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Recensione su Il Biancospino Ravarino
visitato da Frittella il 08.11.2008

Recensione su
Il Biancospino
Ravarino

Visitato il 08.11.2008
Consigliato!
Scritta da Frittella
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 30.00
Coperti: 1
0 commenti
Ti prego finiscila con questo maledetto trapano! Il mio pensiero dev'essere stato talmente forte che questa volta il risultato è quello voluto. “Abbiamo finito” mi dice l'assistente mentre appoggia il seno prosperoso sulla mia guancia nell'intento di togliermi il bavaglino….andiamo già molto meglio ;). Il dentista scruta per l'ultima volta soddisfatto il proprio lavoro e pronuncia la fatidica frase: “per almeno due ore non mettere nulla sotto i denti, intesi?” Inteso. Sbircio frettolosamente l'orologio, perfetto sono le nove e mezza di sabato mattina e il pranzo al Biancospino è salvo! A mezzogiorno e venti circa, in compagnia dell'ele e mio fratello partiamo alla volta di quel di Stuffione di Ravarino dove ci attende un mega pranzo a sorpresa per l'ottantesimo compleanno di uno dei miei tanti zii. La scelta è caduta non a caso su questo bellissimo agriturismo perché è situato nella casa dove è nata mia madre e dove ha vissuto con la famiglia per vari anni. La campagna della “bassa” riesce sempre a sorprendermi, ha pochissimo appeal ma ogni volta che mi addentro oltre le “colonne di nonantola” trovo suggestioni dimenticate ed una sorta di “richiamo della foresta” si impadronisce di me. Il Biancospino ci accoglie nel suo splendore, è un borgo incastonato nella campagna composto dalla casa padronale, fienile, stalla e basso comodo ed ha fortunatamente mantenuto intatte molte delle proprie caratteristiche e di conseguenza molto del proprio fascino. Siamo in 25 e dopo i convenevoli e il toto “chi è quello lì che non me lo ricordo?” finalmente andiamo a tavola. Lo stomaco borbotta il suo rosario ed io mi avvento senza remore su di un povero erbazzone che fa bella mostra di sé al centro del tavolo, sarà la fame ma lo trovo delizioso, arricchito com'è da gustose gemme di quello che credo sia guanciale. In pochi minuti compaiono i primi tortelloni di ricotta e spinaci irrorati da varie bocce di grasparossa della cantina Carafoli, buonino e servito alla giusta temperatura. La pasta è gradevole, discretamente gustosa e scorre via liscia ma purtroppo niente di memorabile, così ingurgito altro erbazzone e resto in attesa dei tortelli di zucca che preannunciano già il loro arrivo con una “zaffata” degna di nota. Altro appunto, è risaputo che i tortelli di zucca adorano suicidarsi in un bel ragù, magari di salsiccia ;) , e servirli solo con il burro, per me, è un vero delitto. Però c'è da dire che i tortelloni sono buoni davvero, l'amaretto non esce mai di sintonia con la zucca e la pasta è liscia e arrendevole, nonostante la pecca del ragù, promossi appieno. Scofanato il secondo piatto, accolgo di buon grado l'arrivo sul binario nove di un bel vassoio di tagliatelle al ragù che si rivelano ruvide,toste e ben condite e perciò promosse pure loro. Ingannando l'attesa con alcuni brindisi al graspa, arrivano in tavola i vassoi con la grigliata mista di carne e verdure alla griglia. Quest'ultime si presentano in formazione rimaneggiata: prataioli, radicchio, melanzana e peperoni, tutto abbastanza anonimo. La carne invece è in formazione tipo: bistecchina di manzo, salsiccia, pancetta, petto di pollo :( e bracciolina di maiale, però non lascia il segno. La salsiccia era salsiccia, niente di particolare da segnalare, la pancetta salatissima e infatti non mi è dispiaciuta :), la bracciola normalissima e il pollo sapeva di poco (ma non è colpa di nessuno, il petto alla griglia sa sempre di poco ;)). Un poco deluso dal secondo mi rinfranco con la torta di compleanno alla frutta che si rivela buonissima nonostante io non ami particolarmente i dolci. Chiudo in scioltezza con caffè, un ottimo nocino fatto in casa e un piccolo assaggio di crema di limoncino. Il conto è di trenta euro a testa e visto che l'età media era alta e le bocce di vino in tavola erano poche poche, mi è sembrato un po' troppo esoso. Considerato che sono già stato in questo agriturismo altre volte, mi permetto di dire che il pranzo è stato un po' sottotono rispetto agli standard conosciuti, forse per il menu fisso per 25 persone, quindi il mio voto è di tre cappelli solo per questa volta, di solito ne merita di più. Consiglio: fatevi portare gli album fotografici d'epoca del paese di Stuffione di Ravarino, ci sono fotografie dagli anni trenta agli anni settanta e scandiscono la nostra storia e le nostre vite, veramente belli. Adìo Zèmian.

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