Recensione su Dammideltu Carpi
visitato da Al-Fatòr il 02.01.2011

Un saluto di BUON ANNO a GM, ai suoi tanti iscritti e lettori! **************************************************************** Dopo le solite feste natalizie e di capodanno trascorse in famiglia abbiamo atteso i primi giorni del nuovo anno per andare in questo locale (ndr: me lo ero appuntato tra quelli da provare soprattutto per la specialità della cucina mantovana che tanto piace alla mia signora). è la prima domenica dell'anno, poca gente in giro, cielo grigio, ore 13,40 lasciata l'auto nell'antistante parcheggio saliamo i 4 scalini che separano la strada dalla porta di ingresso.. il locale è aperto, toc! toc! si può entrare? ci date da mangiare anche se è un pò tardi?? siamo in 2. Veniamo gentilmente accolti da un ragazzo con lungo grembiulone che tanto fa tendenza ultimamente il quale ci invita a scegliere liberamente il tavolo a noi più gradito: oltre a noi 2, io e la mia dolce metà, sono presenti una coppia di anziani ed una famiglia di 6 persone quindi locale molto tranquillo e zero confusione. La tavola è ben preparata, tovaglia, posate, colori in armonia tra loro con le sedie seppur un pò dure ma comode. Arriva il ragazzo con i menù e ci chiede cosa portare da bere, decidiamo solo per dell'acqua naturale a dispetto del locale che vedo ben rifornito di tante qualità di vino. Oltre all'acqua arriva una cestina stretta e lunga piena di diversi assaggi di pane, rigorosamente prodotto tutti i giorni internamente al ristorante tiene a precisare il cameriere. L'acqua purtoppo arriva frizzante.... senza porre in evidenza l'errore la teniamo senza problemi, forse perchè siamo più interessati dall'assaggio dei piccoli panini di varie fatture, compresi alcuni quadretti di stria, che però in fretta finiscono. Il menù è molto interessante da un punto di vista grafico, sembra scritto a mano con penna ad inichistro, con disegni sparsi quà e là e citazioni varie; l'idea è molto simpatica anche se qualcuno potrebbe essere distratto da tutto questo nella ricerca del piatto preferito.. ad ogni modo, dopo una breve lettura fino ai dolci, ci affidiamo al consiglio del cameriere, vista l'ora. Scegliamo un antipasto terre di Canossa da dividere in 2; tortelli di zucca mantovani per lei ed un risotto zucca e salsiccia per me. Infine passeremo al dolce senza prendere i secondi, le feste di natale sono ancora lì che bussano sul fegato! La musica in sottofondo non è alta e non disturba la nostra conversazione, chiediamo al cameriere una delucidazione sul ripieno dei tortelli di zucca tanto per approfondire la materia: ci viene confermata la presenza della mostarda, quella dolce ovviamente, elemento tipico del tortello mantovano. L'antipasto ci viene servito su di un piatto di legno stretto e lungo, ben decorato con insalitina: 4 fette di salame mantovano molto giovane, qualche pezzo di cicciolo, 2 pezzetti di formaggio tenero ed una piccola ciotolina con delle prugne cotte avvolte in pancetta rosolata. Il mix dolce/salato seppur gradevole non soddisfa il palato della mia compagna che finisce il salame lasciando a me il resto. Ci viene portato un seconodo rifornimento di panini della casa in attesa dei primi. Dopo 5 minuti arrivano: i tortelli serviti in un enorme piatto col fondo sono conditi con burro e salvia, molto burro fuso che quasi ne copre la metà, dall'aspetto sono pieni e confezionati con la tipica forma con la crestina di pasta che risulta più dura al palato rispetto al resto della pasta dell'involucro e del ripieno. Ovviamente vengono vivisezionati dall'intenditrice che ne assapora i singoli componenti alla ricerca del possibile pregio od eventuale difetto, voto finale 8! Il mio risotto riempie anch'esso un piatto di ampie dimensioni guarnito ai bordi con un doppio filo di aceto balsamico. Con mia sorpresa lo scontro di gusto zucca-salsiccia finisce in parità, nessuno prevale sull'altro, anzi, assieme si esaltano al punto da farmi dire che era da tempo che non mangiavo un risotto così gustoso e delicato al tempo stesso. Ad ogni forchettata il mix di condimento si ammorbidiva col riso sempre più e purtroppo è finito abbastanza in fretta. Anche la mia signora ha riconosciuto l'alto giudizio attribuito al risotto, quasi pentita di aver preso i famosi tortelli: aggiungo di aver pulito il piatto con la punta dell'indice, lo so che non è bello da vedere, ma il cuoco deve aver apprezzato. Ormai rimasti soli nel locale, erano oltre le 14 e 30, ci siamo intrattenuti con qualche battuta con i ragazzi del ristorante sulle origini della loro cucina, sulle fatiche quotidiane che svolgono nel "fare tutto in casa" e su tanto altro. Infine chiediamo un dolce, per lei torta al forno di mele con crema inglese ed un caffè per me. La fetta è abbondante, tiepida, buona, così come la crema al punto che devo contribuire alla pulitura del piatto.. alla faccia delle feste! Ci attende il conto all'uscita, la ricevuta è precisa in ogni sua parte, compilata a mano.. totale 41 €, 20,5 €/cad. Concludo riportando 2 note: una negativa, l'antipasto era scarso di quantità ed anche di qualità visto il costo 10€ considerato che era per una porzione. Quella positiva è riferita all'insieme del locale in sè, accogliente piccolo quanto basta e ben gestito dal personale. Visto che non sono tipo da portar rancore e per dare la chanche al cameriere di portarmi l'acqua naturale al posto di quella frizzante un giorno ci tornerò, soprattutto per sentire anche i secondi, magari accompagnati da un buon vino.. "mai lasèr al così à mètee"