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Recensione su Trattoria I' Brindellone Firenze
visitato da grog il 02.09.2009

Recensione su
Trattoria I' Brindellone
Firenze

Visitato il 02.09.2009
Imperdibile!!!
Scritta da grog
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 17.00
Coperti: 1
2 commenti
TUSCANY: FUORI 7 Giungiamo a Firenze (1). Alloggiamo in una pensione in Piazza della Repubblica (2). Pieno centro storico, il Duomo dista meno di 100 metri, lo stesso dicasi per Piazza della Signoria. Posizione strategica. Solo che la camera sarà pronta verso le 14.30, adesso sono le 10.30. Va beh, armiamoci di santa pazienza. Appoggiamo i bagagli nella hall, prendiamo i nostri amenicoli da turisti e via, andiamo a visitare Florence. La giornata è come le solite, un caldo da urlo e un'umidità spaventosa. Siamo partiti la mattina da Siena che c'era la nebbia……nebbia che ci ha accompagnati per tutta la regione del Chianti lungo la strada chiantigiana (3). Abbiamo attraversato il Chianti e non ce ne siamo accorti. Alle 7.00 del mattino c'erano già 28 gradi con un tasso di umidità come a Saigon. I vestiti ti si appiccicavano alla pelle che era un piacere. A Firenze la musica non è cambiata, anzi, era peggio. Mentre girovagavo, ogni tanto mi fermavo per fare delle foto e lì sentivo i coloni di sudore che che mi solcavano le chiappe….. Imperterriti abbiamo continuato. Abbiamo visitato, da fuori, quello che c'era da visitare. Non mi è sfuggito neppure uno spillo. Sono anche andato alla Loggia del Porcellino (4), dietro Piazza del Mercato, per controllare se ci fosse Nencioni, il trippaio……. “Presente!!!!”. Dopo un pochetto mia moglie mi chiede dove ho intenzione di andare a mangiare, allora le dico che vorrei andare in un posticino consigliatomi da mio fratello, ma che è un po' in là….. se se la sente di fare una scarpinata possiamo provare. Affare fatto. La nostra meta è I' Brindellone (5), Piazza Piattellina, praticamente in fondo al quartiere San Frediano (6), dall'altra parte di Ponte Vecchio (7) e molto in là, almeno oltre tre ponti. Comincia la nostra marcia che con il caldo e il traffico diventa sempre più faticosa e pesante. E poi dicono che a Firenze c'è la zona pedonale, beh, io non l'ho notata. Ci sono zone dove dovrebbero non girare le vetture, ma sembra che tutti abbiano i permessi per transitare, i turisti stranieri poi ci mettono del loro, e vagano incuranti delle altre persone che li circondano, sei stai per fare una foto, stai certo che qualche “foresto” ti passa davanti all'obiettivo, sempre, mai che uno si fermi e ti lasci scattare……siamo ancora terra di conquista….. Poi ci mettiamo il traffico, i fiorentini guidano come dei pazzi, girano per queste stradine a velocità pazzesche, mi meraviglio che non ci siano morti tutti i giorni….. La nostra marcia prosegue, mia moglie sta diventando una furia, minaccia di divorziare. “Ma sei sicuro che ci sia questo locale?.... E se poi non è aperto?..... Non potevamo andare in uno più vicino?.....” e così via. Finalmente giungo in una piazza, là in fondo ci sarebbe la nostra meta……. Dobbiamo attraversare una prima piazza grande, è tutta al sole, un forno, siamo spolti, stanchi, affamati e con la lingua di fuori. Mi faccio coraggio e dico a mia moglie che vado in avanscoperta, così se è chiuso torno subito indietro e ne raggiungiamo un altro che avevamo appena passato. Qui non è Firenze turistica, qui è Firenze e basta. La Firenze che lavora, non che si diverte. Arrivo in fondo alla piazza e imbuco la Piazzetta. Niente. C'è un locale ma è chiuso. Un altro ha fatto crack all'altro capo. Sono demoralizzato. Tanta fatica per nulla. Poi arrivo in fondo, per girare per una stradina e tornare indietro e lì, quasi per miracolo, ecco aprirsi a me la porta di questa “bettola”. Proprio così, una bettola, una vecchia trattoria, come quelle di una volta, senza insegne, anonima. L'ingresso da un lato direttamente sul bancone, proprio come da Ermes, a destra una saletta dove ci sono alcuni individui che stanno mangiando….. la saletta è strapiena, gli avventori sembrano poco raccomandabili, quasi tutti tatuati e abbronzati, con magliette “da muratore” e decisamente stazzonati. Mi infilo lungo un corridoio, e sbuco in un'altra saletta più ampia con vari tavoli e dove c'è ancora qualche posto libero. Mentre la saletta sul