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Recensione su Al Nido Gombola - Polinago
visitato da tranzollo il 27.07.2013

Recensione su
Al Nido
Gombola - Polinago

Visitato il 27.07.2013
Imperdibile!!!
Scritta da tranzollo
Servizio: Ristorante
Contesto: cena romantica
Spesa a testa: 18.00
Coperti: 2
1 commenti

Dopo due settimane passate a mangiar pesce a Pantelleria, ci è venuta voglia di qualcosa di nostrano, così, appena tornati ci siamo fiondati al Nido per una cena a base di gnocco e crescentine. Certo, la location non è quella dei ristoranti panteschi, ma il contesto è sempre gradevole, senza dimenticare che anche il panorama attorno, con la sagoma del Cimone che si staglia a sud, non è comunque male.

Il locale è pieno, e posti non ce n'erano, non mi era mai successo prima, evidentemente il caldo torrido del week end aveva indotto molta gente a spostarsi in montagna. La titolare, estremamente gentile, riesce tuttavia a rimediare due posti in più, e così ci possiamo accomodare. Naturalmente l'ordinazione è obbligata : gnocco fritto e crescentine con cunza, affettato ed intingoli. Ottimo il gnocco fritto, poco unto , ed eccellenti come al solito le cescentine, per me le migliori che ti servono fra i locali della provincia, croccanti senza essere troppo secche ma neanche con troppa mollica. Ad accompagnare il tutto una bella cunza bianca di lardo e senza pancetta, come deve essere, un piatto di affettati di buona qualità (prosciutto, salame, coppa, ciccioli), e due umidi di capriolo e cinghiale rispettivamente, buoni anche questi.

Come vino abbiamo scelto un Lambrusco reggiano Pra di Bosso Casali, bello nero e frizzante, ne sentivamo la mancanza.

Concludiamo con una zuppa inglese casereccia, buona come sempre, un limoncino e due caffè. Trentasei euro in due, un prezzo onestissimo. Peccato solo che il posto sia piuttosto in là e ci si arrivi a momenti con l'elicottero, altrimenti diventerebbe una delle mie mete fisse domenicali. 

1 commenti

PIPPI
02/08/2013
si anche questo è in nota da tanto....ma in collina non si sa mai cosa scegliere, di sicuro non si muore di fame nel nostro appennino! grazie di avermelo ricordato
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