Mi spiace dirlo, ma nel nostro bellissimo Appennino Modenese è raro alzarsi da tavola soddisfatti. Il motivo principale è l'inadeguatezza dei ristoratori che spesso si improvvisano tali, pur non avendo la minima abilità o passione. Naturalmente non bisogna generalizzare, ma fra i tanti ristoranti presenti, sono veramente pochi quelli che meritano una visita. Di questo ne abbiamo discusso brevemente con Joy scambiandoci un paio di consigli sui posti che riteniamo meritevoli, che si sono poi trasformati in recensioni positive. Detto questo, vi racconto di un posto molto "normale", che non merita di essere annoverato fra "gli eccellenti", ma che in tante occasioni può salvare una serata. E' situato appena fuori dal paese, sulle rive di un impetuoso ruscello, dove un tempo c'era un mulino ad acqua funzionante: "Il mulinaccio". Il locale è tutto in un'unica grande sala, spezzata solo da elementi di arredamento che evitano l'effetto "camerata". Sono disponibili anche alcuni tavoli all'aperto, ma qui in montagna, anche in Agosto, la temperatura può fare preferire cenare al coperto. L'arredamento è un po' anonimo e per nulla curato, ma non sgradevole. I tavoli sono molto semplici, apparecchiati con tovaglie usa e getta di carta. L'impostazione del locale è turistica e non se ne vergognano affatto. La presenza di alcuni TV ultrapiatti appesi alle pareti, conferma questa scelta. E' un Venerdì sera, sono le 21.30 io e mia moglie siamo affamati, non degnamo nemmeno di uno sguardo il ricchissimo menù e ordiniamo senza esitazione Gnocco e Crescentine per 2(qui siamo in montagna e si arrabbiano se le chiami tigelle!). La gentile cameriera ci propone 10 pezzi di gnocco + 10 crescentine... a me sembra una porzione un po' esagerata, ma abbiamo fame. Il tutto accompagnato da un piatto di affettato misto, uno stracchino, battuto di lardo e parmigiano. Da bere: 2 mezze d'acqua (1 naturale e 1 gassata) e una bottiglia di Campanone. Nota dolente: la scelta dei lambruschi è vergognosa!!! In lista hanno solo 3 tipi di lambrusco: Campanone, Grasparossa secco (cantina che non conosco e non ricordo), Grasparossa amabile (la stessa cantina di prima). E il Sorbara? Perché non hanno un Sorbara? Vabbè, mi accontento del Campanone. Mentre la cameriera sta per andarsene, leggo su un avviso affisso dietro alla cassa che hanno i funghi porcini fritti... non resisto e ne ordino una porzione. Dieci minuti di attesa e la tavola è imbandita: il Gnocco è un po' troppo spesso, come lo fanno da queste parti, ma buono e neanche troppo unto. Le crescentine sono "montanare", non grandissime come diametro ma compatte! Buone e sostanziose, naturlamente si apprezzano maggiormente con una bella spalmata di lardo e parmigiano. Funghi fritti ottimi... delle vere bistecche, ottenute solo dalle cappelle di porcino, croccanti e saporite. Salumi abbondanti, buoni come qualità e varietà (mortadella, coppa, prosciutto crudo, salame, pancetta). Stracchino nella norma. Un sorbetto conclude la serata. Il conto è stato di 42 euro, sul quale hanno gravato per 8 euro i funghi fritti. I prezzi sono bassi per uno come me abituato alla città più cara del mondo: Modena. Le porzioni abbondanti, tanto che ci siamo fatti fare il "sacchettino" per portare a casa i 3 pezzi di gnocco e le 2 crescentine rimaste. La qualità è buona. Senza nessuna eccellenza, ma globalmente buona. I punti di forza del locale sono 3: il prezzo basso, la qualità buona e l'incredibile varietà di piatti offerti dal menù. Si pensi che a fianco di Gnocco e Crescentine, vengono offerti numerosissimi piatti con funghi di stagione, polenta, primi con pasta fatta in casa e piatti di carne. In più il locale è anche pizzeria, con una pizza un po' sottile, ma ben fatta. E' il tipico posto che mette d'accordo tutti quanti. Se poi sommiamo la cortesia dei ragazzi presenti in sala... 3 cappelli se li meritano tutti. Una scelta più ampia di lambruschi e un gnocco fritto un po' più sottile, gli avrebbero dato anche il quarto! Valutando tutte queste variabili, a mio parere, uno dei migliori locali di Pievepelago.