davanti si affaccia sulla strada, quella dietro, che sono poi tre vani, si affacia sulla porta della cucina, luci artificiali, climatizzatore e pale a soffitto, tutto “a palla”. Mi siedo in fondo ad un tavolo da quattro, arriva il cameriere, in tenuta classica “estiva”, ci infila un fazzoletto di carta sotto al naso e vi appoggia sopra le posate, un tovagliolo di carta, un bicchiere cadauno, simili ma di dimensioni diverse. Gira i tacchi e torna in cucina. Lo osservo, osservo gli altri avventori. A parte noi che siamo foresti, gli altri devono essere tutti clienti abituali…..come capita da Ermes. Il ragazzotto ha sceso i tre gradini che portano in cucina, credo, visto che da lì non si vede ma sbucano fuori piatti fumanti a tutto andare….. si avvicina a un tavolino, prende un cestino, un pezzo di pagnotta e un coltellaccio……zac zac zac zac zac….. belle che affettato il pane, poi prende una manciata di altre cosette da un cestino più grosso, mischia il tutto, esce da lì col cestino in mano, recupera un foglio da un tavolo e ci consegna il tutto. Nel cestino ci sono delle fette di pane toscano e qualche pezzetto di gnocchino all'olio…………… che libidine….. Leggo il foglio, ci sono varie proposte di menù a prezzo fisso, completo, solo primo e contorno, secondo e contorno, una portata sola……. Tante combinazioni per tutti i gusti. Lo fermo al volo e chiedo se posso mangiare alla carta. Si guarda intorno e trova un altro foglio, questa volta plastificato e me lo allunga: “Non so se ho tutto…..” Sbircio il menù, nel frattempo gli ho ordinato acqua gas e ½ di bianco sfuso. L'acqua verrà bissata, è quella naturalizzata. Menù semplice, con i piatti caratteristici toscani, niente cose fantasiose, solo preparazioni veloci ed efficaci. - Hai gli spaghetti? - Sì. - E la trippa? - Certo. - Allora due crostini, uno spaghetto al pomodoro e una trippa…. - Bene. CROSTINI – per due. Patè di fegatini e dadolata di pomodoro. Io prendo tutti i fegatini e lascio a mia moglie le dadolate. Buonissimi, questa volta caldi. SPAGHETTI AL POMODORO – per uno. Questa volta senza “aglione”, sugo semplice al pomodoro, non compero, ma conserva casalinga. Gli spaghi sono alla chitarra. TRIPPA – per uno. Quanto tempo che non ne mangiavo al ristorante. Io e mio padre ci andiamo matti. Siccome a Modena non si trova facilmente chi la proponga nel menù, siamo soliti comperare quella in scatola e quando la prepariamo, ci ritroviamo sempre per mangiarla assieme, mangiata da soli non è la stessa cosa. Questa non è asciutta, ma leggermente brodosa, tenera, senza filamenti e senza “tironi”, mi portano anche il formaggio grattugiato, il macinino del pepe e l'olio buono…….. buona, buona, buonissima. E che fortuna….. era l'ultima porzione……. INSALATA MISTA – per uno. Non è che avessi una fame bestiale, ma quell'olio e quel pane…….. dovevo prendere qualcosa che mi permettesse di fare una scarpetta. L'insalata mista di verdure ricce ha fatto al caso mio, dopo averla spavirata, ho unto a modino il fondo della ciotola di ferro in cui ho mangiato, ho salato ed ho cominciato a scarpettare l'olio tosco non filtrato……… dio che bella invenzione……. GELATO – per uno. Mia moglie non sapeva che dolce prendere ed ha optato per una coppetta di gelato semplice semplice. Due deca e conto. 34,00 € in tutto. Niente coperto, niente servizio. Qui mi vedo costretto ad affibbiare 5 cappelli, non perché i cibi fossero particolari o speciali, ma per l'ambiente, per il contesto, per il tutto, per questo locale. Mi sono sentito subito a casa mia, ho provato le stesse sensazioni che provo quando sono da Ermes, anzi, mi aspettavo che da un momento all'altro sbucasse fuori da qualche anfratto. La gente arrivava, mangiava una przione e se ne andava, gente di tutte le estrazioni, uomini e donne, vestiti bene e no, pensionati e lavoratori. Anche qui ho avvertito l'incombere dei turni alla Ermes. Al primissimo turno i più anziani, pranzo veloce già pattuito, al secondo chi capita e i manovali, che finiscono presto e ricominciano presto, all'ultimo turno chi capita e gli altri lavoratori, commercianti, professionisti, gente che finisce sul tardi e non ha tempo per tornare a casa. Mi sento in grado di affermare che questo è l'Ermes Fiorentino, senza dubbio. Con una piccola differenza, è aperto anche alla sera. 4,00 € antipasto per due 7,00 € primo 