Recensione su Hostaria Vecchio Cornione Mirasole di San Benedetto Po
visitato da LoZioFede il 07.01.2011

Recensione su
Hostaria Vecchio Cornione
Mirasole di San Benedetto Po

Visitato il 07.01.2011
Consigliatissimo!!
Scritta da LoZioFede
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 22.00
Coperti: 1
1 commenti
Sono finite le festività invernali e, avendo mangiato come un orso in vista del letargo, approfitto del ponte dell'epifania per rinnovarmi il guardaroba in quel di Mantova (anche perchè metà delle mie le camicie non mi stanno più). Due amici vicini di casa si uniscono a noi ed a metà mattina siamo nel paese dei balocchi delle mogli, anche se poi alla fine ia moglie non compra mai niente, ma il problema gravissimo si chiama SALDI, c'è una ressa che mi fa sognare di essere Huckleberry Finn sul caldo Mississipi a godermi il tepore del sole del sud. Siccome ci sono 3 gradi, siamo nel bel mezzo della nebbia, l'escursione termica tra i nogozi e la galleria esterna raggiunge i 30 gradi, le file sono da saga panamericana, fatto il ratto, propongo di piazzarci su una stradina secondaria e cercare un posticino dove mangiare bene. Sono stato nel paraggi per lavoro, più che per diletto, ma d'istinto mi infilo verso il canaletto, cove quei paesini stile Don Camillo regalano sempre belle sorprese. Il paesaggio è esattamente quello di Don Camillo: in pianco e nero. Molti locali sembrano chiusi e si fanno le 14.30, quando passando sul Po, mia moglie scorge un locale sotto il ponte, scendiamo sotto al cavalcavia e ci troviamo davanti all'argine del fiume, dove un alberello di indicazioni portano tutte buone notizie, per fortuna la prima buona notiza è chiusa a mezzogiorno, perchè seguendo l'indicazione di destra ci infiliamo sullo stradelo lungo l'argine che ci portarà all'Hostaria Vecchio Cornione. Le poche auto fuori fanno ben sperare che sia rimasto qualcunooa tener aperta la cucina, infatti parcheggiata l'auto in una terrazza sul grande fiume entriamo e ci accoglie un caldo locale anni '60. La costruzione tradisce rimaneggiamenti e nella sala da pranzo principale notiamo infatti norme dei patrocinati di Mantova risalenti a qualche secolo fa, la propretaria ci conferma infatti che l'Hostaria è lì da parecchio tempo. Entriamo quindi in una bella sala con caldi rivetimenti, circondata da scaffali adorni di liquori e rompicapo in legno, segno che, da buona Hostaria, il locale ospita avventori che vogliono passare il tempo. Siamo gli ultimi avventori del pranzo, altri due tavoli stanno finendo il loro pasto, e sono abituali, in quanto sembrano essere inconfidenza con il proprietario. Il clima è caldo e rilassante e ci accomodiamo vicino ad un calorifero. La terrazza sul fiume, che oggi ci egalerebbe una scena di Don Camillo in bianco e nero, è chiusa perchè non iene riscaldata infrasettimanalmente, ma il tepore di questa ci basta per essere felici. Non scorgo il menù, che in seguito vedo riportare specialità di pesce di fiume, che in questa stagione non mi convincerebbero affatto, ed ascolto il miglior menù che ci sia: la proprietaria. Dopo un esauriente elenco di pietanze tipice che vanno dai tortelloni di zucca o ricotta ai risotti, e terminano con invitanti carni alla griglia, optiamo per saltare l'antipasto e scaldarci subito la pancia con qualcosa di caldo ed invitante. I nostri amici optano per un risotto alla mantovana (con salsiccia), Lucia ed io per un risotto al radicchio, dato che la stagione è quella giusta. Da bere acqua e un po' di vino alla spina, dato che io guido non leggo la cata dei vini, lo farò quando tornerò questa primavera per mangiare il luccio! I risotti arrivano dopo poche chiacchiere, caldi e fumanti, il riso alla salsiccia ha un aspetto invitante, il nostro al trevigiano sembra ben condito. Lo assaggio e mi piace molto, hanno tirato il risotto con un poco di grana, quindi non serve aggiungere altro. Il trevigiano è buono, dolceamaro e leggermente saltato, mantecato prbabilmente con un po' di vino bianco e ben sfumato. Con mia grande gioia non è salato, al contrario equilibrato e pieno di gusto. Assaggio per curiosità un goccio di vino e, per essere una spina non è male, in quanto capita che perda di freschezza. Questo è legero e non gassato, risaltano i sapori delle nostre terre, si sentono note di Albana, inconfodibile gusto acre-dolciastro, e di uvaggi tipici, fresco e dissetante. Passeremo poi al secondo dividendoci due tagliate con scaglie di grana e rucola che ci arriveranno servite su una piastra bollente, belle al sangue, così da decidere quando toglierle. La carne è tenera e gustosa, e con il calore della piastra il grana si fonde in un sublime abbraccio con questo meraviglioso vegetariano succoso. Io non prendo dolci, mia moglie e la nostra amica si fanno tentare sa un tortino in sfoglia alle mele, poi a aprte un assaggio di torta della casa, una rivisitazione del dolce mattone. Assaggio una forchettata di saccottino alle mele, squisito, la mela è disciolta in una crema soffice, condita con cannella e mandorle, servita calda in un saccottino croccante di pasta fillo, guartina con un poco di cioccolato liquido. Davvero ottimo, ci sarebbe sato bene un buon albana passito, per chiudere in bellezza quest'esperienza sul Po. Mi sa che dovrò tornare. Riepiloghiamo: -1/2 vino bianco alla spina -2 acque minearali -2 risotti Mantova -2 risotti al Trevigiano -2 tagliate di Manzo rucola e grana -2 tortini di mele -1 fetta di dolce della casa (dolce mattone) -2 caffè = 87 € giusto. Il pranzo è certamente stato ristorante, in un atmosfera calda con la compagnia di un Oste vigile ma non invadente, comunque presente e pronto a fare due chiacchiere. Terminato con qualche pettegolezzo con la proprietaria mentre ci preparava la rivevuta, che non ci ha liquidato con un semplice saluto, molto lodevole. Il pranzo non ha forse superato i 3 cappelli, ma il servizio e la cortesia mi portano ad aggiungerne uno, con il desiderio di tornare con il sorriso.

1 commenti

joy
07/01/2011
Chissà se questa primavera, in giro con la vespa sugli argini del grande fiume, non ci scappi una sosta.... Bel pranzetto ZioFede, dopo un tour de force a Bagnolo, un giusto premio alle vostre fatiche ;)
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