbozzava ed introitava. Credo che questo sia il motivo delle sparizioni. Ho notato che anche Alfi, seduto un po' distante da me, non scherza affatto. Altro che fuga de Bach! Non si spostava un centimetro dal piatto! Siamo al dessert, che, ovviamente, non può essere un dessert normale. Infatti è preceduto, con una sorpresa, dai pasticcini calabresi portati dalla gentilissima Boso: io ho mangiato quello al pistacchio con pasta di mandorle, che squisitezza! Anche il cameriere pelatone ne ha fatti fuori un paio. Grazie Boso! Lo zio non capisce niente: evviva i secchioni, evviva gli avvocati, se questi sono i risultati! (ho fatto anche la rima) Il mio sguardo adesso è un po' annebbiato, fatico ad alzarmi, comunque alla fine ci riesco e faccio un giro dell'isolato sotto un sole accecante. Che guerra! Non avete idea! Al ritorno trovo il dolce della trattoria: racconto solo il mio, anzi quello della Marta e della Lucy, perché io non ho avuto la forza di ordinarlo. Si trattava di una cialda con crema di mascarpone e frutta “che deborda” (questa la dicitura sulla carta del menu). Assaggio quello di mia moglie: estasiante (e lei se lo pappa quasi tutto…). Il giudizio della Lucy è identico al mio. Lei ha assaggiato anche quello di suo marito: tortino di cioccolato con cuore caldo al rum, fantastico! E' arrivata anche una sbrisolòna. Devo dire che non l'ho degnata di uno sguardo. Caffè per chi lo vuole. Il conto? Molto onesto, quasi ridicolo: 32 euro a testa, 16 la bambina! Nel complesso siamo dell'avviso di perdonare i piccoli peletti fuori posto, perché la qualità e la quantità di quanto offertoci li ha vaporizzati come un laser. Questo è un locale da straconsigliare a tutti gli amici. Qualcuno mi ha garantito che a parlar mooolto male dello zio nella recensione avrei acquisito punti... ci ho provato... ma come si fa? Più di così non riesco. E' troppo simpatico! :) :) :) Considerazione finale: grazie a tutti voi per la bellissima giornata, anche a nome di Lucy. Tante chiacchiere e tante risate, gran bella compagnia. :) :) :) Io ho combattuto nelle retrovie, limitando al minimo l'assaggio di tutto, ma mi sono trovato a fianco di guerrieri senza paura, che farebbero impallidire anche la vorace Bestia Bugblatta (non Bastinchia, zioooo!) di Traal a digiuno da una settimana.

31 commenti

carolingio
13/04/2010
Porco cane! Giuro che ci ho pensato un secondo dopo aver inviato la recensione... me son propio tajà la gambe a incensàrte! :) Però zio, sei ancora ottenebrato dagli effluvi di domenica... era il lambrusco che sapeva di viola! ehm... gustare, abboccare, sbattere il palato, ascoltare... bisogna far contenti anche i cantinieri! :) (la Bugblatta è una bestia che risiede nel quinto pianeta del sistema Traal, mangia tutto e sempre...)
bicio
13/04/2010
eh...sì caro carolingio, davvero una bella mangiatina, e na bèa recension e anca in bèa compagnia. Pecà che a rovinar tuto ghe sia sempre lo sio con tute e sò matae. Me sà che co tuti i complimenti che ta fatt al sio te te sì tajà e gambe. :) Naturalmente sto scerzando. Da navantri se fà a festa dal MUSETT. :) :)
bicio
13/04/2010
ah..ah..ah..ah.. :) :) :)
Funghetta
13/04/2010
Ciao caro...in effetti i maccheroncini all'asinello sono quelli che sono piaciuti meno anche a me ieri sera......gli altri primi erano tutti fantastici!!!! :)
Lucy...ah
13/04/2010
eccomi qua ...ciao. peccato che per la sagra del CODEGHIN dovrò aspettare fino a gennaio 2011, intanto mi sono sbafata quello di domenica!! meraviglioso!!! e le verze....e i panini...slurp....ho già deciso che ritornerò presto, molto presto.
