Loading...

Pagina: visite2

Recensione su Osteria Stallo del Pomodoro Modena
visitato da gnoloso il 25.01.2008

Recensione su
Osteria Stallo del Pomodoro
Modena

Visitato il 25.01.2008
Buono
Scritta da gnoloso
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 27.00
Coperti: 1
4 commenti
Sabato sera che fai,...........se a ballare non ci vai?????? Vai a ,,,,,,,,mangiare fuori. Comincio scusandomi con professionista per avere criticato la sua valutazione del locale,qualche tempo fà. Era da parecchio che non ci mettevo piede e come commentato dal caro goloso la cucina....sì, ha perso di smalto! Riassumo la serata: Sabato sera,ore 22.00,entriamo e veniamo accompagnati(ovviamente io e signora):) nell'unico tavolo libero. Inutile dire perchè così tardi ,tanto già si sà. Tutti i commensali erano già a buon punto ho notato passando, alcuni al primo,altri al secondo,la maggior parte dolci o sparecchiati. La mia cara metà comincia a guardare gli antipasti,io ovviamente apro il menù.. a metà(solito), e parto dalla carta dei vini. Ben struttuata,regionalmente suddivisa con cantina indicata,no annate, no grado alcolico segnalato,sì divisa in tre parti, rossi, bianchi,dolci. Noto anche, che rispetto alla media dei locali i vini sono di un qualche euro più cari(prezzo da enoteca e non da ristorante,loro sono entrambe le cose....)mi appropinquo alla LUCANIA(voglio il meglio) avevo voglia di un "saporaccio" millenario come il buon vecchio amico Aglianico,salto le famosissime e non economiche d'Angelo e Paternoster(tra l'altro gia bevute) e mi appropinquo verso una terza cantina, sempre della zona doc(di cui in questo momento non ricordo proprio il nome) €15. All'arrivo del cameriere ordiniamo due antipasti diversi; Tortino di patate in misticanza di zuppa di porri,lei. Sformato di cavoli brasati su fonduta,io, e lo stesso primo; Penne "Garofalo",sform.di cavoli,speck,e fontina, per il secondo apettiamo. Portano la bottiglia,l'anno è un 2005,quindi molto giovane per un vino che necessita un buon affinamento per spezzare l'esuberanza giovanile,ciò non toglie che un vino se è buono è buono anche giovane,i gradi son 13 e ci son tutti. Al naso;pungente con vena acidula,pochi aromi "suadenti"più che altro erbàcei. Alla vista;rosso carmiglio,cangiante sul rubino(forse un pò chiaro). In bocca; disarmonico e legnoso,secco,niente pepe e niente cuoio,(segno di un'affinatura forzata sui turaccioli?cosa ne dici goloso? mi spiace che il tuo vino preferito sia stato così mal rappresentato) In sostanza uguale ad altri mille vini che infestano bar,winebar ed enoteche....peccato. Dopo una ragionevole attesa(15 min) portano gli antipasti, Il mio consisteva in tre fettine di polenta(5x5x1)con in mezzo a strati lo sformato di cavoli con sopra un grattata di verza filangè,il tutto su una fondue di formaggio.BUONO. L'atro consisteva nel classico tortino fatto al forno in canestrino d'alluminio(piu o meno grande come il mio),il tutto su una soupè di porri.MENO BUONO DEL MIO. Terminato velocemente l'antipasto,qualche minuto e ci arrivano le penne; sotto,il già citato sformato di cavoli,poi a salire,una piramide di circa 80 gr. di penne, sopra ancora i cubettini di fontina e sopra ancora l'immancabile grattugiata di verza filangè. Allora..: Bottura fà cucina destrutturata e si sà ,quà la nouvelle cousine è ribattezzata a , cusine impilè?. Ma come gia detto in altre rec. purtroppo non sono la persona adatta a commentare questo o altri tipi di cucina,cmq ingredienti buoni a parte(speck escluso,ma non perche non fosse buono, semplicemente non c'era)la gnolata la faccio alla pasta. Capisco che nei momenti di affluenza la pasta la si precuoce a 2/3 di cottura per fare poi prima al momento dell'ordine,ma con questo sistema la pasta non prende la giusta temperatura di servizio, e rimane più fredda al suo interno(oltretutto era anche molto al dente,quasi duretta)perchè rimane immersa in acqua troppo poco tempo,se dopo la si deve tirare con un sugo caldo il problema sussiste meno, ma appoggiata così sul piatto,si raffredda subito :( ...SCARSINI. Saltati i secondi passiamo al dolce(solo io) e ordino; Tortino di cioccolato con arancia e crema pasticcera, che consiste nel già citato stampino al forno con sopra una rondella di arancia bruciacchiata col cannello da brulè per rilasciare gli aromi, e a lato nel piatto due cucchiaiate da brodo di crema.........POCOGOLOSO. conto:2antipasti 2 primi 1 dolce 1 vino €15 no coperto no acqua € 54 Se avessi mangiato benissimo non avrei fatto così caso al prezzo, purtroppo penso che la nouvelle cousine sia un'altra cosa,ma posso anche sbagliare,come già detto,non me ne intendo molto in specifico. Buonissima la cantina che conta circa più di duecento etichette solo in carta,e come enoteca è ok,ma devo dar ragione quì a professionista che si sente la mancanza di qualcos'altro nella carta da accompagnare al vino. Ricordavo questo un locale da quattro cappelli, lasciato dopo l'ultima cena due anni fà col sorriso ,dopo un risotto fenomenale e giusto un Aglianico Paternoster. MI associo quindi al parere della già citata prof. ritenendo questa mia esperienza BUONA,.....ma si può fare meglio.

