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Recensione su Trabocca Ristorante Cinese Modena
visitato da grog il 09.08.2008

Recensione su
Trabocca Ristorante Cinese
Modena

Visitato il 09.08.2008
Buono
Scritta da grog
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 10.00
Coperti: 1
2 commenti
Un mese fa appena rientrato dalle mie scarne ferie, 4 giorni, mi ritrovo in casa con il nulla, apro la porta del frigo e non vedo niente, come la definisco io quella era la mia finestra sul deserto del Gobi. Dovendo cenare mi consulto con la mia signora e lei mi dice che non ha voglia della solita pizza, ma in quel clima di olimpiadi, le sarebbe venuta voglia di mangiare qualcosa di cinese. Una volta, ogni due settimane e tanto per cambiare, avevo in uso andare in una rosticceria cinese in via Vignolese, abitando da quelle parti. Poi, quando mia moglie ha scoperto che consumano la carne di cane come noi consumiamo il maiale, si è disgustata e stizzita e non ci siamo più andati, ne lì ne altrove. Sono passati più di due anni, abbiamo cambiato casa e zona, ….e il frigo è vuoto! Allora faccio mente locale e penso dove ci possono essere dei take away cinesi dalle mie parti, non sono ancora praticissimo, sono qua da sei mesi. Pensa che ti ripensa e mi viene un colpo di genio, che aquila che sono, ma perché non consulto Gustamodena? Eccomi dentro e mi lancio nella ricerca. Incomincio a leggere solo quelli da questa parte, ne trovo due o tre ma poi decido per il Trabocca, è vicinissimo, dista uno sputo. Vado e mentre lo raggiungo mi dico, strano nome….. non ho nemmeno controllato se è aperto, ma i cinesi lavorano 24 ore al giorno per 366 giorni l'anno per un tozzo di pane, quindi è aperto. Infatti è aperto. Entro nel classico locale stile cinese, al mio gusto … terrificante, vado al banco e ci sono due ragazze. La più anziana, va beh avrà 30 anni, alla mia domanda se fanno take away mi porge un menù. Leggo il tutto capendoci ben poco, anche se scritto in italiano, sono comunque accostamenti per noi inusuali e discutibili. Cerco di evitare tutti gli agrodolce, per via dello zucchero, ci metto un anno a farmi un'idea, poi ordino. 1 involtino primavera, 1 involtino vietnamita (vediamo se lo fanno come a Parigi), 1 ravioli al vapore, 1 riso cantonese, 1 spaghetti di soia piccanti, 1 misto mare alla piastra, 1 pollo alle mandorle. Totale 19.50. Per mangiare in due direi spesa decisamente abbordabilissima , anzi…. Aspetto una ventina di minuti e mi guardo intorno. Il locale è ben tenuto, con tutti i tavoli apparecchiati all'occidentale, di orientale hanno solo la bustina con le bacchette a fianco della forchetta. Le musiche che arieggiano nell'aria sono quelle sdolcinate cinesi, quelle per intenderci che non vorremmo ascoltare mai nemmeno sotto tortura….. ma loro Mozart non l'hanno mai sentito nominare???? Debbono per forza farci sorbire le opere di Cin Cin Lao o di Liu Ki Mao??? Nessuno ha evidentemente spiegato loro che ascoltando determinata musica classica il soggetto è portato a mangiare di più, usano la stessa tecnica in certe stalle, se metti Mozart con le vacche consumano più biada e fanno il latte più buono……. Ovunque ci sono oggetti provenienti dalle loro parti, un acquario piccolo vero con quattro pescetti fuori di testa, un acquario finto luminoso che solo un cinese può comprare ed esibire in una casa, tutti quegli arredamenti volanti di qua e di là nel loro stile barocco, per fortuna non ci sono quelle terribili lampade di carta infiammabilissime che fanno molto Chinatown. Nel frattempo il locale si riempie. Mentre me ne sto compresso tra il bancone e gli acquari, prendo in mano quello che mi sembra il loro biglietto da visita, è chiuso a portafoglio, lo apro e scopro un interno diviso a caselline, raccolta punti. In alto cita: ‘ad ogni 20-30 timbri un regalo in omaggio'. Dietro le immagino dei regali, li guardo e ripongo il biglietto al loro posto, stravolto. Sono i soliti vasi e vasettini e vasellame tutti stracolorati di cui non sai che ca**hio fartene, arzigogolati fino all'inverosimile con colori accesi, il cosiddetto ‘pugno in un occhio'. A un certo punto ricompare la trent'enne, che peraltro parla l'italiano da Dio, le chiedo che mai vuol dire Trabocca, se per caso era il cognome del vecchio proprietario. Lei mi guarda sgranando gli occhi e mi fa: “Noooo, l'abbiamo scelto noi, ci piaceva….” Stavolta sgrano gli occhi io, lei al mio gesto crede che non sappia cosa vuol dire trabocca, e parte con la spiegazione, mi dice ‘ha presente un bicchiere quando è pieno….se continuo a riempirlo trabocca'. Vorrei uscire a ridere a crepapelle, ma mi trattengo pensando che anche noi italiani, quando andiamo all'estero, facciamo più o meno la stessa figura quando proviamo a parlare coi locali nella loro lingua, inventiamo e improvvisiamo, e facciamo a volte certe figure di m***a. Il nome è assai strano, se vogliamo, forse volevano indicare abbondanza, invece non si capisce se il termine sia un imperativo o un presente o un aggettivo. Arrivano i cartoccetti, li prendo e vado a casa. A tavola cominciamo ad aprirli. Debbo dire che non traboccano di sicuro, anzi, in quanto a porzioni sono decisamente scarsine. Involtino primavera: di solito siamo abituati a una specie di canolo fritto bollente pieno di verdurine tagliate alla julienne, questo in verità erano due, mignon, sommati non fanno uno di quegli altri, le verdure ci sono ma sminuite diversamente, buonino. Io mi ricordo gli involtini primavera che mangiavo a Bordeaux quando ho vissuto lì nel 1985, tutt'altra cosa. Innanzi tutto ti portavano delle ciotolette di salsa , una per ogni commensale, poi arrivavano gli involtini bollenti, piccoli che andavano avvolti in foglie di lattuga morbide dopo averci messo una foglia di menta, poi pucciati nella salsa e ingollati, così sì che sono libidinosi e mondiali. Involtino vietnamita: la forma era esattamente come gli altri, due ovviamente, ma ripieno di carne e una salsa dal sapore discutibile. A Parigi erano tutt'altra cosa, a parte la grossezza, ma il sapore e le salse di accompagnamento erano un'altra storia. Ravioli al vapore: buoni, i soliti, 4 di numero, con quella forma strana a mezzaluna e quel ripieno tipo cane frullata che a me ricorda gli omogeneizzati. Riso alla cantonese: questo non mi sembrava proprio lui, da quello che ricordo, quello che avevo sempre mangiato ovunque era quello con la frittatina, i piselli e il resto, in questo c'erano verdure e pollo, non sembrava cotto al vapore, ma sembrava unto ed era condito con verdure e pollo. Spaghetti di soia: questi erano buoni, molto, ma avevano un difetto, erano tutti spezzettati e poco piccanti. Misto mare alla piastra: i pezzi di pesce non ho capito cosa fossero, erano tagliati in maniera strana e sembravano di colla e avevano la consistenza di elastici, e poi c'erano le verdure miste. Penso che il misto mare non si riferisca al pesce, ma al tutto, cioè alcuni pezzetti dello stesso pesce in un mare di verdure miste. Pollo alle mandorle: anche questo era diverso dal solito, innanzi tutto le mandorle erano diverse, più abbondanti rispetto al pollo che era tagliato a pezzi piccolissimi, e troppo sugo, da far sembrare il tutto una sbrodaglia. Nel complesso non era roba cattiva, discreta, anche se ho notato che la quantità delle porzioni non è certo traboccante come nelle rosticcerie. Traboccanti invece i piatti che sono passati davanti ai miei occhi, il locale era pieno e c'erano diversi cinesi che mangiavano lì. È la prima volta che vedo un cinese in Italia mangiare in un ristorante cinese, vorrà dire qualcosa?