8,00 € secondo 3,00 € contorno 4,00 € dolce 4,00 € bevande ______________________________________________________________________ (1) Da wikipedia: Capitale d'Italia (1865-1871) dopo l'unificazione dell'Italia, è stata nel Medioevo un importante centro culturale, commerciale, economico e finanziario, ricoprendo nell'età moderna il ruolo capitale del Granducato di Toscana sotto il dominio delle famiglie dei Medici e dei Lorena. È considerata il luogo d'origine del Rinascimento ed è universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata come una delle più belle città del pianeta. Infatti, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei - tra i quali il Duomo, Santa Croce, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria e Palazzo Pitti - è una delle più belle ed importanti mete turistiche d'Italia e del mondo. (2) Da wikipedia: Piazza della Repubblica è il centro della città sin dall'epoca romana. Qui, esattamente dove si trova la Colonna dell'Abbondanza, si incontravano il cardus e il decumanus maximi e vi si apriva il grande foro: il Cardo corrisponde a via Roma, via Calimala e via Por Santa Maria, invece il Decumano corrisponde a via del Corso, via degli Speziali e via degli Strozzi. Tracce archeologiche sono state ritrovate all'epoca delle demolizioni ottocentesche, come resti di edifici, di un complesso termale verso sud, di edifici di culto. Via del Campidoglio e via delle Terme per esempio furono nominate in seguito ai rispettivi ritrovamenti archeologici. Sul lato meridionale si apriva un arco d'ingresso, mentre il lato nord era delimitato da un muro di recinzione; a est e sud si trovavano edifici pubblici; il tempio Capitolino era a ovest. In un secondo momento, verosimilmente l'epoca adrianea, l'area venne monumentalizzata ulteriormente, risalzando e allungando la piazza, con una nuova pavimentazione in marmo lunense più alta di circa un metro e mezzo. Vi si aprivano alcune porte con gradini e un portichetto con statue di magistrati e imperatori. Il Capitolium (I secolo a.C.-I secolo d.C.) era più o meno dove oggi stanno i portici, posto su un podio quadrangolare di circa tre metri, accessibile da scalinata, del quale restano le fondazioni[1]. Dante riporta la tradizione orale che in queste vicinanze esistesse un tempio dedicato a Marte che patrocinava la città: secondo il poeta ciò determinò il carattere bellicoso della città. Secondo altre fonti una statua di Marte (o di un'altra divinità, visto che era equestre) sarebbe realmente esistita e sarebbe stata collocata nel medioevo vicino al Ponte Vecchio, da dove fu però spazzata via durante l'alluvione del 1333. (3) Tratto da http://www.vecchia-osteria.it/chiantigiana.htm ....Alle porte di Siena, ai confini della zona di produzione del celebre Chianti Classico, ci si inoltra in una dimensione quasi irreale dove il tempo sembra essersi fermato. La strada......Chiantigiana che collega Montevarchi a Siena.......incontra castelli da visitare come il Castello di Brolio, il Castello di Meleto, il Castello di Cacchiano e quello di Ama (nel suo magnifico borgo) e dove, essendo questi spesso sedi di aziende vinicole, è possibile assaggiare ed acquistare il vino Chianti Classico e l'olio d'oliva di loro produzione....... (4) Loggia del Porcellino è il nome popolare della loggia del Mercato Nuovo a Firenze, così chiamata per distinguerla da quella del Mercato Vecchio, situato nella zona dove oggi sorge piazza della Repubblica. Si trova all'incrocio fra via Calimala e via Porta Rossa. La loggia fu costruita attorno tra il 1547 e il 1551 su progetto di Giovan Battista del Tasso, in una posizione nel cuore della città, a pochi passi dal Ponte Vecchio. In origine era destinata alla vendita di sete e oggetto preziosi e dall'Ottocento dei celebri cappelli di paglia di Firenze, mentre oggi vi si vendono per lo più pelletteria e souvenir. Mercato Il punto focale della loggia è, dal 1640, la Fontana del Porcellino, in realtà un "cinghiale" in bronzo, copia dell'opera secentesca di Pietro Tacca oggi a Palazzo Pitti. (5) BRINDELLONE: 1) Persona molto sciatta e trasandata. 2) Scherzoso, giovanottone non aitante né ben messo (usato per lo più in questo senso). 