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Recensione su Imperiale Masone
visitato da testapelata il 16.08.2013

Recensione su
Imperiale
Masone

Visitato il 16.08.2013
Buono
Scritta da testapelata
Servizio: Ristorante
Contesto: cena romantica
Spesa a testa: 17.25
Coperti: 2
1 commenti

Erano diversi anni che non andavo a mangiare in un ristorante cinese che fosse un “vero ristorante” intendendo per “vero ristorante” un locale che mi proponga un menù alla carta e non un locale che mi presenti un buffet .

Per festeggiare questo ritorno scegliamo l’Imperiale, relativamente comodo di cui ultimamente ho sentito parlare solo bene.

Dispone di un ampio parcheggio ed anche questo è un elemento positivo.

L’entrata è imponente, quasi da Pagoda, le classiche lanterne arancione fanno bella mostra, la sala è molto grande, divisa da elementi in legno “intarsiato” raffiguranti scene ed animali orientali , i lampadari sono gigantesche lanterne , il tovagliato è di stoffa e, sorpresa, non ci sono le bacchette (che chiederemo), ma le posate: avete capito bene, coltello e forchetta !!!!

Come d’abitudine i sorrisi si sprecano, la gentilezza è di tipo orientale, qualche piccolo problema con la lingua c’è: meglio, così sembra quasi di essere dall’altra parte del mondo.

Dopo averci fatto accomodare ci viene offerto un aperitivo di benvenuto che rifiutiamo per ben tre volte, in tutta sincerità o cercato di essere il meno scortese possibile ma ho capito che questo è stato ugualmente visto come una cosa fuori dal comune.

Apriamo i menù e le sorprese continuano, assieme a cibi dichiaratamente cinesi emergono anche cibi (pochi), molto più occidentali come patate fritte, fritto misto di calamari, pasta al ragù, ecc.

Il ristorante cinese continua ad essere piuttosto economico e ci si può permettere un pasto completo dall’antipasto al dolce spendendo meno di 20 euro a testa, soprattutto se invece di ordinare vino o birra ci si accontenta di acqua e the.

Per assaggiare di tutto un po’ prendiamo due antipasti da condividere, in realtà il mio non piace a lei ed il suo pur piacendomi  non mi fa impazzire ed alla fine ognuno assaggerà quello altrui ma mangerà il proprio.

Involtini primavera, piuttosto grossi, non troppo unti, ripieni di verdure , nell’insieme abbastanza buoni ;

Gamberetti all’arancia, il sapore dell’arancia, presente in pezzi, smorza l’untuosità del gamberetto fritto, nel complesso ci avviciniamo molto ad un salato dolciastro, non li riprenderei ma per una volta si sono fatti mangiare e sono stati graditi.

Anche sui primi optiamo per “ognuno il suo” :

riso alle verdure: è sempre un cavallo di battaglia, la cottura è perfetta ed è stato saltato nel wok con le verdure ;

spaghetti di soia: da non confondersi con i vermicelli/spaghetti di riso, quelli di soia sono praticamente trasparenti e “quasi elastici”, conditi con salsa di soia, verdure ed un po’ di peperoncino, hanno una temperatura al limite dell’ustione, per fortuna ho il palato d’amianto e la cosa non mi disturba più di tanto .

Sui secondi optiamo entrambi sul pollo alle mandorle, sarà un gravissimo errore perché il piatto si rivelerà scadente !

Non sto a spiegare come deve essere fatto il pollo alle mandorle, ma usare carne di gallina lessa anziché di pollo fa si che il sapore sia completamente diverso da quello universalmente conosciuto, se aggiungiamo il fatto che il tutto è stato passato nel wok per pochi secondi e ciò non ha permesso alla carne di insaporirsi in maniera sufficiente da nascondere un po’ il sapore della gallina si può intuire  che il piatto è stato decisamente insufficiente, la presenza di pochissime mandorle e tante carote quasi “a crudo” ha fatto il resto.

Logicamente il piatto non viene consumato per intero, anzi.

Ci rifaremo la bocca con la prossima portata.

Ordiniamo entrambi frutta fritta e qui nessun errore, pastella perfetta, frittura perfetta, ananas, banana, mela: sapori conosciuti cui il fritto dona qualcosa in più, molto bene !!!

Dimenticavo, da bere un the al gelsomino (per lei) ed una bottiglia d’acqua .

Non ci fosse stata la notevole scivolata sul pollo alle mandorle si potevano sicuramente concedere tre cappelli abbondanti, ci troviamo invece di fronte ad un dilemma importante, un po’ come se in un pranzo tradizionale venisse sbagliato l’arrosto pur all’interno di un discreto pasto.

Nella tabella rimarrà quindi un 2 cappelli ed il giudizio buono, perché fondamentalmente tre portate su quattro hanno superato brillantemente l’esame, ma quella “gallina lessa alle mandorle” ha abbassato la media in maniera determinante.

Riguardo il conto confermo quanto avevo già evidenziato, poco più di diciassette euro a testa, l’economicità del cinese è ancora un dato di fatto.

 

1 commenti

Zemian
19/08/2013
La "gallina lessa alle mandorle" è una descrizione semplicemente fantastica... :rofl: :rofl: :rofl:
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