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Recensione su Il Grano di Pepe Ravarino
visitato da iottisan il 27.02.2016

Recensione su
Il Grano di Pepe
Ravarino

Visitato il 27.02.2016
Imperdibile!!!
Scritta da iottisan
Servizio: Ristorante
Contesto: cena romantica
Spesa a testa: 73.50
Coperti: 2
2 commenti

Era tempo che volevamo provare questo ristorante, finalmente riusciamo a "piazzare" il bimbo dai nonni e, in una serata veramente piovosa, approdiamo al "Grano di Pepe".

Il locale è piccolino, ci saranno una ventina di coperti in tutto, lo stile minimal ma accogliente, il tavolo da due è grande e senza tovaglia.

Optiamo per il menu degustazione "sette portate", comprendente quattro antipasti di pesce, un primo di pesce, un secondo di pesce e un dolce. Più una bottiglia di acqua e una bottiglia di "Grillo" Centopassi (che darà il meglio di sé dopo circa un'ora dall'apertura).

Ci viene portato un pre-antipasto offerto dallo chef, le panelle: un panino farcito con delle frittelline di ceci, da mangiare rigorosamente con le mani. Che da' un'idea di quello che sarà la serata: pure essendo apparentemente molto semplice, al primo morso sprigiona un gran concentrato di sapori. Morbido e molto saporito.

Poi si inizia con il prmo antipasto: "tartara di gamberi con succo di pepe timut, piccola catalana ed estrazione di scampi". Anche in questo caso la prima cosa che colpisce è il profumo. Il piatto è molto bello, i gamberi buonissimi e ottimi gli accostamenti.

Prima di ogni portata ci vengono portate le posate adatte per quel piatto, e vengono appoggiate sul tavolo su un sasso di fiume posto a finaco di ogni commensale. Idea originale.

Il secondo antipasto, "involtini di pesce spatola alla palermitana e zuppa fredda di olive verdi" è un'esplosione di sapori; davvero ottimo.

Poi arriva un cono di carta di riso stampato con nero di seppia con la riproduzione di un articolo di giornale riguardante l'assassinio del giudice Chinnici, riempito con seppie e verdure. Molto bello da vedere, forse il più trascurabile dei piatti per quanto riguarda il sapore.

Infine l'ultimo antipasto, una zuppetta di pesce con crostino con maionese all'aglio, una triglietta arrostita e listelle di pecorino aromatizzato allo zafferano. Per me il migliore antipasto in assoluto e devo dire il piatto vincente della serata. Saporita la zuppetta, da favola la triglia, ottimo l'abbinamento col pecorino e devo dire strabiliante l'accostamento con la maionese, che alla prima vista mi aveva lasciata un po' perplessa. Buono, buono, ottimo lavoro davvero.

Poi il primo: spaghettoni al nero di seppia con estratto di mandarino. Anche questi sorprendenti: l'aroma del mandarino si sentiva tanto e andava a mitigare il sapore del nero.

E il secondo: tagliata di tonno alle erbette con sopra pezzi di arancia. Il piatto viene servito caldissimo (davvero davvero caldissimo), in modo che il tonno possa continuare la cottura su di esso. Iniziavo ad essere un po' piena, forse non ho apprezzato questo piatto come avrebbe meritato, era comunque molto buono, il tonno tenerissimo, per niente asciutto e ottimo l'accostamento con l'arancio.

Ci viene poi servito un sorbettino con schiuma di limone per pulirci la bocca. Servito in un bicchierino, sembrava una birra mignon con la schiuma. Bello, originale e buono.

Infine il dolce: un cannolo siciliano accompagnato da una pallina di sorbetto alla pesca e capperi. E qua il commento è: POESIA. Morbida e saporita la ricotta, sottile e friabile il cannolo, croccanti i pistacchi di cui era ricoperto. Nonostante fossi piena ne avrei mangiati una decina.

Chiudiamo con un caffé con cui ci viene servito un vassoietto di pasticceria: frolla al sesamo, tartufino di cioccolato, effervescente al limone e pallina di cioccolato bianco ripiena di canditi. Tutto ottimo.

Bilancio della serata decisamente positivo, ottima serata e ottima cena. E arrivare a casa con ancora il naso e la bocca pieni di profumi e, chiudendo gli occhi, riuscire a risentire il sapore di ogni singola portata è davvero impagabile.

2 commenti

Martora
29/02/2016
Bellissima e buonissima esperienza, grazie per la condivisione! (pepe timut? son curiosa...)
nickmanofredda
29/02/2016

Vado da Rino duca dalla sua apertura e ho visto migliorare costantemente la qualità ,tuttavia :l ambientazione rimane di non grande livello e la carta dei vini forse un po' banale e che mal si accoppia con il buon livello della cucina. insomma può e deve crescere ancora e forse la ricerca continua di un locale in città va in questo senso

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