Non avevo una gran fame, ero uscito per commissioni, ma dovevo mettere qualcosa sotto i denti ad una certa ora... Mi dirigo verso Coscogno con l'idea di visitare un locale. Lungo la strada, guardandomi in giro, vedo invece il Passatempo, e mi ricordo di un paio di piacevoli esperienze. Penso: "ci devo tornare..." Arrivato alla destinazione prefissata, trovo chiuso! Ergo vado al Passatempo. Ci si arriva da una stradina asfaltata, il parcheggio è ampio, anche perchè il locale offre anche la possibilità di pernotto. La zona è molto tranquilla, stanno anche allestendo un'ampia zona giochi per bimbi (recintata). Entrando si arriva al banco del bar frequentato dai paesani che hanno a disposizione una saletta per non disturbare gli avventori del ristorante. La sala non è grandissima, una decina di tavoli tondi, comodi,( metà da quattro posti e metà da otto)tovaglie e tovaglioli in stoffa. L'impressione è un po' quella di trovarsi in una pensioncina. D'estate aumentano i coperti adoperando la terrazza (non è male scappare dal caldo della città per una cenetta al fresco guardando il tramonto). La gestione è prettamente famigliare. Sono cortesi e disponibili, attenti al cliente. La cucina altrettanto casalinga. Nonostante la modestia del locale hanno sempre tre scelte sia per i primi che per i secondi, i contorni ed i dolci (ci tengono, evidentemente, e variano tutto a secondo della stagione). Per i vini non vi so dire granchè, in sala c'è una vetrina frigo con lamrusco e vini bianchi, non so se hanno una cantina per i rossi. Veniamo a quello che ho mangiato. Come dicevo non avevo fame, pensavo accontentarmi di un primo. Ho scelto la gramigna: paglia e fieno, pasta buona e cottura giusta, condimento senza panna. Molto buona. Poi ho visto passare delle cotolette e non ho resistito. Carne tenera, panatura non unta. Patate fritte per contorno (credo fatte al forno, unica delusione del menù). 1 litro d'acqua un caffè. Totale 15 €. Dò solo tre cappelli perché non ho potuto degustare tutte le proposte della cucina.