Con decisione improvvisata, e senza avere quindi prenotato, in quattro amici decidiamo di tornare dal Maestro del pesce. Arriviamo che il locale è ancora vuoto (ma nel corso della sera si riempirà) e veniamo fatti accomodare: non descrivo l' ambiente perché già ampiamente illustrato in altre recensioni. Il sistema è il solito: - piattino di antipasti di pesce e verdure (insalata di polpo e patate, frittelline di pesce, sardina marinata, cozza gratin, melanzane gratin), con sapori decisamente "casalinghi" - linguine con un saporito sugo di polipetti, cozze e vongole - mezza orata e un gambero alla griglia, entrmbi decisamente freschi e saporiti - piatto di frittura di paranza (calamari, sarde e ghiozzi), caldissimo e assolutamente non unto, del quale abbiamo chiesto e subito ottenuto un bis - doppio assaggio di dolci al cucchiaio casalinghi (una crostata con panna e fragole e una specie di tiramisu) - caffè casalingo ghiacciato e bicchiere di limoncello - tre bottiglie di vino bianco di piacevole beva e molto fresco, acqua minerale. Il tutto per 30 Euro pro capite. Il pesce è indubbiamente fresco, le preparazioni semplici e gustose, lo stile (e i sapori) decisamente casalinghi; anche se è vero che le quantità non sono spropositate (ma si esce sazi e soddisfatti) e l' ambiente è senza pretese, il rapporto qualità/prezzo mi sembra ottimo. La valutazione oggettiva, per la qualità del cibo mangiato (scontando una certa mancanza di varietà - dal momento che il menù fisso e sempre più o meno lo stesso - anche se su prenotazione si potrebbe avere una scelta più ampia di tipici piatti partenopei)sarebbe di tre cappelli e mezzo, ma la simpatia del gestore e l' atteggiamento amichevole, ma non invadente, mi spingono ad attribuirne quattro