Dopo numerosi pellegrinaggi alla volta della Bonissima, sempre troppo pieno o troppo tardi (come orari noi due siamo piuttosto sul romano andante...), finalmente riusciamo a varcare la fatidica soglia.. Per uscirvi immediatamente, visto che con la bella stagione hanno organizzato un piacevolissimo dehòr, con vista (a dovuta distanza!) sulla rambla Gallucci. Ci prendiamo un antipasto a buffet, verdure varie, grigliate, gratinate, funghi, una sorta di friggione.... Sempre azzaccata l'idea del buffet!!! di accompagnamento prendiamo due porzioni di fiori di zucca impanati, ripieni di mozzarella ed alici. Piuttosto delicati ed al contempo gustosi. A voler fare i pignoli la pastella era forse un po' grossa, e copriva il sapore e la consistenza del fiore di zucca. Continuiamo con un prosciutto di praga alla griglia ed aceto balsamico (buono), un piatto di spiedini misti di gamberetti, seppie, lampuga e alici (molto buoni ed abbondanti), ed un piatto delle famose tagliatelle di culatello su vellutata di asparagi (una roba eccezionale). Ripartiamo con la pignoleria: in quest'ultimo piatto le tagliatelle sono appoggiate su un letto di fette di culatello, che sarebbero state veramente perfette tagliate appena un po' più fini. Molto azzeccato invece l'averne mischiato dei ritaglini nel condimento. una roba spettacolare. porzioni veeeeeeeeeeramente considerevoli, tanto che non abbiamo continuato oltre. Accompagnamo il tutto don una falanghina, non insuperabile, ma piuttosto piacevole. Due grappe, un caffè ed un brodo di giuggiole (non pensavamo esistesse davvero!) offerti. Rimaniamo a chiacchierare piacevolmente col gestore ed alcuni dei suoi numerosi amici presenti fin verso mezzanotte. Conto da dividere in tre 70 € tondi, 23 e qualcosa a testa. Onesto, considerando che abbiamo preso solo una portata a testa. Più che onesto se consideriamo che non siamo riusciti a finire tutto. Per la qualità del tutto il voto sarebbe tra il 3 ed il 4 (ricordiamo, tra il consigliato ed il consigliatissimo!), ma l'atmosfera familiare, la piacevolezza del posto, la disponibilità, e l'indubbio fascino da osteria che il locale conserva immutato, fanno decisamente sforare i 4 cappelli.