FAI DA TE – Luciano Zanasi

FAI DA TE – Luciano Zanasi

FAI DA Tàˆ

L’idraulich a l’iva ciamઠgià  quater volti. L’ultma, ier sira, al m’iva anch rispost mèl: «Gh’al l’aqua in cà ? No. Alora c’sa zerchel? Guerda sol se, per un rubinat ch’al pà©rd, as dev disturbèr un ch’l’è adre ch’al magna. An s’è mès in nota da la segretaria? Quand a tucarà  a lò a gnarò». A la not a m’insugneva l’idraulich ch’al strichevà¡ al ru-binat, che invece al cuntinueva a sguzlèr. A m’era desdà© bagnઠed sudor e al rubinat al sguzleva in dal lavabo come se un martel am picià©sa in dal zervèl. Tach … tach … tach … «Basta!» Me muà­era l’as dasda e l’am fa: «Basta al degh pò mè!». E l’à  cuminciઠa direm tot qual ch’l’am dis da quand a sam spusàª: che mè in cà  an sun boun ed fer gninta, meinter invece i marà® dal so amighi i fan fin i pઠal maschi. La m’à  fin rinfaciઠche l’unica volta ch’a fà© quel in cà  (a duviva tachèr una Madana ed cà´ dal let, apeina spusàª) per piantèr un ciold a fà© tant ed chi bus cha duven ciamèr al murador a arfer la stablidura.
Bisegna ch’a faga quel! Am sun alvઠe a sun ande in garage a tor un pèra ed pinzi ch’a gh’ò in dla machina. Am sun tru-vઠcon al pinzi in man davanti al rubinat ch’al sguzleva re-golèr come al respìr ed me muiera ch’l’a sà©ra indurminteda. «Mo coiozi, c’sa strà©chia? … an gh’è gninta da strichèr!». Alora a m’è gnu un’idea: a i-ò mà©s un sugaman in dal lava-bo…, an’s sintiva piò gninta… che sileinzi, finalmeà­nt, … a i-ò smurzઠla lus e a sun turnઠa let. A m’era apeina cucì che me muiera la fa: «Cus’et fat?». « A i-ò eliminઠla gaza». «L’era di mà©s che al rubinat al sguzle-
va,…propria adesa duvivet giusterel? … Adesa ch’a m’era avezeda,… con tot cal sileinzi an sun piò bouna ed durmir». S’a i-ò vlu bein a i-ò duvu andèr a tor via al sugaman. Al gioren dap a i-ò cumprઠal giornel «Fai da tè». La rubrica «Lavori in casa» la tacheva: «In Settembre vi abbiamo inse-gnato a riparare il rubinetto del lavandino che perde acqua goccia a goccia, in quel modo martellante che farebbe per-dere la pazienza al più calmo ed equilibrato degli uomini. Ma il guasto dello sciacquone è ancora più fastidioso». Am sun infurme da me muiera s’l’an s’era mai acorta che al sciacquone al perdèsa.
La m’à  rispost che di sciacquone in cà  sua an ghe n’è mai ste; quand a sun riusci a feregh capir ch’l’era la cassà ta dal ceso, la fa: «No, qual lè l’è l’unich lavor che in sta cà  che l’è seimper ande bein». A m’è gnu subet al nervos. A i-ò spedi una raccomandata espresso per via dal numero arretrato ed setamber. Al gioren dap è cuminciઠlo sciopero delle Poste, e me muiera: «Guerda se t’aspet al giornel, la gà za la fa in teimp a spachèr al lavabo». Bisegna atrezeres! A sun ande da Seti, qual di ferameint, per cumprer un caza-vid e una pinza universale, ch’i m’iven det ch’l’a sà©rev a fer incosa, a