Imperdibile!!! Scritta da
carolingio Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
18.70 Coperti:
1 13 commenti
La mia bimba bionda ha trovato casa. Un quasi attico in centro storico a Verona, il portone è a quindici metri da La Vecchia Fontanina.
L'appartamento è piuttosto vecchiotto e tenuto così così, per questo costa poco. D'altronde, come si dice da noi, non si può avere “ovo, galina e... cul caldo”. Vedere i tetti di Verona e la Torre dei Lamberti lì, attaccata alla finestra, è uno spettacolo unico. La Eli si sta insediando con la sua vecchia (si fa per dire) compagna di scuola, non prima di aver fatto una serie di lavoretti di manutenzione e miglioramento, per i quali il papìno deve dare un piccolissimo contributo di idee (e un discreto contributo economico... ;) :( :) , perché per il momento il suo lavoro è sei mesi sì e quattro mesi no).
C'ero stato un altro paio di volte con il falchèto, anni fa, ma non me la ricordavo così positiva. Il locale ha qualche tavolino fuori nella piazzetta e dentro è carino, pieno di quadri alle pareti, spatolate con colori forti sul giallo canarino e sul rosso. Vedo, assieme a tante altre, la foto col cuoco del me amigo Luciano, ex Eriberto, vedo la foto di Elio delle Storie tese... sì, me gusta. Non è roba di lusso, tavoli di legno, tovaglie da trattoria e sedie impagliate, ma è arrangiato in modo simpatico. I bagni sono puliti.
Quando la Marta è in Inghilterra, ne approfitto per portarmi in giro la Eli ed estrarle con la pinza alcune parole.
Complicata la sua nuova storia (te pareva...), roba da lacrime frequenti, perché questo ragazzo ha una vita familiare... appunto complicata. Meglio che mi fermi qua, scelgo un profilo basso, perché mi spiacerebbe procurare ancora commozioni latenti a qualche lettore.
Prendiamo due bottiglie di acqua, una liscia e una gasata, e un quartino dalla mescita di Custoza Classico Valetti, da 12 gradi stimati. Profumo aromatico e delicato. Il sapore è salinato, un buon Custoza.
Ordiniamo, come antipasto, triglie chiamate "alla veneta", con la polenta. Ottima la presentazione del piatto. Sono trigliette cucinate “in saòr”, cioè fritte e poi messe a marinare con cipolle cotte in aceto, uva passa e pinoli. La polentina è cotta saltata in tegame. Sopra le triglie c'è un po' di caviale rosso e all'esterno, tutt'attorno, bottarga di muggine. Piatto squisito, eccezionale. E anche superabbondante, perché ne abbiamo ordinato uno in due, ma in realtàerano due porzioni normali, come due secondi.
La giovane cameriera, dalla voce baritonale, è timida, incerta e nuova del mestiere, si vede e ce lo dice, ma è pronta, disponibile e simpatica.
Di primo l'Elisa prende tagliatelle al sugo di anatra, io invece bigoli con le alici e pomodoro. Anche qui porzioni ben abbondanti e piatti presentati benissimo. Le tagliatelle (mi sembravano fatte in casa) avevano anche i funghi e, a detta di mia figlia, erano buonissime, con un sughetto copioso. I bigoli erano cotti alla perfezione, con alici sotto sale sciolte in un sugo di pomodoro, aglio cotto, cipolla e caviale. Anche questi strasquisiti.
Giàabbastanza sazi, decidiamo comunque di farci la bocca con un dessert in due. Scegliamo una novitàmai mangiata prima, che, a sentire l'altro cameriere, è una cosa nuova anche per il cuoco: semifreddo ai pinoli, in una pasta vanigliata con puntine di cioccolato, su un letto di caramello mou, due fiocchi di panna montata, strisce di cioccolato fondente fuso, pezzetti di albicocche candite e pinoli sparsi attorno. Eccelso, celestiale.
Arriva il conto: 37,40 euro in due. Stratosferico il rapporto qualitàprezzo. Che altro posso aggiungere? Sì, non abbiamo mangiato da scoppiare, ma neanche voglio mai farlo.
Un posto così, attaccato alle Arche Scaligere e a Piazza Erbe, dieci minuti a piedi dall'Arena, è un posto che non deve sfuggire a nessuno, se si viene in centro a Verona.
Poi, dopo cena, vedo giàlo spazio per quattro passi tra gli stretti vicoli medievali, col nuovo ciottolato per terra, illuminati in modo soft, con tanti altri piccoli localini, pub, trattoriette, che pian piano io riscoprirò con la mia bimba.
Una bella folatina di aria fresca fa sbattere l'imposta della saletta da pranzo.
Son leggeri sorrisi
i tuoi pensieri,
antiche lampade gialle lavorate
i tuoi rimproveri,
piccole scarpe da ballo
le tue parole,
vestite da sera,
tra i vicoli,
le orchestrine
e la quiete
in Verona vecchia
di notte.
(28 luglio 1974)
Pa-tra-traaa-tu-Tum-TUMMM!
Lampo e tuono sono quasi un tutt'uno. E subito dopo... acqua padre, ch'el convento el se brusa...
Addio passeggiatina. Rispolvero il mio vecchio scatto da quattrocentista per arrivare fino alla macchina e poi dirigermi verso la Valpolicella per una doccia calda, perché quella fredda, vacca cane, l'ho giàfatta.
13 commenti
09/09/2010
i pranzi a due con le figlie sono sempre memorabili...... e avete scelto un bel posticino, direi. Una curiosità: il caviale era quello rosso di salmone o uova di lompo? seconda curiosità: quante calorie ha quel dolce? 5000? :) :)