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Recensione su Quinta Stagione Ponte Alto
visitato da ilDelfo il 22.04.2018

Recensione su
Quinta Stagione
Ponte Alto

Visitato il 22.04.2018
Consigliato!
Scritta da ilDelfo
Servizio: Ristorante
Contesto: Pranzo della domenica
Spesa a testa: 15.30
Coperti: 3
0 commenti

Chi ha dei bimbi fans di Saetta McQuenn potrebbe dire che Ponte Alto è un po’ la “Radiator Springs” geminiana, un tempo importante crocevia, ma oggi tagliato fuori dalla tangenziale e condannato a rimanere un tranquillo gruppo di case minacciato dalle piene del Secchia e famoso solo per il “Festival Dell’Unità” del quale, probabilmente, i residenti farebbero volentieri a meno.

Come tutte le borgate che si rispettano anche Ponte Alto ha sempre avuto la sua Osteria. E pensate che negli anni ’40 a gestirla era mio nonno materno che, rimasto vedovo troppo presto, serviva lambrusco, pane e salame, facendosi aiutare da mia zia ancora adolescente e da mia madre bambina.

Tante gestioni si sono alternate, ma dallo scorso febbraio l’Osteria del nonno si chiama la “Quinta Stagione” e si definisce una “Trattoria Moderna” ad indicare un ristorante che serve piatti e prodotti modenesi, anche gnocco e tigelle, in un ambiente elegante e curato.
Una scelta pericolosa, ma un’idea non nuova all’ombra della Ghirlandina che talvolta funziona.

L’ambiente è diviso in almeno 2 sale, con tavoli distanziati e atmosfera molto rilassata.
All’esterno c’è un’area verde e un’ampia veranda ancora da allestire, perfetta con la bella stagione.

Noi siamo in 3: io, mia moglie e mio figlio e siamo di passaggio dopo una scampagnata in bicicletta per un pranzo veloce.

Ordiniamo:
- Lasagne verdi (mio figlio)
- Tortelloni burro e salvia (mia moglie)
- Tagliatelle al ragù (per me)
Da bere solo acqua e, visto che siamo assetati e le bottiglie sono da 0.75, ne occorreranno 3.

Nell’attesa a me e mia moglie viene offerto un flûte di prosecco e a tutti e 3 un “amuse bouche” composto da un assaggio di crema di patate con pane e pancetta croccante. Buonissima.

Arrivano i primi piatti. Porzioni corrette, solo i tortelloni forse avrebbero potuto essere più abbondanti.
Tagliatelle molto buone, con molto ragù piuttosto rosso e di gran sostanza.
Le lasagne verdi belle da vedere, un po’ basse, non unte e sono state spazzolate da mio figlio che solitamente è piuttosto esigente.
I tortelloni, a detta di mia moglie, erano buoni, con la pasta spessa e un ripieno soddisfacente.

Il cestino del pane che ci è stato servito per fare la scarpetta, era da ristorante di alto livello (diversi tipi di pane, grissini artigianali, stria).

Terminiamo con 2 caffè, con i quali sono stati offerti 3 buoni amaretti di Modena.

Tirando le somme: sostanza nei piatti presentati molto bene e ben cucinati, bell’ambiente tutto nuovo ed elegante, servizio premuroso e rapido, affidato ad un giovane responsabile di sala, molto affabile che sa farsi apprezzare dai clienti e sicuramente rappresenta una carta vincente per il locale.

Non nascondo la mia perplessità per la scelta di aprire un locale di questo tipo al Ponte Alto. Forse, al posto di una trattoria “moderna”, avrei visto meglio una trattoria all’antica, meno curata, ma più terra terra e più vicina alle gestioni precedenti.

I prezzi non sono altissimi, ma nemmeno da trattoria.
Abbiamo speso 46 euro in 3 che, considerando il servizio e quanto ci è stato offerto, ritengo corretti:

Primi piatti 9 €, coperto 3 €, caffè 2 €, Acqua minerale 3 €.
Non è stato conteggiato il coperto di mio figlio anche se si è pappato tutti i fuori menù offerti.
L’unica nota stonata è l’acqua venduta a 3 € a bottiglia.

Per completezza segnalo che è disponibile un bel menù degustazione a 40 euro a testa con vino abbinato, che mi sembra interessante.

3 Cappelli, da tenere presente per quelle occasioni in cui si vuole fare “bella figura” mangiando tradizionale in un ambiente elegante, consapevoli di spendere qualcosa in più, ma comunque senza esagerare.

 

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