4 commenti

Goloso
25/01/2008
Caro gnoloso. Ti confermo su questo locale quanto già espresso nel mio precedente commento alla recensione della Prof. Peccato per l'Aglianico, davvero, cioè che non ti ricordi quale fosse la cantina, affinchè io potessi evitarla. Sono molte le buone cantine lucane, c'è anche la splendida e piccola Cantina del Notasio, Elena Fucci, Basilisco ed Eubea, speciali, Tenuta le Querce, Consorzio Viticoltori Associati del Vulture di Barile, Cantina di Venosa, Cantina Sociale del Vulture, Casa Maschito e Armando Martino, buone... ma ce ne sono anche altre, ognuna con le sue differenti e peculiari caratteristiche. Per i neofiti, per riconoscere un buon Aglianico, bisogna leggere l'etichetta. Anzitutto, deve esserci scritto DEL VULTURE. L'aglianico del Beneventano, più diffuso nelle nostre zone, è vino diverso: molto più giovane, prodotto in zone meno vulcaniche e con produttività e rese per ettaro più alte, e affinamenti e grado alcolico più brevi, è un vino da tavola semplice, giovane e leggero. Stà a quello del Vulture come il Sangiovese del Rubicone IGT sta al Chianti Classico del Gallo Nero. Le uniche cose che hanno in comune sono i vitigni, la razza delle uve: di qua appunto Aglianico, di là Sangiovese, prodotte, colticate, vinificate ed affinate diversamente e diversi zono i terreni di coltura. Vero come dice il buon gnoloso sarebbe meglio un affinamento di qualche anno, ma siccome il passaggio in legno può variare da zero ad alcuni mesi, si può riscontrare un buon prodotto già del 2005. Non è che era freddo? Come per il Chianti, e per i rossi di struttura in genere, la temperatura è importantissima. I comuni migliori di produzione? Rionero, Barile, Venosa ( e qui un'ulteriore aiuto: la cantina Taverna, citata nel mio precedente commento, ha sede legale a Nova Siri, provincia di Matera, zona vocata ad altri vini, che è citata in retro della bottiglia, ma non è scritto in etichetta che questo aglianico è prodotto, appunto, nei suoi terreni di Venosa) e Maschito. Laude quindi allo Stallo, che ha probabilmente optato per due Aglianico del Vulture di sicura qualità ed uno più innovativo. Proponendo il vino più nobile ed elegante del Sud Italia, rivale del Barolo, complesso, avvolgente, vellutato, esotico e mediterraneo, solare e misterioso... il sommelier dimostra maturità. Se il Prosecco Spumante Doc di Conegliano e Valdobbiadene ha la bellezza e la suadenza di una bionda giovane fanciulla di 18 anni, inesperta, dolce e disarmante nei suoi chiari occhi ingenui, ma perfetta nel suo delicato equilibrio, l'Aglianico del Vulture ha il fascino e la forza di una ragazza mora, di quell'età non facilmente definibile dove l'adolescenza è finita da un pezzo ma ancora lontana è l'età della maturità ancora lontana... il fascino di una donna ancora ragazza, dai lineamenti d'una perfetta eleganza che mozza il fiato, con occhi scuri e penetranti che fa distogliere lo sguardo, che attraggono e metton soggezione al contempo più di mille parole... le cui movenze, le cui mani aggrazziate e le cui forme perfettamnte equilibrate attirano irrisestibilmente con un chè di misterioso dionisiaco. Si diceva un tempo donne, taverna e dado, io credo che gustare un buon bicchiere di vino abbracciati ad una ragazza di nostro gusto, accoccolati di fronte ad una caldo caminetto sia una di quelle cose che allontana l'uomo dalla bestia avvicinandolo alla gioia ed alla perfezione della divinità.
coste66
25/01/2008
attenzione gnoloso, tu hai cenato allo Stallo del Pomodoro di Largo Hannover secondo me, e non allo Stallo enoteca di Via Calle di luca. Opportuno precisare. Saluti e complimenti per la recensione coste66
corpicino
25/01/2008
Volevo fare i complimenti a Gnoloso per la recensione...molto precisa e dettagliata....ma sopratutto molto bella e dettagliata anche quella sui vini del sud(cosa che adoro)da parte di Goloso....veramente interessante...tra altro ho sentito uno spumante rose' di aglianico campano (feudi di san gredorio)veramente buonissimo....allora a quando una serata insieme con buon vino musica & C????
gnoloso
28/01/2008
x Coste: hai ragione quando ho inserito la recensione non ho controllato l'indirizzo,spero che gi rimedi all'errore. x goloso:Vero solitamente nomino anche la temperatura e stavolta ho mancato di farne menzione,mea culpa. temperatura ok altrimenti non ti pare che avrei gnolato come mio solito? (ma tu studi enologia anche al night ultimamente?) x corpicino:non vedo l'ora di fare una serata di enogastromusicobaracca tutti insieme....spero con tante bollicine,e tanta..............allegria. xerrevi:nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai a camminar per una enoteca oscura,ove le polveriche ettichette, mal eran traducibili,duecento o forse più eran le prove,ma lo fegato mio non ebbe problema,a degusarne abbondanti sorsi per ognuna che mi fosse presentata...... (sogno di stanotte) ;)
[wpuf_form id="14284"]