Clima prenatalizio, decido di dedicarmi una pausa pranzo diversa dal solito, meno affrettata, con tanto di ultimi acquisti da mettere sotto l’albero. Telefono ad una cara amica e ci diamo appuntamento in centro a Modena, davanti al palazzo dei musei. Mentre camminiamo pensiamo a dove andare per mangiare un boccone e fare soprattutto tante chiacchere, e così camminando ci troviamo a passare non lontano dall’Aldina, e allora perché non provare ad entrare? Sperando non ci sia tanta gente, in quel caso cambieremmo meta perché non possiamo permetterci di aspettare che si liberi un tavolo. Beh, fortuna vuole che ci fosse proprio uno degli ultimi tavoli da due ancora libero, e così ci accomodiamo. In un batter d’occhio arriva la cameriera per le ordinazioni. L’ambiente è sempre lo stesso della vecchia gestione, tavoli ravvicinatissimi, bancone del bar e finestrina che dà sulla cucina dove lavorano indaffaratissime alcune persone. Oggi andiamo di lasagne, per due. Arrivano subito, con pasta verde (come faceva la mia nonna), molto ragù, ben condite ma con crosta non molto croccante. Nel complesso buone, peccato fossero appena appena tiepide. Un giro nel forno non costa tanto tempo e il risultato finale ne sarebbe gratificato, peccato perché un cappello si perde per strada. Come secondo prendiamo una porzione di patate al forno, abbastanza buone e purtroppo anche loro solo tiepide, si vede che è un’abitudine della cucina fare uscire i piatti quasi freddi. Per finire una zuppa inglese e un caffè. La zuppa inglese mi delude un po’ perché in realtà è una piccola coppetta con crema e budino sovrastata da due pezzi di savoiardo imbevuto nell’alchermes, niente a che vedere con una zuppa inglese come Dio comanda. Con una bottiglia di acqua naturale e i due coperti spendiamo 26,50 euro. Sono indecisa tra 2 e 3 cappelli, alla fine opto per 3 non perché quanto ho mangiato in questa occasione li valga tutti, quanto per il valore aggiunto derivante dall’atmosfera da trattoria ruspante che il locale tuttora mantiene e come tale è un locale che mi sento di consigliare.