sun gnu via con «La cassetta dell’Idraulico». Un, ch’l’è megh a lavurer e ch’al s’à  fer de tot, dap aver sin-ti al me problema al m’à  det: «Se un rubinat al pà©rd bisegna smuntèr la manopla e cambièr la guernizioun». A la sira mè, con «La cassetta dell’idraulico» an sun brisa ste boun ed truvèr la vida per smuntèr la manopla. A i-ò cunfsઠtot al me colega. «Meno mel! … Am sun descurde et diret che prema cosa bisegna srèr il rubinetto generale. … se no et t’anegh». Il rubinetto generale a l’ò zerche per ‘na stmana … Quand a l’ò catઠsata al lavandein a i-ò ciame me muiera, mo le l’à©ra al telefon ch’l’a giva dal broti pa-roli a qui dl’Azienda per via ch’a gh’era gnu a meno al gas propria a l’ora ed zeina. Am sun sgagઠad avrir al rubinat dal gas; e me muiera: «Et vest che a diregh di bamboz a counta!».
A incuntreva un amigh per la streda e: «Cuma stet? A cà ? E al femore ed to suocera s’à©l giustàª? … A proposit, in dal to apartameint egh l’èt il rubinetto generale? E duva l’èt?». A forza ed dmandèr a i-ò impare che i idraulich i fan aposta a nascander i rubinetti generali per via che nisun a sia boun ed mà ter el man atach a l’impiant. Ormai l’èra des dè ch’a zercheva al rubinat: gninta. «S’pol savà©r ste ghe? – la fa me muiera – Et ve a snasuplèr da per tot, te sà mber un can da trifola; et fares mèi a dèret da fer per giuster cal rubinat dal lavabo ch’al perd incara». Quand a gh’ò confese al me problema: «Perchè an l’èt dmandà© a mè, ch’al saviva!». L’èra dedrઠa la porta ed cu-seina (ch’l’a sta seimper averta), bel in vesta, comed, che per manovrerel an gh’è gnanch bisegn ed chineres. Quand me muiera l’è andeda a let am sun srà© in dal bagn con «La cassetta dell’idraulico», i apunt ch’a m’iva de al me colega e con un sacà t ed guernizioun ed toti el misuri. Bein, vigliach s’a n’ande va bein ona! A la mateina mè am sun lavà© in dal ceso dl’ufezi e me muie-ra la s’è andeda a lavèr in bugadèra. In butega i m’an det che la guernizioun ch’a zercheva mè, la custumeva sata al Doca Pasarein, e che l’unica l’era cambier
rubinat. A i-ò tolt al piò togo. Quand a i-ò fat per cambierel an cumbineva brisa con al sifoun. Cuma l’à  sinti zinq minut ed broti paroli, me muiera, fand la gimcana in mez ai baslot e al pgnati pini d’aqua ch’l’iva stremnà© per cà , l’è ariveda in dal bagn con al nomer ed Setamber ed «Fai da tè». Pagina 12: «Il rubinetto non chiude bene» (Al sò!) «Come si sceglie» (A l’ò già  cumpràª!) «Come si smonta» (Al sò…, al sò… Ecco!) «Come si deve sostituire: raramente si riesce a trovare un rubinetto uguale a quello da sostituire, specie se si tratta di un impianto vecchio. Di conseguenza, il montaggio richiede un lavoro di adattamento per il quale è indispensabile cambiare anche il raccordo. In questo caso, per avere un risultato tecnicamente valido, è bene rivolgersi all’idraulico».