carolingio
13/04/2010
Ahhhhh... torno adesso dal lavoro... Bicio, la festa del mussèto? nel senso de àseno? ma dove, ad Eraclea? Ehh, el sio el fa squadra lù da solo! :) E parlèmo come rasso nà insegnà nostra mare! :) Dunque zio, se fai pulitto, quando vieni qua da me ti faccio assaggiare un recioto bianco. L'hai mai bevuto un recioto bianco? Ghè un veciòto, che abita vicino a me, che è sempre in lite con suo fratello (che pure ha cantina) e si abbassano i prezzi a vicenda per portarsi via i clienti! Ahahah...! Il recioto bianco, una vera bontà (dolce, quasi liquoroso e frizzante), da lui costa 5 euro la bottiglia! (in giro ne vendono poco) Fungh: non l'ho scritto nella rece, ma la pastissàda de musso o de cavàl è più una tradizione delle mie parti (che non della zona di Mantova) e ci sono dei posti dove la fanno da Dio, però... questa Locanda... è veramente fuori misura, basta la seconda volta saper scegliere...! :) Ciao Lucyyyy! Quanto tempo che no se vedèmo! Ho sparso un po' di voce e penso che tornerò anch'io presto alla Locanda! :) :) :)
Lucy...ah
13/04/2010
ciao Carooooool....te gà digerito bèn? io da ieri me son mesa a dieta...ma domani l'ho già finita. :) :) il Recioto bianco l'ho bevuto anch'io,mi piace molto ma non è proprio bianco bianco, direi più ambrato,ma quello che ho bevuto io non è frizzante ed è perfetto con i dolci.
golosona
13/04/2010
Ciao carolingio, bellissima recensione! Sono proprio contenta che questo posticino vi sia piaciuto, visto che ve l'ho fatto conoscere io :-) E sono contenta di avervi conosciuto, anzi mi prenoto per la sagra del cotechino insieme a zio :-) Certo che Mauro mangia tanto, non per niente zio ha preferito aver vicino me al posto suo... però poi si è ricreduto, chissà perchè :-)
carolingio
13/04/2010
L'abbronzatura del recioto bianco dipende dalla stagionatura: più l'è vecio, più l'è scuro. Il frizzante invece dipende prima di tutto dal tappo: se è buono il recioto deve essere sempre leggermente mosso. Poi d'estate e in novembre, quando sente la fermentazione degli altri vini attorno, è molto più frizzante (per solidarietà! :) :) )
carolingio
13/04/2010
Grazie Ornella, bene! C'è posto per tutti alla Sagra del Codeghìn! Oh, è una cosa di paese vero, senza molte pretese! C'è un'osteria intasata di gente, accalcata a ridosso della giuria, e fuori un tendone grande dove, ogni cinque minuti portano un vassoio di cotechino, col Valpolicella Classico sempre a disposizione lì sui tavoli (gratis). Vicino al tendone, con un freddo boia, c'era anche mio figlio che suonava con uno dei suoi gruppi, per tutta la mattina, Joe Cocker, BB King, Wilson Pickett e altri blues! :) :)
bicio
13/04/2010
MUSET non nel senso de muso o asino, ma nel senso de MESET, cioè come lo ciamè valtri veronesi CODEGHIN, capio?? :) :)a Eraclea si chiama MUSET
MODNA
13/04/2010
gran bella recensione...non c'e' che dire...ma non vale farsi aiutare da chi si scrive tutte le portate..eh!!!!!comunque è stato un piacere conoscervi e speriamo di rincontrarci prima della festa del cotechino li da voi.
carolingio
13/04/2010
Neanch'io amo il vino dolce, lo bevo solo qualche volta con il dessert (torta o pastine), ma il recioto bianco, se è di quello buono e fatto in casa da qualche contadino che so io, è straordinario, lo puoi bere in qualsiasi momento, perchè ha un retrogusto di legno un po' mandorlato (amarognolo) e quel frizzante (naturale) che te lo fa andar giù come un prosecco!
Lucy...ah
13/04/2010
ciao zio, grazie della compagnia, sei un gran baracchiero, vè.....il Roberto ricambia i saluti e quando volete testare i tortelli parmigiani siamo sempre pronti!! per mangiare il tempo si trova....a proposito, per la cronaca: fine della dieta, mi ha appena chiamata un'amica e fra mezz'ora vengono qui a mangiucchiare qualcosa per un aperitivo, so già come andrà a finire!!! :) :) :)
carolingio
13/04/2010
Ahhh Modna, l'aiuto della Lucy è stato fondamentale, perchè io sono ancora ottenebrato adesso! certo che vi aspetto alla sagra del mio paese! ma è possibile che ci vediamo anche prima, chissà! :)
Lucy...ah
13/04/2010
Modna a una certa età si rende necessario usare il Moleskine. E' stato un piacere anche per noi conoscervi, ci siamo divertiti un sacco :) :) :) vi aspettiamo presto
carolingio
13/04/2010
O dìo, Bicio: Meset, Muset, che bestia èla? Parente della Bugblatta di Traal? Noialtri no disèmo mìa così... Il cotechino l'è el codeghìn, non conosco altri nomi dialettali per chiamarlo...
