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Recensione su Tre Spade Correggio
visitato da testapelata il 22.03.2018

Recensione su
Tre Spade
Correggio

Visitato il 22.03.2018
Consigliato!
Scritta da testapelata
Servizio: Ristorante
Contesto: Baracca con gli amici
Spesa a testa: 25.00
Coperti: 8
2 commenti

XXXIII edizione della rassegna Insieme al Ristorante, negli anni è cambiata la denominazione ma non la formula: solo di giovedì sera, cena a prezzo fisso nei locali che aderiscono all’iniziativa.

Compagnia collaudata, anche se negli anni c’è stato un “fisiologico” turnover, rimangono un punto fermo la mia presenza assieme a quella di Fabio (Cicioun).

Il Tre Spade di Correggio è una trattoria storica in pieno centro, ambiente relativamente piccolo, con tavoli un po’ troppo ravvicinati, tovagliato in stoffa, doppio bicchiere, quadri, stampe, bottiglie e lavagnetta alle pareti, tutti particolari che scaldano la sala.

Si parte con un graditissimo aperitivo a base di Spergola (un vino storico “riesumato”) e si prosegue con il previsto antipasto a base di stuzzicherie della casa (un po’ deludente per qualità e quantità) che comprende :  frittata, ciccioli, parmigiano-reggiano, mortadella fritta

E di lì a poco si passa al bis di primi:

Tortelli di patate con goletta stagionata, pasta spessa, ripieno delicato, condimento quasi inesistente;

Lasagnette con fonduta al taleggio zafferano e zucchine, anche qui la delicatezza incombe, nessun sapore che prevale ma nel complesso molto anonime;

 

e per secondo un “non consueto” Fricandeau di vitello alle verdure con purè, tenerissimo, non troppo sapido, un piatto ben riuscito, azzeccato il contorno di puré (che però ricorda il menù dell’ospedale);

 

il dolce è una “discreta” bomba, Zuccotto di mascarpone e scaglie di cioccolato fondente, probabilmente il piatto meglio riuscito e più gradito.

 

Acqua, vino  e caffè sono compresi nel prezzo di € 25,00.

 

A proposito di vino, ci è stato servito un lambrusco bio dell’Azienda Agricola Mazzi e Tasselli di Rio Saliceto, prodotto da uve Salamino, Marani ed Ancellotta, colore scuro, quasi impenetrabile, al gusto fin troppo “amabile”, sicuramente un vino “di una volta”, il tralcio di vite appeso al collo della bottiglia è di sicuro effetto.

 

Giudizio e considerazioni: nel complesso tutto un po’ anonimo in un ambiente che si è rivelato quasi asettico, anche nel servizio, preciso e professionale ma “silenzioso e non partecipe”.

I tre cappelli premiano più la formula della rassegna e la compagnia che la cena in sé.

2 commenti

cicioun
23/03/2018
io ho apprezzato maggiormente i primi (per me le lasagne erano buone) Forse un cappello in più ci stava :mmm:
scanna
24/03/2018
cicioun, mi fa piacere vedere che di tanto in tanto ti ripresenti su GM. Ho ancora un buon ricordo della tua piacevole compagnia alla prima tappa del palio della tagliatella, che per me è ancora la migliore. Spero di rivederti presto in uno dei prossimi appuntamenti :cheers:
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