Mi ripresento sul sito dopo un bel periodo di silenzio dovuto a una serie di questioni. Periodo che comunque non mi ha impedito nel frattempo di visitare un po' di locali, perciò ho un po' di arretrati che vorrei inserire anche se alcuni si sono un po' sbiaditi nella mia memoria e non saranno dettagliati come di solito preferisco fare. Perdonate la premessa. Riparto da Zanichelli perché è l'ultimo che ho visitato, esattamente ieri sera. E mi spiace dire che riparto abbastanza negativamente. Tra l'altro in palese contrasto con il solo precedente (e molto recente) giudizio che mi esorta a modificare il mio intenzionale zero cappelli in un cappello. Il locale è sostanzialmente piacevole e si vede rinnovato da non tanto tempo. Ma è un piacevole determinato dai toni delicati ma altrettanto anomnimidelle pareti. Mi ha dato la netta sensazione di quello che io intendo quando mi capita di dire "stile bomboniera", ovvero qualcosa di curato, non disprezzabile, ma insipido e privo di contenuto così come spesso a una bomboniera è associato un oggetto (di solito soprammobile magari) pregevole, carino ma assolutamente inutile. Scusate la metafora ma definire questo stato emotivo iniziale è fondamentale, per prima cosa perché in netta dissonanza con il fatto che mi aspettavo un locale molto più sul rustico da come me l'avevano descritto e poi perché la sensazione bomboniera è stata ahimè totalmente cofermata dal cibo che ci è stato servito. Bis di primi: Gramigna con salsiccia tortelloni burro e salvia Gnocco e tigelle con salumi e formaggi e nutella. Lambrusco più dolci con una bottiglia di Pignoletto (non avevano il malvasia richiesto) Caffé e bottiglione di sambuca portato al tavolo. più in aggiunta una paio di amari e un nocino. Eravamo in una dozzina. Spesa 20 euro a testa. Che dire? Mi duole ma, specificando che ho rinunciato al dolce (un mix con salame al cioccolato, torta barozzi e torta biscotto) che mi dicono essere stato apprezzabile, non posso sentirmi di salvare nulla delle cose sopra citate fuochè il caffé. So che è un giudizio un po' pesante ma era tutto sostanzialmente insapore (bomboniera). Tortelloni non presentabili, gramigna un po' pasticciata e senza "perché", tigelle simil-ostia e gnocco privo di consistenza e anche (sigh!) un po' unto. Prosciutto-carne viva, salame che ricorda fortemente il Casa Modena di prima stagionatura (o meglio non stagionatura) che prendi al supermercato (che io ricordi uno dei salami più inconsistenti che mi sia capitato di provare) e coppa tosta ma poco saporita, ciccioli non assaggiati. Il lambrusco, scusate ma preferisco dimenticarlo. Il pignoletto (portato per il dolce in vece del malvasia mancante) non l'ho assaggiato e vi risparmio il commento dei commensali. In sostanza la sensazione che mi è rimasta alla fine della cena, e in parte surrogata dalla platea dei presenti nel locale, è che questo posto vada bene per fare la mangiata da "spacco" per gruppi di adolescenti (c'erano infatti due tavolate di questo tipo), dove non si guarda tanto a quello che si mangia e a quello che si beve, basta che ce ne sia quantità sufficiente per sbaraccare a dovere. A me è un po' venuta in mente la famosaa Bolognina metà di seratacce passatte con comitive sempre assai corpose e numerose alcuni annetti fa. La qual cosa adesso faticherei alquanto a sostenere ed apprezzare. Saluti.