bicio
13/04/2010
il Muset (carne del muso del maiale; del maiale non si butta niente!) La carne utilizzata per fare il muset: la carne della testa, la carne del sottogola e la cotica, la cotica, tutta la carne con i tendini tutte le rifiniture delle ossa Si mangia ancora caldo e si taglia a fette, non troppo sottili. A Eraclea e in altri posti si chiama muset..:) :) In cas a natale si mangia el muset. e anca il prime dell'anno e ancha par a vecia.
golosona
13/04/2010
Per Parma ci sto anch'io, è una gran bella città e la rivedo volentieri :-)
joy
13/04/2010
Complimenti a Carolingio per la recensione, e a tutti i partecipanti per l'allegra sbaraccata :) :)
carolingio
13/04/2010
Grazie joy, e grazie anche a Lucy, c'è pari pari anche del suo nella rece! Che sortita! me la ricorderò! :) :)

13/04/2010
Complimenti, bella recensione.....quasi quasi chiedo di cancellare la mia ! Mi ha fatto molto piacere conoscervi. Il papà e la sorella ringraziano
Reginalulu
13/04/2010
Bravissimi ragazzi! Che bella giornata!! E questa recensione a 4 mani è davvero molto godevole e ce la fa vivere tutta :) :)
carolingio
13/04/2010
Grazie boso, grazie Regina..., con Lucy non abbiamo fatto fatica a permearci del rispettivo punto di vista, anzi... no no boso non cancellare niente, ognuno scrive quello che si sente, lascia condividere le sue considerazioni, lancia i suoi messaggi, è anche questo lo scopo, credo (io son l'ultimo arrivato), di questo sito... no? :) :)
Lucy...ah
13/04/2010
zio bevi meno acqua che fa venire le rane nella pancia e nel cervello (così mi diceva mio nonno)....ho detto tortelli non tortellini....quelli li lasciamo a voi di Modna :) :) Bè devo dire che anche se ci separano tanti chilometri CAROL ed io siamo in perfetta sintonia....
Lucy...ah
14/04/2010
occhei zio, vedo di darmi una mossa........ ma la tua pancia fa glu glu o cra cra?
Alfi
17/04/2010
@zio: 2 litri d'acqua al giorno? orrore! te lo credo che la pancia fa glu-glu/cra-cra. Ma con la sagra del codeghìn avrai sicuramente modo di rimetterti ... @carolingio/Lucy: complimenti davvero per la bella recensione, colorita ed accuratissima, e strapiacere di avervi conosciuto! Anch'io ho mangiato benissimo in codesto luogo (grazie a golosona per avercelo additato): però, architetto, il mio stomaco deve aver costituito il "baricentro geometrico del triangolo" Quistello/Viadana/Valdobbiadene, gravandolo leggermente: la prossima volta andrò ad acqua ... A presto!
carolingio
17/04/2010
Ahahahah... allora è stato il Viadana (che non era tanto per la quale), perchè lungo la direttrice Quistello-Valdobbiadene tutto è andato a meraviglia! Poi... mi sa che abbiamo veramente esagerato nel mangiare...
Alfi
17/04/2010
diciamo la somma delle due cose....
CANNES
15/05/2010
Carolingio, a leggere questa recensione mi sento proprio un neofita, mi hai fatto i complimenti per la mia ma questa mi spiazza e mi fa sentire piccolo piccolo. Questa non è una recensione, è un racconto all'altezza di uno scrittore di grido, di un romanziere che ti trasmette per osmosi la sensazione di essere lì a cena con te che vivi col cuore e con l'anima la gioia che provi nell'assaporare tutto quello che ti hanno proposto. La mia curiosità non mi permetterà di aspettare oltre e fare al più presto la tua stessa esperienza in quel locale. Complimenti per la tua dialettica e simpatia nel " racconto ". A presto
carolingio
15/05/2010
Ti ringrazio Cannes, troppo buono... Ma guarda che per essere la prima la tua rece è fatta proprio bene. Se leggi, anche le mie prime tre quattro recensioni non avevano niente di particolare. Poi, pian piano, si prende coraggio e si cerca sempre di migliorare! :) :)
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