Fai da te

L’idraulico l’avevo chiamato già  quattro volte. L’ultima ieri sera, mi aveva anche risposto male: “Ha l’acqua in casa? No? Allora cosa cerca? Guarda solo, se per un rubinetto che perde, si deve disturba¬re uno che sta mangiando. Non si è messo in nota dalla segretaria? Quando toccherà  a lei verrò”. La notte mi sognavo l’idraulico che serrava un rubinetto, che invece continuava a sgocciolare. Mi ero svegliato madido di sudore e il rubinetto che sgocciola¬va nel lavabo come un martello che mi picchiasse nel cervello. Tach…tach… tach. “Basta!” Mia moglie si sveglia e dice: “Basta lo dico io“ e ha cominciato a dirmi tutto quello che mi dice da quando siamo sposati: che io in casa non sono capace di far nulla, mentre invece i mariti delle sue amiche fanno fino i piedi alle mo¬sche. Mi ha fino rinfacciato che l’unica volta che feci qualcosa in casa (dovevo attaccare una Madonna sul letto, appena sposati) per piantare un chiodo feci tanti buchi che dovemmo chiamare un muratore a rifare l’intonaco.
Bisogna che faccia qualcosa! Mi sono alzato e sono andato in ga¬rage a prender un paio di pinze che ho in macchina. Mi sono trovato con le pinze in mano davanti a un rubinetto che sgocciolava regolare come il respiro di mia moglie che si era addormentata. “Ma per bacco, cosa stringo? non c’à© nulla da stringere!” Allora mi è venuta un’idea: ho messo un asciugamano nel lavabo… non si udiva più niente… che silenzio, finalmente… ho spento la luce e sono tornato a letto. Mi ero appena sistemato che mia moglie dice “Cos’hai fatto?” “Ho eliminato la goccia”.
“Erano mesi che il rubinetto sgocciolava … proprio adesso dove¬vi aggiustarlo? Adesso che mi ero abituata, con tutto quel silenzio non sono più capace di dormire”.
Ho dovuto andare a prendere via l’asciugamano. Il giorno dopo ho comperato il giornale «Fai da te».
La rubrica “Lavori in casa” cominciava: “In settembre vi ab¬biamo insegnato a riparare il rubinetto del lavandino che perde acqua goccia a goccia, in quel modo martellante che farebbe perdere la pazienza al più calmo ed equilibrato degli uomini. Ma il guasto dello sciacquone à© ancora più fastidioso“. Mi sono informato da mia moglie se non si era mai accorta che lo sciacquone perdesse. Mi ha risposto che in casa sua degli sciacquoni non ce ne sono mai stati; quando sono riuscito a farle capire che si trattava della cassetta del cesso, dice: “Quello à© l’unico oggetto che in questa casa e sempre andato bene?”. Mi e venuto subito il nervoso.
Ho spedito una raccomandata espresso per avere il numero arre¬trato di settembre. Il giorno dopo è cominciato lo sciopero delle poste, e mia moglie fa: “Guarda che se aspetti il giornale, la goccia fa in tempo a spaccare il lavabo“.
Bisogna attrezzarsi! Sono andato da Setti, quello della ferramen¬ta, per comperare un cacciavite e una pinza universale, che mi hanno detto che serve a fare tutto e sono uscito con la Cassetta dell’idraulico. Uno che è con me a lavorare, e che sa fare di tutto, dopo aver capito il mio problema mi ha detto: “Se il rubinetto perde bisogna smontare la manopola e cambiare la guarnizione”. La sera io, con La Cassetta dell’idraulico non sono stato capace di trovare la vite per smontare la manopola. Ho confessato tutto al mio collega.
“Meno male! … mi sono scordato di dirti che per prima cosa bisogna chiudere il rubinetto generale… se no ti anneghi”. Il ru¬binetto generale l’ho cercato per una settimana… Quando l’ho trovato sotto al lavandino ho chiamato mia moglie, ma lei era la telefono che diceva delle brutte parole a quelli dell’Azienda perchà© le era venuto a meno il gas proprio all’ora di cena. Mi sono affrettato a riaprire il rubinetto del gas e mia moglie “Hai visto che dir loro dei bambocci conta!”. Incontravo un amico per strada e: “Come stai? A casa? Il femore di tua suocera si e aggiustato? A proposito nel tuo appartamento l’hai il rubinetto generale? E dove l’hai?“ A furia di domandare ho imparato che gli idraulici fanno di proposito a nascondere i rubinetti generali perchà© nessuno sia capace di mettere le mani attorno all’impianto. Ormai erano 10 giorni che cercavo il rubinetto… niente. “Si può sapere cos’hai?” dice mia moglie “Vai a guardare dap¬pertutto. Sembri un cane da trifola. Faresti meglio a darti da fare per aggiustare il rubinetto del lavabo che perde ancora“. Quando ho confessato il mio problema: “Perchà© non l’hai do¬mandato a me che lo sapevo!” Era dietro la porta di cucina (che sta sempre aperta), bene in vista, comodo, che per manovrarlo non c’è bisogno di chinarsi. Quando mia moglie e andata a letto mi sono chiuso nel bagno con la Cassetta dell’idraulico, gli ap¬punti che mi aveva dato il collega e un sacchetto di guarnizioni di tutte le misure. Bene, vigliacco se ne andava bene una!!! La mattina mi sono lavato nel gabinetto dell’ufficio e mia moglie è andata a lavarsi in lavanderia. In negozio mi hanno detto che la guarnizione che cercavo costumava sotto il Duca Passerino, e che l’unica cosa era cambiare il rubinetto. Ho preso il migliore. Quando ho cercato di cambiarlo non combinava con il sifone. Quando ha udito cinque minuti di brutte parole mia moglie, facendo la gimcana in mezzo alle bagnarole e le pentole piene d’acqua che avevo seminato per casa è arrivata nel bagno con il numero di Settembre di «Fai da te».
Pagina 12 “Il rubinetto non chiude bene?” (lo sò) “Come si sce¬glie” (L’ho già  comperato) “Come si smonta” (Lo sò,… lo sò…, Ecco!) “Come si deve sostituire: raramente si riesce a trovare un rubinetto uguale a quello da sostituire specie se si tratta di un impianto vecchio. Di conseguenza il montaggio richiede un lavo¬ro di adattamento per il quale è indispensabile cambiare anche il raccordo. In questo caso per avere un risultato tecnicamente valido, è bene rivolgersi all’idraulico”.

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