2 commenti

g.falconline
07/09/2008
Bravo GROG, racconto godibilissimo e simpatico. PS Per chi non ti conosce può senza dubbio valere come carta d'identità della tua vulcanica immediatezza, che a volte in qualche commento... trabocca!! :) :)
grog
07/09/2008
Grazie Gianfi, vedo che in questa lugubre mattinata settembrina sei in pantofole e pigiama davanti al pc a polleggiare e a far trascorrere le ore prima di abbuffarti come al solito. Ti mando due righe: Dal sito del Comune di Modena: " Musica e Parole. IX giornata europea della cultura ebraica Domenica 7 settembre, in piazza Mazzini, si festeggia la "Giornata Europea della Cultura Ebraica". Ricco il programma delle iniziative: visite guidate per le strade del ghetto e alle sinagoghe, animazioni di danze ebraiche, degustazioni e concerto nella Sinagoga di Piazza Mazzini. Musica e Parole. IX giornata europea della cultura ebraica Venerdì 5 settembre, alle ore 10,00, presso l'Archivio di Stato, si apre con una giornata di studio dal titolo "Cultura ebraica a Modena dalle fonti e dai documenti" la IX Giornata Europea della Cultura Ebraica. Domenica 7 settembre a partire dalle 9,30 sono poi in programma a Modena varie iniziative. Per citarne alcune: la visita alla Sinagoga di Via Coltellini; la presentazione del libro "Sefarad, un mondo ebraico"; il pranzo a tema presso l'Agriturismo Aggazzotti di Formigine; il concerto "Musica e Parole" dell'Esemble Salomone Rossi, con presentazione storico religiosa dei brani; le animazioni di danze ebraiche a cura di Terra di Danza. A Reggio Emilia domenica 7 settembre si terrà l'inaugurazione della Sinagoga di Via dell'Aquila, che viene riaperta dopo i lavori di restauro, la visita guidata per le strade del ghetto e alla Sinagoga e lo spettacolo 'Et Shalom - un tempo per la pace" a cura di Terra di Danza." Oggi vado a mangiare all'agriturismo, poi come promesso, gran recensione.
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