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Recensione su L'Altro Vesuvio Modena
visitato da grog il 19.12.2008

Recensione su
L'Altro Vesuvio
Modena

Visitato il 19.12.2008
Imperdibile!!!
Scritta da grog
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 14.00
Coperti: 1
10 commenti
Mentre rientro a casa a fine serata dopo il lavoro, telefono alla mia dolce metà per sentire cosa si mangia.... sorpresa..... niente. Come niente??? Non ha preparato niente, si è crogiolata per casa perchè era appena entrata in ferie, quindi con spirito da ferie, non aveva fatto nulla. Tempesta in arrivo, con la voce più dolce che ho le chiedo cosa c'è in frigo. Ariniente!!! Lei suadente mi suggerisce che vorrebbe uscire per una pizza. Affare fatto!!! Dove si va? Lei mi chiede di quel locale che avevamo visto di sfuggita qualche giorno prima passando da via Razzaboni. Faccio uno sforzo e mi viene in mente Nuovo Vesuvio, ma. Beh, poco ci costa andare a provare, al massimo se ci ispira poco, di pizzerie ce n'è uno stusso da quelle parti. Arriviamo in loco alle 20.30. Parcheggiamo negli spazi che troviamo nel piazzale di fianco, quello del BricoIO, nuovo market tipo OBI, che si trova a fianco del nuovo cinema multisala di via Ramelli. Di fronte al locale c'è pochissimo spazio, anche perchè dall'altra parte della strada c'è già la ferrovia e il sottopasso del cavalcavia Cialdini. La palazzina sembra nuova, è ad un solo piano e ci si accede sia salendo una rampettina con pochi gradini sia con una rampa per disabili (particolare molto importante). A fianco dei gradini e di fronte alla rampa ci sono delle palme illuminate dal basso con quei faretti col disco colorato rotante. Strano effetto sotto Natale, ancora più strano quando saranno finite le feste. Arriviamo sul pianerottolo d'ingresso e leggo finalmente l'enorme insegna luminosa rotonda che raffigura il solito pino marittimo sul golfo di Napoli e con scritto intorno: L'altro Vesuvio - Ristorante Pizzeria - Specialità Pesce. Sul ballatoio ci sono due ragazze mie coetanee che attendono scambiandosi ricette per arancini, stuffoli ed altre prelibatezze fritte napoletane. Dò uno sguardo al menù esposto e mi sembra accattivante, noto i prezzi delle pizze e sono nella norma. Entro dalla porta a vetri e sono nell'ingresso. Il locale è stracolmo. Mia moglie nota l'arredamento e mi dice che le piace parecchio, senza pacchianerie, ma di molto gusto. Colori pastello sul giallino e mobilio in arte povera, i lampadari in vetro di Murano, artistici, imponenti ma non troppo, bella illuminazione. Mia moglie è già stizzita perchè teme di dover aspettare troppo e mi dice che se c'è molto da stare lì, lei se ne va. In quel momento arriva uno dei soci e al volo lo riconosco.... faccia stranota, passa anche l'altro, ottimo penso, è il primo titolare del Vesuvio di via Rainusso. Entrambi li conoscevo almeno trent'anni fa quando bazzicavo per lo 'O sole mio'. Dal mio vedere una garanzia. Uno dei due si avvicina e ci dice che dovremmo aspettare una quindicina di minuti. Mia moglie vorrebbe abbandonare ma le consiglio di restare, è meglio se stiamo qui, questi la pizza la sapevano fare da Dio, non penso abbiamo perso la mano. Mentre aspettiamo che i minuti passino butto un occhio alla sala sulla mia sinistra, si intravede un pizzaiolo giovane davanti alla sua postazione con forno a legna, bureau con signora alla cassa e porta che conduce in cucina. Mentre osservo tutto ciò mia moglie mi tira per una manica e mi indica il carrello dei dolci con gli occhi fuori dalla testa. Io guardo e vedo solo ... dei dolci, non sono nè un appassionato nè un intenditore. Se a mia moglie piacciono sicuramente sono buoni, ma tanto se li mangia