Sabato sera a cena in otto in questo gradevole ristorante. L' ambiente è decisamente "classico", un po' stile anni '60, piacevole e accogliente; tavoli ben distanziati, ben apparecchiati; servizio cortese. Nell' attesa dei primi (c'è un po' da attendere, ma credo sia un buon segno di preparazione espressa dei piatti: tanto più che tra i primi c' era un risotto) viene gentilmente offerto un assaggio - abbondante - di crostini di polenta con funghi trifolati, molto gradevole ed apprezzato e ottimo accompgnamento per la bottiglia di prosecco ordinata. Quattro "spugnolate" (lasagne al forno con condimento di apugnole), un tagliolini ai porcini, un tagliolini alle spugnole, un risotto con i funghi e un piatto di tortelloni ai funghi sono i primi. I tagliolini alle spugnole sono decisamente buoni: la pasta è ottima, chiaramente casalinga, e il condimento saporito; un po' meno buoni i tagliolini ai porcini: come spesso capita, i funghi sono stati cotti un po' troppo e questo ha fatto emergere una punta di amaro nel gusto (è mia ferma convinzione che sia meglio, nel preparare i porcini per condire le tagliatelle, non cuocerli più di 5/10 minuti, lasciandoli un po' sodi e "freschi"); non ho sentito gli altri primi, ma tutti ne hanno parlato bene. Come secondi, tre "misti di funghi" (porcini trifolati, alla griglia e fritti), una milanese e una fagianella al brandy (apprezzate) e tre valdostane al tartufo bianchetto: gradevoli e profumate. Come contorno, ho sentito dei funghi porcini fritti: assolutamente buoni, non unti, di giusta consistenza. Sei dessert (io non l' ho preso e non so dire, ma sembra che gli altri commensali abbiano gradito), due bottiglie di Sangiovese Cesari (oltre al prosecco iniziale), acqua minerale e acqua di fonte, due grappe e un caffé, il tutto per 225 Euro. Per la qualità del cibo, l' abbondanza di porcini (il tartufo nelle valdostane era un po' meno abbondante...), la gradevolezza del locale, un ottimo rapporto qualità/prezzo: decisamente da tenere presente.