Il tempio della cucina ferrarese è certamente AI TRI SCALIN. Sull'importante via Darsena (il vecchio nonchè naturale antico letto del Po); comodo da raggiungere se provenienti dall'uscita FE sud così come comodo il parcheggio in quanto il locale è raggiungibile anche dal parcheggio (ripetizione inevitabile) Kennedy (gratuito serale) mediante un accesso diretto. L'ambiente è quello classico delle trattorie di una volta; semplice ma caldo ed accogliente. Il personale è gentile e capace (di quelli che, per intenderci, senza essere opprimenti oppure necessitare di sbracciate tipo addetto alla pista di atterraggio capiscono con una occhiata se hai bisogno o no). La cucina offre piatti tipici emiliani con particolare attenzione a quelli storici tradizionali ferraresi. Particolare menzione al pasticcio ferrarese, una sorta di pasta al forno (maccheroncini e/o sedanini) al ragù bianco di vitello e maiale e ai "caplaz" di zucca (figli di una filosofia interprovinciale - Mo, Mn e Fe - cullata dalle acque del Po). Non manca a volte qualche piatto tirato con una grattatina di tartufo (il Bosco Panfilia di S. Agostino è ad un tiro di schioppo). Tra i secondi menziono e consiglio il sontuoso carrello dei bolliti (testina, lingua etc etc) con tanto di regolari salsine, cremona inclusa (troppo dura per me). Ma vero piatto forte ed immancabile rimane senza dubbio la SALAMA DA SUGO con purè. Un passo d'obbligo per un modenese degno di essere chiamato tale in onore alla nostra immensa cultura sul maiale !!! Se la spedizione è numerosa provate a chiedere, al momento della prenotazione, una salamina stagionata ... è un esperienza da vivere. Menzione anche per il fritto misto all'italiana; dolci da giro della morte. La cantina offre vini di buona qualità ma di etichette cosiddette "minori" cosa che a me piace molto... ammiro chi non si stanca mai cercare. Sono capaci in molti di aprire una bottiglia di Tignanello ed esclamare: Che buono !!! (Tappo permettendo). Caftin e brusabudèla. 30/35 €. Vale la passeggiata.