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Recensione su Abacus Calerno
visitato da testapelata il 12.10.2015

Recensione su
Abacus
Calerno

Visitato il 12.10.2015
Consigliato!
Scritta da testapelata
Servizio: Ristorante
Contesto: baracca con gli amici
Spesa a testa: 17.20
Coperti: 4
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Non so se conoscete il “circuito Kauppa”, funziona in maniera simile a Groupon ma è attivo solo in alcune provincie d’Italia fra cui Parma e Piacenza, e qualche volta sfora in terra reggiana.

Approfittando di una offerta particolarmente accattivante, acquisto un paio di tagliandi per una tortellata di coppia e coinvolgo gli amici Santilariesi.

Il locale è ubicato sulla Via Emilia, sorge sulle ceneri di un pub e dello stesso conserva buona parte dell’arredamento.

Arriviamo quasi in contemporanea e ci accomodiamo, l’offerta prevede anche il vino da scegliere fra tre tipi e noi, dopo aver consultato la carta dei vini, una vera enciclopedia, optiamo per un Rosa di Corte prodotto dalla cantina sociale di San Martino in Rio, vino spumante prodotto con uve lambrusco di Sorbara che si pregia della denominazione V.S.Q.P.R.D. , leggero e dal colore quasi ambrato.

Partiamo con un antipasto originale, tortelli ripieni al melone serviti con prosciutto crudo, pasta spessa, cotta al punto giusto, ripieno fatto rimanere freddo appositamente per creare un ricordo del prosciutto e melone estivo, partenza con i fiocchi.

A seguire un piatto “ad personam”, contenente tutta la degustazione:

tortelli d’erbetta, molto buoni, quasi solo bietola, pochissima ricotta, da competizione;

tortelli di zucca, presenza d’amaretto ridotta al minimo, zucca di ottima qualità;

tortelli di patate e funghi, un po’ troppo delicati per il mio gusto personale, il fungo è quasi insapore in questo matrimonio mal riuscito con la patata;

tortelli al radicchio trevigiano con aceto balsamico, anche qui qualche remora sul connubio, buoni ma nulla in più.

Ed ecco arrivare a sorpresa, gentilmente offerti, alcuni tortelli con ripieno di castagne, l’abbinamento castagna con pasta all’uovo è particolarmente riuscito, il dolce del ripieno che si fonde ottimamente con il sapido dell’involucro è spettacolare.

E per finire il dessert, sempre tortelli:

tortelli dolci di pere e gorgonzola, ormai un classico che si trova sempre più spesso, qui la forma è a cappellaccio, delicatissimi, oserei dire perfetti;

ed infine tortelli di pera con pasta di liquirizia, sono stato l’unico che li ha apprezzati, probabilmente perché a me non piace il gusto di liquirizia e qui, fatto salvo per il colore della pasta, il gusto era molto attenuato, sia dalla pera che, probabilmente, dall’acqua di cottura; mi ha ricordato il sapore dell’acqua d’orcio (bevanda tipicamente reggiana del tempo che fu).

Abbiamo tentato d’abbinare a questo particolare dessert un Prosit terre di Offida, un elegante passito da uve passerina prodotto dalla TENUTA COCCI GRIFONI 1970 di San Savino di Ripatransone, non troppo dolce e di un bel giallo ambrato intenso.

Splendida ed originale degustazione di tortelli, da quelli classici a quelli originali, tutti di ottima qualità, poi ci sta che il gusto personale possa far fare delle preferenze.

Anche il servizio è stato preciso ed attento, così come le tempistiche sono state corrette, tenendo conto che si trattava di prodotto cucinato al momento.

Ma al termine della cena il servizio è diventato un po’ meno attento, la contitolare che ci aveva servito fino a quel momento è uscita a chiacchierare e noi siamo stati “intrappolati” in un appassionato scambio di opinioni con la cuoca (titolare e sorella) ed abbiamo spaziato per quasi mezz’ora dalla qualità del cibo, al periodo di crisi, al locale che fatica a decollare, alle recensioni “non filtrate” di un noto sito, dimenticando che nell’offerta erano previsti anche caffè e digestivo.

Poco male, anche se è non è mica da questi particolari che si giudica un ristorante (parafrasando la famosa strofa della canzone di De Gregori “la leva calcistica ’68”).

In realtà nel mio giudizio questi particolari fanno la differenza, trasformando quello che avrebbe potuto essere un consigliatissimo in un consigliato e riducendo a tre i cappelli che avrei potuto assegnare.

Per chiarezza, il buono comprendente tortelli, vino, acqua, caffè e digestivo è costato 29,90 euro a coppia, i tre calici di passito ci sono stati conteggiati a 3 euro/cadauno.

E se proprio vogliamo essere precisi le bottiglie di vino comprese nell’offerta sarebbero state una a coppia, ma ne avrebbero sicuramente risentito i punti sulla patente.

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