lei. Finalmente si libera un tavolino da due e ci sistemiamo lì. Purtroppo io sono seduto a fianco di un mega termosifone e comincio a fare la sauna (che male non mi fa). Arriva una cameriera gentilissima, prende le ordinazioni e svanisce in un nonnulla. Mia moglie cambia (è la prima volta da quando la conosco che non prende la margherita) e ordina una bufala (pseudo margherita con mozzarella di bufala), io invece mi tuffo sul solito, la marinapoli. Spiego alla cameriera come la voglio e lei risponde va bene. Cocacola alla spina per mia moglie e mezza chiara alla spina per me. Passano sì e no due minuti ed arrivano i beveraggi, trenta secondi dopo le pizze. Non guardo neanche un po' quella di mia moglie, ma ho occhi solo per la mia. PERFETTA Proprio come la voglio io. Base marinara con aggiunta di mozzarella e acciughe. La pizza è bellissima e buonissima. Erano anni che non ne mangiavo una così. Così la mangiavo al Vesuvio all'O sole mio. Quando la classe non è acqua..... Crosta alta, gonfia, morbida, tenera, fumante. Centro non sottile ma non tirante, un po altino, salsa di pomodoro da urlo, mozzarella ben distribuita, abbondante acciuga che nuota nella salsa all'aglio. Credo di averla mangiata con le lacrime agli occhi, al ricordo di vecchi sapori che credevo perduti. Nessuna fatica a finirla. Mia moglie apprezza a dismisura la sua e, contrariamente al solito, non me ne lascia neppure un pezzettino, con la scusa che è buonissima. Mi sto ancora leccando i baffi quando la cameriera torna e chiede se vogliamo il dolce, io prendo una piccola chiara alla spina e mia moglie il Tiramisù, che la cameriera ha tanto decantato. Il dolce arriva e mia moglie si commuove, le è arrivata una porzione da scaricatore di porto. Lo mangia famelica, anche con gli occhi, ha parole di ammirazione per colui o colei che ha creato quel dolce..... ma nonostante sia una porzione enorme, con le lacrime agli occhi lo finisce. STOP. Non le entra nemmo uno spillo. Anch'io sono strasoddisfatto. Mentre aspetto che ci sia dato il conto chiedo ad uno dei titolari quando hanno aperto. Lui mi dice che domani sarebbe stato un mese preciso. Gli accenno allora al Vesuvio di via Rainusso, lui mi spiega che suo cognato (il socio) è ancora il titolare ma ha ceduto la gestione ad un nipote, e che lui lo ha convinto ad aprire questo nuovo locale. La marinapoli non sanno come qualificarla, allora i due soci si consultano e il primo chiede all'altro come inquadrarla, visto che mi aveva riconosciuto come vecchio cliente..... margherita la risposta. Conto finale 28,80 in tutto 4 i coperti 6 la bufala 4 la marinapoli 3,50 la coca 4,00 la media 3,30 la piccola 4 il dolce Che dire.... 5 cappelli come minimo. D'ora in poi la pizza solo qui, al massimo O sole mio. Ve la consiglio caldamente e vi consiglio sempre caldamente di prenotare. Andrò a provare anche il pesce.... ho visto passare certe combinazioni.

10 commenti

Frittella
29/12/2008
E bravo cumpà! Già segnata. Tutto sommato sei stato anche sintetico ;)
Simop
29/12/2008
Andato per un asporto dopo pochi giorni dall'apertura, attirato dal nome che richiamava il Vesuvio, quindi l'O Sole mio, quindi pizza squisita. Entro e noto che le facce dei camerieri sono quelle di sempre viste e riviste nelle pizzerie sopracitate. Concordo nel buon gusto con cui hanno ristrutturato il locale passato ultimamente per molte altre gestioni che evidentemente non hanno avuto successo . Pizza da 5 cappelli. Prossima volta chiederò anch'io una Marinapoli. Ciao, Simop.
grog
30/12/2008
Ciao fritt, sono stato sintetico perchè in via Razzaboni di storico c'erano solo un campo nomadi e un sacco di lucciole scomparsi da una quindicina di anni ..... quindi niente di menzionabile.
