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Recensione su Ristorante Siciliano Red Rose San Damaso
visitato da testapelata il 02.09.2016

Recensione su
Ristorante Siciliano Red Rose
San Damaso

Visitato il 02.09.2016
Imperdibile!!!
Scritta da testapelata
Servizio: Ristorante
Contesto: Cena romantica
Spesa a testa: 26.00
Coperti: 2
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30.12.2011, la mia prima recensione pubblicata su GM riguardava il Red Rose; a distanza di quasi cinque anni ritorno sul luogo del misfatto!

Prenoto tramite il loro sito, poi tramite un sito concorrente che offre il 20% di sconto e poi, non convinto, telefono: il tavolo c’è e ci aspettano per le 20:30.

Veniamo fatti accomodare nel dehors e vista l’afosa serata la scelta è stata ottima, peccato che la base in legno risenta fin troppo dei continui passaggi.

Tavoli perfettamente apparecchiati con tovagliato di stoffa, calice, bicchiere per l’acqua e saliera.

Decidiamo di “condividere” un antipasto sicilia, potrebbe sembrare un eufemismo visto che Gherta non ama tutti i tipi di pesce, in realtà qualcosa mi tocca lasciare.

Da bere mi viene proposto un ottimo Cattarratto, vino bianco fermo di cui non ho chiesto la cantina ma che, servito alla giusta temperatura, ha accompagnato degnamente la cena.

Gradito il cestino di pane al sesamo e soprattutto l’entrée di panelle e arancelle.

Ed ecco, con le giuste tempistiche, arrivare l’antipasto che comprende: un superlativo sgombro marinato, un’ostrica, due gamberi rossi crudi, due sarde alla beccafico che definire straordinarie è poco, gustosissime alici marinate, una frittella di neonatelle, un pomodoro secco, un cocktail di gamberetti con l’aggiunta di sesamo ed un fiore di zucca ripieno di ricotta: un antipasto che in singolo varrebbe una cena.

E via di primi, per me spaghetti alle sarde alla palermitana, con l’aggiunta di finocchietto selvatico che rende questo piatto in una leccornia insuperabile; ma è il piatto di Gherta, riso al cedro, che rasenta l’imperdibile, risotto a cottura perfetta con l’aggiunta di cedro, sormontato da un’enormità di gamberi rossi (cotti).

Per finire, accompagnato da un calice di Kayd Syrah della cantina Alessandro di Camporeale, un cannolo siciliano a testa che funge da “secondo e dolce”, rigorosamente servito senza posate perché “da noi in Sicilia si mangia con le mani”.

Concludo con un buon caffè che viene servito accompagnato da biscottini al sesamo.

Alla cassa, senza richiederlo, mi viene praticato lo sconto del 20% di cui si parlava all’inizio.

Bell’ambiente, personale gentilissimo, professionale, non insistente, direi che il cameriere cui siamo stati affidati è un vero Maitre di Sala, cibo ottimo, impiattamenti perfetti, veramente una bella serata cui non si può assegnare meno di cinque cappelli.

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