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Recensione su Il Grano di Pepe Ravarino
visitato da ilDelfo il 28.02.2015

Recensione su
Il Grano di Pepe
Ravarino

Visitato il 28.02.2015
Consigliato!
Scritta da ilDelfo
Servizio: Ristorante
Contesto: cena romantica
Spesa a testa: 79.00
Coperti: 2
8 commenti

Diciamo subito che il "progetto" Grano di pepe è piuttosto coraggioso.
Prima di tutto Ravarino non è propriamente il luogo ideale per un locale del genere.
Poi c'è il menù, molto particolare, chiaramente rivolto ad una clientela già abituata alla cucina di questo tipo.
Per ultimo c'è il livello dei prezzi che seleziona ulteriormente la clientela e rappresenta indubbiamente un ostacolo.

Siamo in due, serata “romantica”. Il locale è molto piccolo, pochi tavoli in un'unica saletta ben illuminata. L'ambiente, rinnovato di recente, appare curato e l'arredamento moderno e minimalista gioca su colori tenui fra il grigio e il legno chiaro.
Non c'è tovaglia e le posate vengono appoggiate su un ciottolo di fiume a lato del piatto.
L'atmosfera risulta moderna abbastanza elegante, ma non fredda. Freddina era invece la temperatura, che ha costretto mia moglie a non scoprirsi le spalle, come l'abito che indossava avrebbe preteso. Soprattutto ad inizio serata, un paio di gradi in più avrebbero fatto piacere anche a me che le spalle le avevo ben coperte da camicia e maglione.

Il personale di sala, un po' impacciato all'inizio, si è immediatamente sciolto mettendoci a nostro agio con la sua cortesia.

Il menù è piuttosto ridotto, tutto a base di pesce, con piatti della cucina Siciliana coraggiosamente rivisitati dallo chef Rino Duca.
Aprendo la carta ignoriamo totalmente il lato sinistro del menù che presenta i piatti "a la carte", mentre ci concentriamo  sui menù degustazione elencati sul lato destro.
La scelta è fra 3 menù in ordine crescente di prezzo:

- Menù “cinque"
- Menù "sette"
- Menù "dieci"

Con molta semplicità i nomi indicano il numero di portate, a totale discrezione dello chef, che compongono il menù.

Confesso che in questi casi io apprezzo molto il fatto che sia lo chef a scegliere per me. Del resto mi piace praticamente tutto, non ho né allergie né intolleranze e queste occasioni sono una scusa per lasciarsi coccolare dal susseguirsi delle portate. In ogni caso una didascalia a fondo pagina inviata a mettere al corrente il personale di sala in caso di esigenze particolari e lo chef comporrà il menù di conseguenza.

Valutando il prezzo e la fame scegliamo il menù "sette" al quale ci viene posta la domanda: "Ostriche si o no?". Rispondiamo "Si".

Iniziamo:

- Pre-antipasto (non compreso nelle 7 portate): Pane e panelle. Un mini panino al sesamo ripieno di panelle, ovvero frittelle di ceci della tradizione Siciliana. Buono e croccantissimo, anche se non avendo mai assaggiato il piatto tradizionale, non posso fare paragoni.

- Primo antipasto: porzione di 2 ostriche con acqua di parmigiano, mela verde e rapa rossa. Un vero e proprio tuffo in mare. Gradito l'accostamento con la mela verde. Niente paura per l’acqua di parmigiano!

- Secondo antipasto: Cartoccio di frutti di mare. È il piatto più bello della serata, composto da un cono fatto di carta (di riso) di giornale con stampato un articolo (che non ricordo) che appartiene alla storia di Sicilia. All'interno del cartoccio c'è un misto di frutti di mare cotti al forno. La carta è commestibile, anzi buona e la stampa è effettuata con nero di seppia. Visivamente è strepitoso, come sapore buono, ma nulla di indimenticabile visto che, in fin dei conti, stiamo parlando di frutti di mare al forno.

- Terzo antipasto: Baccalà alla Mirò. Il piatto si ispira alle opere del famoso artista. Presentazione essenziale, piatto bianco grande, nel quale, ben separati sono posizionati un trancio di baccala, una crema di peperoni e un minuscolo punto di crema di zucca. Il piatto è molto delicato ed equilibrato. Il baccalà, per nulla salato, si sposava alla perfezione con la crema di peperoni. Buono.

