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Recensione su Bologna Tartufunghi Oreia di Vergato
visitato da Assaggiatore il 09.08.2014

Recensione su
Bologna Tartufunghi
Oreia di Vergato

Visitato il 09.08.2014
Consigliatissimo!!
Scritta da Assaggiatore
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 26.50
Coperti: 2
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Si arriva a questa casa colonica di montagna con una piccola deviazione dalla ss.64 Porrettana. Si parcheggia nel cortile ghiaiato, tra il forno e la casa. Da un lato la valle del Reno che digrada verso Bologna, dal lato opposto Montovolo che si erge con le sue pareti quasi verticali e la cima rocciosa. L'iniziativa è frutto del lavoro di Tony, il figlio della mitica Anna di Campolo e di sua moglie. E proseguendo la tradizione di famiglia, il menù è incentrato su funghi e tartufo.

La sala vera e propria è molto piccola, forse 30 coperti, a cui si aggiunge una bella veranda in legno, per la bella stagione aperta e con vista sulla vallata. Viste le dimensioni, i tavoli sono piuttosto vicini e la privacy un poco a rischio.

Arrivo dopo una bella scorribanda in moto con la mia zavorrina: A1 fino a Pian del Voglio, Castiglione dei Pepoli, bacino del Brasimone, Suviana, Porretta Terme e poi pranzo.

Arrivo con una puntualità impressionante (12;30), grazie all'apertura di un tratto di strada nuovissima, tutta in sopraelevata sul Reno. Ora da Porretta a Vergato bastano pochi minuti. Con un poco di sorpresa siamo i primi. Ma non mi faccio scrupolo e ci accomodiamo a tavola. Nel menu, a parte pochi piatti di tradizione, solo funghi (porcini, galletti ed ovoli) e tartufo bianco, nero o scorzone a seconda della ricetta.

Ordiniamo:

2 tortelloni di ricotta con i funghi,

uova al tegamino con prosciutto e tartufo,

funghi in umido con tigelle (4 alla fine)

funghi fritti

acqua naturale

un quartino di sangiovese della casa.

Il vino, non barricato e non pesante, si rivelerà una piacevole sorpresa ed ottimo a tutto pasto.

Nel frattempo arrivano altri avventori ed il telefono squilla per prenotazioni.

Arrivano i tortelloni: grandi e belli pieni, con un profumo invitante, sfoglia spessa e cotta al dente ma ricotta poco saporita, molto "nature", sugo saporito.

Le uova di mia moglie profumano di trifola dall'altra parte del tavolo, cottura perfetta col prosciutto rimasto morbido nonostante la cottura ed i tuorli cremosi. Appunto per poterci tuffare dentro le tigellone montanare, come si fanno nella valle del Reno, morbide, un poco spesse e mollicose all'interno.

Le stesse tigelle accompagneranno sia i porcini fritti che in umido. Se solo posso trovare un cavillo per questionare, solo un po' troppo pomodoro per il mio gusto. Ma a me piacciono bianchi e questi erano rosati.

Le porzioni sono abbondanti ma il paicevole venticello ci ristora e ci spinge ad osare di più. Ordiniamo un dolce della casa, a base di pan di spagna, panna e zabaione ed un gelato alla crema guarnito di frutti di bosco freschi.

Dolce un poco pesantuccio per me ma che la mia signora, vera patita dei dolci, ha trovato ottimo. Il gelato alla crema era nella norma ma i frutti di bosco hanno alzato il livello.

Due caffè che non si faranno ricordare ci aiuteranno a concludere il pasto.

Le porzioni sono decisamente abbondanti, per stomaci capienti. Difficile riuscire a fare un pasto completo. La qualità di funghi e tartufo è discreta ma nulla di più. Il prezzo contenuto è coerente più con la qualità che con la quantità. Però ha un grande pregio: si può mangiare funghi e, sopratutto tartufo, senza dover fare un leasing. E di questi tempi non è poi così male ... ...

 

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