3) Il carro trainato dai buoi che viene portato davanti al Duomo per Pasqua e dal quale parte la colombina che arriva fino all'altare in chiesa e poi torna indietro. Dall'esito del volo, cioè se la colombina va e torna senza fermarsi, si presagisce come andranno i raccolti nei campi. Il carro in questione si chiama appunto “I'-bbrindellone”. http://it.wikipedia.org/wiki/Scoppio_del_Carro Lo Scoppio del Carro è una manifestazione folkloristica fiorentina. Questa nota cerimonia risale addirittura ai lontani tempi della prima crociata, indetta per liberare il Santo Sepolcro dalle mani degli infedeli. Nel 1097, al comando di Goffredo di Buglione, Duca della bassa Lorena, i crociati, il cui nome derivò dalla croce rossa cucita sulla spalla destra della tunica bianca che ricopriva l'armatura, partirono per la Palestina e nell'estate del 1099 posero l'assedio alla città di Gerusalemme che espugnarono il 15 luglio. Secondo la tradizione fu il fiorentino Pazzino de' Pazzi a salire per primo sulle mura della città santa dove pose l'insegna bianca e vermiglia. Per questo atto di valore, Goffredo di Buglione gli donò tre schegge del Santo Sepolcro. Rientrato a Firenze il 16 luglio 1101, il valoroso capitano fu festeggiatissimo ed accolto con solenni onori. Le tre pietre rimasero inizialmente conservate nel Palazzo dei Pazzi e quindi consegnate alla Chiesa di Santa Maria Sopra a Porta in Mercato Nuovo, poi ampliata e rinominata come chiesa di San Biagio fino a quando, nel 1785, questa fu soppressa. Dal 27 maggio di quell'anno le sacre reliquie vennero definitivamente trasferite nella vicina Chiesa di Santi Apostoli dove tuttora sono gelosamente conservate...... .......Con l'andar del tempo lo svolgimento della festa divenne sempre più articolato per cui venne introdotto l'uso di trasportare il fuoco santo con un carro dove, su un tripode, ardevano i carboni infuocati. Non si conosce quando, in sostituzione del tripode, si usarono i fuochi artificiali per lo "scoppio del carro" ma si ritiene che ciò risalga alla fine del trecento....... .......Se la cerimonia religiosa ha conservato nel tempo quasi immutato il medesimo rituale, l'orario dello scoppio è stato, viceversa, più volte variato. Attualmente nella mattina di Pasqua, scortato da 150 fra armati, musici e sbandieratori del calcio storico fiorentino, il carro del fuoco pasquale, detto affettuosamente dai fiorentini "Brindellone", si muove dal piazzale di Porta a Prato , trainato da due paia di candidi bovi infiorati ed arriva al solito posto, in piazza del Duomo, fra il Battistero e la Cattedrale. I bovi vengono prontamente staccati ed un più moderno filo di ferro, che sostituisce la corda sugnata, viene teso a circa sette metri di altezza, da una colonna di legno, posta per l'occasione al centro del coro, fino a giungere al carro......... (6) Da wikipedia: Porta San Frediano fa parte delle mura di Firenze e si trova nel quartiere di Oltrarno, nella zona più a ovest che prende il nome dal borgo omonimo, a sua volta detto di San Frediano per la presenza dell'antica chiesa di San Frediano, non più esistente, che sorgeva all'angolo dell'attuale piazza del Carmine, il cui nome è poi però passato alla chiesa di San Frediano in Cestello. (7) Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_Vecchio Il Ponte Vecchio è uno dei simboli della città di Firenze ed uno dei ponti più famosi del mondo. Attraversa il fiume Arno nel suo punto più stretto, dove nell'antichità esisteva un guado..... .....Altra caratteristica tipica, ben più evidente al turista ma meno rivoluzionaria, è il passaggio fiancheggiato da due file di botteghe artigiane, ricavate in antichi portici poi chiusi, che lo hanno reso famoso, come se si trattasse del proseguimento della strada. Le botteghe di Ponte Vecchio si affacciano tutte sul passaggio centrale, ciascuna con un'unica vetrina chiusa da spesse porte in legno, e spesso presentano un retrobottega costruito a sbalzo sul fiume e sostenuto da beccatelli (o "sporti")......

2 commenti

Frittella
07/09/2009
Mi sà che un giro la si và a fare! E bravo grogghino! Ps:alla frase "...sentivo i coloni di sudore che mi solcavano le chiappe...." sono rabbrividito!!! :) La prossima volta metti il bollino per i minori :) :)
furzeina
07/09/2009
O' Grog!Dopo la trippa tu ti sei lanciato sul'ampanile di Giotto!?Maremma maiala,io l'ho fatto il 28 marzo,dopo avevo le gambe del David!!Di marmooooo!! Un salutone!!! :) ;)
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