- Primo piatto: Spaghetti al nero di seppia. Spaghettoni nerissimi con ragù di pesce piuttosto piccante. Buoni e veramente golosi. Peccato per la porzione decisamente troppo troppo piccola.

- Secondo piatto: Tonno al ricordo di Palermo. si presenta come una tagliata di tonno fresco quasi crudo che prosegue la cottura sul piatto caldissimo, con un goccio d'olio ed un eccezionale sale aromatizzato ai capperi. Il piatto migliore della serata. Porzione in questo caso giusta.

- Pre-dessert: un bicchierino di un sorbetto all'arancia, all'olio d'oliva e aromi. Piatto strano, devo dire deludente, non perché fosse sgradevole, ma perché faceva parte dei "sette" piatti del menù. A mio parere una cosa del genere dovrebbe essere servita fuori menù come intermezzo.

- Dessert: Cannolo siciliano e sorbetto al mandarino con polvere di capperi. Il cannolo era ripieno di ricotta molto leggera, quasi montata, con pezzetti di cioccolato fondente. A lato un bicchierino conteneva il sorbetto di mandarino con una polvere di cappero che dava un leggerissimo e gradevole aroma. Buono.

Non prendiamo il caffè, ma ci viene comunque offerta selezione di cioccolatini che è stata gradita.
Al posto del pane sono stati serviti dei bocconcini di focaccia di 3 tipi differenti.

Durante la cena abbiamo bevuto 2 bottiglie di vino (!), visto che le 7 portate ci hanno tenuto a tavola 2 ore e mezza con tempi comunque non troppo lunghi.

Nonostante la carta fosse abbastanza ampia, mi sono affidato ai consigli del menù che, per quel giorno, consigliava 2 vini specifici:
- un pignoletto "sui lieviti" biologico rifermentato in bottiglia (17 Euro).
- uno Chardonnay di Sicilia (15 euro).

Il primo è risultato veramente difficile, a causa della "rusticità" data dai lieviti veramente invadenti, ma dopo un paio di sorsi si è fatto apprezzare. In ogni caso, riconsidererei il fatto di consigliarlo come vino del giorno, visto che, credetemi, potrebbe non piacere.
Il secondo era terminato ed è stato sostituito con un "Cataratto" della stessa cantina che con la sua complessità di profumi ben si è accompagnato con la seconda parte della cena.

Purtroppo non ricordo nè i nomi dei vini nè quelli delle cantine...

Il conto: 152 euro in tutto: 58 ogni menù degustazione, il resto per le due bottiglie di vino e altrettante d'acqua.

Tenete conto che la cena mi è stata offerta, quindi ho solo sbirciato il conto e potrei avere commesso qualche piccola imprecisione nel riportare i prezzi.

E' stata una bella serata in cui ho mangiato bene in un'atmosfera gradevole e rilassata.

Cosa si potrebbe migliorare?

- La concretezza di alcuni piatti. Il bicchierino ed il cartoccio sono un'idea simpatica, ma forse mancano un po' di sostanza. Come ho già sottolineato in altre recensioni, a mio parere, non bisogna mai perdere di vista una certa "concretezza" nei piatti, cosa che si tende spesso a tralasciare quando la cucina si alza di livello.

- Locale piccolino. Le dimensioni della sala costringono a sopportare (e perdonare) qualche disagio, come i tavoli piccolini e un commensale aggiunto ad un tavolo vicino che era stato collocato un po' troppo a ridosso del nostro e che mi ha provocato qualche urto alla sedia quando il personale passava fra i tavoli.

- Mancanza della tovaglia. Io sono un tradizionalista, mi piace il contatto con la stoffa e la mancanza di tovaglia è una cosa che non ho perdonato nemmeno a Bottura!

- Le porzioni. Sono uscito soddisfatto, ma in alcuni casi le porzioni erano un po' piccoline.

- I prezzi: di certo non economici, ma in parte giustificati della complessità dei menù.

Cosa mi è piaciuto?

- Il talento dello Chef che traspare in ogni piatto. Un senso estetico superlativo che con il tempo incontrerà sempre di più la sostanza.

- Le materie prime di grande qualità.

- L’intensità dei sapori di alcuni piatti come il tonno e gli spaghetti che meritano sicuramente il viaggio.

 

I cappelli sono 3, il locale è consigliato e sono sicuro che col passare del tempo raggiungerà livelli ancora più alti.
 

