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Recensione su Ristorante Don Giovanni Soliera
visitato da tranzollo il 12.01.2013

Recensione su
Ristorante Don Giovanni
Soliera

Visitato il 12.01.2013
Consigliato!
Scritta da tranzollo
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 44.00
Coperti: 1
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Perchè Don Giovanni? Perche i gestori, i fratelli Montalto, aprirono il ristorante nel 2006, anno del duecentocinquantenario della nascita di Mozart, e pensarono che intitolare il locale a quello che viene storicamente considerato il più grande di tutti i seduttori, fosse da veicolo e da augurio per "sedurre" appunto i clienti con la cucina proposta. Cucina di terra e di mare, ben rappresentata anche se la lista dei piatti non è vastissima, mentre un po' striminzita risulta la cantina. Il posto è elegante ed accogliente, pareti color pastello, tavoli distanziati, tovagliato curato, musica discreta di sottofondo. Camerieri gentili anche se il servizio è risultato un po' troppo lungo. Con mia moglie ordiniamo un menù a base di pesce. Iniziamo con gli antipasti caldi e freddi. Ottime le frittelle di baccalà, preparate assieme a piccoli pezzettini di cipolla, così così l'insalata di polipo, carne tenera ma poco saporita, assolutamente normale il salmone affumicato guarnito con caviale o più probabilmente uova di lompo, discreta la tartina con tonno, pomodorini e prezzemolo. A seguire cappesante gratinate, buone, gamberi in salsa di zucchine, ottimi, carne tenera che si sposa perfettamente con la salsa leggermente dolciastra, seppioline coi funghi, non memorabili, a mio modesto parere i funghi andrebbero abbinati con altri piatti, notevoli invece le vongole presentate col pesto alla genovese, un  connubio originale e ben equilibrato. Di primo ordiniamo entrambi i paccheri con le canocchie. Piatto sontuoso, bello anche a vedersi, dove le canocchie sono protagoniste di un sughetto da scarpetta che prevede anche pomodoro, prezzemolo, pezzetti di seppia. Non ci stava più niente, e così ho rinunciato ad un assaggio di fritto di pesce che avevo visto circolare tra i tavoli e che mi sembrava piuttosto invitante. Come bevande, oltre alla minerale, abbiamo ordinato un Gewurztraminer Kaltern 2011 di buon livello, presentato al tavolo già aperto. Da Ermes mi sta bene che il Lambrusco arrivi al tavolo già stappato, ma in ristoranti come questo, costerebbe ben poco, mi pare, aprire la bottiglia in presenza del cliente. Terminiamo con due sorbetti allo yoghurt e frutti di bosco, buoni, due caffè ed un nocino offerto dalla casa. Il posto ha delle notevoli potenzialità, ma con alcuni aspetti migliorabili come il servizio non celerissimo, alcuni antipasti non a livello di altri, ed altri dettagli che potrebbero sembrare secondari ma che non lo sono, come presentare la bottiglia già aperta al tavolo. E poi, per rendere l'atmosfera più suggestiva, sarebbe bello, a mio avviso, inserire come sottofondo musicale anche qualche brano del "Don Giovanni" del grande compositore salisburghese, sarebbe un valore aggiunto per un locale che avrebbe tutti i numeri per distinguersi da altri della zona : "Là ci darem la mano. Là mi dirai di sì. Vedi, non è lontano. Partiamo, ben mio da qui...". 

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