Non mi trovo del tutto d'accordo con i precedenti. Anche se di sicuro anch'io vi consiglio di andarci almeno una volta, questo non è in dubbio. Il locale ha un fascino notevole ed è assolutamente piacevole, il servizio è quasi ineccepibile (dico quasi perchè ci è capitato un increscioso infortunio con la sig.ra degli arrosti che ci ha servito dieci minuti dopo perché così le girava e se sei in coppia non è proprio bello mangiare alternati o attendere educatamente che l'altra persona abbia il piatto fatto e nel frattempo veder la propria piccata di vitello raffreddarsi inesorabilmente). Detto questo c'è una profonda contraddizione in questo locale sul merito del termine Sapore. A quanto sembra dovrebbe essere il luogo ideale per assaporare cibi genuini e di qualità con somma delizia del palato, peccato che proprio il SAPORE sia il grande assente di tutti i piatti proposti all'infuori del carrello degli arrosti e del carpaccio presentato in antipasto (una fettina strepitosa). Lo chef potrebbe non esserci. La cucina è in sostanza fredda e come la serata entra nel vivo la sensazione di distanza dal piacere luculliano si intensifica. In sostanza credo che la Clinica manchi proprio nel suo significato principe (ovvero comunicare benessere attraverso una esperienza culinaria di sublime intensità). I dolci erano buoni, anche noi siamo stati sul mix. Se andate provate lo spazzacamino a fine cena (interessante intruglio/infuso caldo) Il prezzo finale: 126 euro in due (1 bottiglia di sangiovese) Direi eccessivo! In definitiva seppur non credo che tornerò vi esorto, se ne avete voglia a fare comunque l'esperienza quanto meno perché magari è stato tutto frutto di uno sfortunato incubo e dunquesarei ben lieto di essere pienamente smentito. Bah! Ditemi voi!