8 commenti

mongi
02/03/2015
eh si...qui cucina di pesce ad alti livelli,per palati sapienti....
nickmanofredda
02/03/2015
devo dire che , da 5 anni che vado , ho sempre mangiato molto bene e sempre migliorando. è vero però che alcune pecche storiche, l ambiente sopratutto, ma anche la mancanza di una carta vini adeguata al cibo, leggendo la bella recensione, non sono state adeguatamente modificate, tale da renderlo uno stellato importante. ma comunque un gran bel cuoco
lukeforever
03/03/2015
Bella recensione, contrastanti i commenti in mio possesso di questo ristorante, però no capisco cosa c'entra che è ubicato a Ravarino, uno può fare bella ristorazione in una città o in un paesino! :mmm: :mmm:
nickmanofredda
03/03/2015

su questo luke ha ragione : sacerno per es è fuori bologna, il pescatore è a canneto sull olio, cioè in piena pianura padana, la crepa ad isola dovarese in mezzo al nulla e via andare. forse però ,più che la logistica , problema per me inesistente, voleva sottolineare, l ubicazione del posto, in un palazzaccio nel centro di ravarino e gli arredi , fino a poco fa, veramente fin troppo semplici.

ilDelfo
03/03/2015
Sono d'accordo con te nel dire che un buon piatto non cambia se cucinato in una grande città o in una frazione. Ribadisco però che non è un locale per tutti, sia per i prezzi che per il menù piuttosto ricercato (e proprio per questo ci sono commenti molto contrastanti). A me, egoisticamente, fa comodo che sia in un paesino tranuqillo a 20 minuti da Modena, ma non credi che se fosse in centro a Milano avrebbe più opportunità in termini di immagine e bacino di utenza? Metti Cracco a Ravarino e vediamo se gli fanno presentare Masterchef ;)
rinod
03/07/2015
Salve a tutti. Grazie a IlDelfio per la sua bella e dettagliata recensione. Mi spiace per il freddo iniziale che ha percepito la sua compagna. Nella sala, di recente ristrutturazione, la temperatura è controllata e programmata in modo piuttosto preciso. Credo ci sia stato un terribile fraintendimento nella fruizione del menù: il predessert è una piccola portata che viene sempre offerta (come anche l'amuse bouche e la piccola pasticceria col caffè) e non è contemplata nel numero delle portate. Ora, o abbiamo sbagliato noi a non portare la settima portata oppure ha omesso lei una delle sette portate. Mi suona difficile (ma non impossibile) che la cucina abbia saltato una portata, avviene un controllo in sala e in cucina sul numero delle portate uscite. Tuttavia l'uomo (per fortuna) non è immune dall'errore, soprattutto nelle serate piene. Qualora a lei risultasse tale, la invito nuovamente nel mio locale offrendole una portata in più, di buon grado. in merito alla sua osservazione sulla sedia di troppo, mi scuso per l'inconveniente di troppo. Francamente non ricordo della serata in questione, tuttavia è mia premura sempre non riempire la sala con non più di 20/24 persone (a seconda della composizione dei tavoli). Dalla recente ristrutturazione abbiamo calato il numero dei tavoli per garantire un migliore confort, ma a volte succede che a tavoli prenotati chiedano di aggiungere un posto o due in più. E mi creda che non è cosi facile dire di no. Non vorrei che nella sua serata si fosse verificata tale evenienza. in risposta a Nickmanofredda: la carta dei vini è stata rivista e arricchita, la invito a dare un'occhiata magari nel mio sito web, dove la può trovare nella sezione carta dei vini. Cordialmente Rino Duca
Reginalulu
03/07/2015
Grazie mille per il tuo intervento Rino, per noi è un fondamentale scambio :)
ilDelfo
03/07/2015
Buongiorno Rino e grazie della cortese risposta. A fine serata durante i saluti lei mi chiese "Tutto bene?" e io le risposi "Si, tutto bene, bella serata". Le confermo che è stata una bellissima serata e che mi sono goduto sia la sua cucina che il nuovo locale ristrutturato. E' chiaro però che scrivendo in questo sito si vestono spesso gli scomodi panni del "puntiglioso" e si è obbligati moralmente a condividere sensazioni e giudizi con uno spirito critico che, a chi fa il suo mestiere con la sua passione, può apparire antipatico. Questo per dire che non è tenuto a scusarsi e giustificarsi, perché in questo caso non ci ha creato nessun disagio. La prego quindi di prendere le mie osservazioni come spunto nella ricerca continua del miglioramento, cosa che da quello che ho visto è pienamente nella sua mentalità.
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