Frittella
30/12/2008
Però un'erudita disgressione sulla vita di Cesare Razzaboni e sulle sue capacità scentifiche me la potevo aspettare..... :)
grog
30/12/2008
C'avevo pensato .... com'era il detto? Non istigar il can che dorme? RAZZABONI (Via Cesare) Da via Pico della Mirandola s'inoltra nei campi. (Denominata dal 1925). Insigne idraulico, nato a S.Felice sul Panaro il 19 maggio 1827. Uscì dalla famosa nostra scuola dei cadetti-pionnieri dove brillantemente compì gli studi: ben presto intraprese la carriera dell'insegnamento e fu all'Università professore rispettato ed amato da studenti quasi suoi coetanei. Nel nostro Ateneo tenne varie ed importantissime cattedre. Dedicò l'ingegno suo versatile a tutti i rami delle scienze positive, e all'idraulica specialmente con profondità di studii, che insegnò nel nostro Ateneo e in quello di Roma, finché fu chiamato a dirigere la scuola degli Ingegneri di Bologna. La sua singolare competenza in materie idrauliche ebbe campo di essere sperimentata nelle varie opere interessanti la nostra Provincia, fra le quali: la bonificazione finalese per riparare i danni della tremenda rotta del Po nel basso Modenese, e per provvedere alle guarentigie contro future inondazioni. Fu poi affidato al Razzaboni la Direzione dei lavori per l'applicazione della perequazione fondiaria nelle provincie modenesi. Fu deputato per cinque legislazioni. Morì in Bologna la notte del 27 luglio 1893. Questa via, situata sul prolungamento della via Pico Giovanni della Mirandola, corre parallela alla ferrovia Modena-Verona e attraversa la località detta "Case Nuove”.
lukygnamgnam..
30/12/2008
Ciao caro Grog....sulle pizze devo dire che come gusti siamo sulla stessa linea, grazie per la segnalazione, ci andrò prestissimo....
Patrizio
30/12/2008
Caro Grog, se l'omarello a riferimento O' Sole Mio risponde al nome di Luigi P. posso antergarti di un attimo la storiografia della famiglia: il Padre (defunto da qualche anno) tantissimi lustri fa rilevò con tutta la sua "squadra" quel locale in Via Albareto accanto all'attuale tabaccheria-giornali a ridosso di Via Francia da una "Pizzaiola" spagnola: Yanel Gonzales Rosa anch'essa passata e miglior vita e da Via Albareto poi una volta irrobustito il portafoglio arrivarono in Via Emilia Est con O'Sole Mio nel quale attualmente come gestore c'è il fratello di Luigi: Peppino, che all'epoca di Via Albareto era "giovane garzone" presso il Mobilificio Pignatti di Via Ponchielli. Intendiamoci, gente da prendere ad esempio per l'abnegazione e la voglia di lavorare. Rammento che la Buon'anima all'epoca passava nottate a forno acceso a scodellare pizze fino alle 3-4 a tutti i biascia not che si fermavano in riverente adorazione del gustosissimo prodotto. Mi sono permesso di aprire questo "cassettino" della memoria per edurre tutti i giovani allorquando e se possono incuriosirsi nel merito delle "dinastie" di pizzaioli a livello Modenese. I più sinceri auguri di Buon Annoe te e a coloro che avranno la bontà di leggere questa "pseudomemoria". Alla prossima!!!
grog
30/12/2008
Grande Patrizio, sei stato perfetto. Io avevo solo trovato delucidazioni sui pizzaioli di Modena provenienti da Tremonti (SA): http://www.gustamodena.it/lavagna.php?cod=520 Credo che loro però debbono essere napoletani, così aggiungiamo un tassello alla storia della pizza a Modena.
Rolando
04/01/2009
mi hai incuriosito!!! lo aggiungo ai locali da visitare...magari in un'accoppiata pizza+cinema (o cine+pizza)
Meittlos
17/01/2009
Da provare prestissimo! Segno!
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