aiuto per mangiare meglio al giapponese

aiuto per mangiare meglio al giapponese

Mi ispira molto, mi piace molto, la cultura giapponese e la sua cucina,sto cercando di farmi piano piano una cultura, ma francamente non mi è facile, specialmente a tavola, districarmi tra cibi e gusti che non appartengono alle mie abitudini.
Ieri sera sono andato a mangiare giapponese in un noto ristorante della città , risultato: come al solito non ho forse colto l’essenza, ho mangiato bene, ma poco e sono uscito con la fame. La cucina stava chiudendo, era tardi e ho preso una barca family da 37 pezzi con un sacco di cose di cui francamente faticavo a coglierne il gusto, il tutto da intingere probabilmente nella salsa con wasabi sciolto ecc ecc.
Insomma non ci salto fuori e devo dire che ho anche speso una discreta cifra.

Qualcuno mi potrebbe dare qualche indicazione sul come organizzare una bella cena giapponese mangiando con soddisfazione e non spendendo una cifrona?

Grazie

8 risposte

  1. Ma lì a Modena non saprei… comunque quello di rimanere con la fame è un destino quasi inevitabile per noi occidentali al giapponese: la loro cucina è estremamente leggera, povera di grassi e in dosi troppo piccole per noi italiani supernutriti. Bisognerebbe essere capaci di saper apprezzare quello che ci viene dato dai sapori e saper considerare positivamente la legerezza che un pasto giapponsese ci lascia, anziché una carenza.
    Per quanto riguarda delle considerazioni generali sulla cucina giapponse ricordati almeno tre cose:
    1 l'occhio vuole la sua parte, la composizione del piatto è estremamente importante,e non andrebbe trascurata;
    2 il contrasto tra sapori delicati e altri molto intensi (soia e wasabi) è fondamentale, ma non bisogna esagerare, noi occidentali eccediamo sempre con la soia;
    3 nella cucina giapponese le consistenze giocano un ruolo fondamentale, in particolare nel pesce e nei cibi di mare crudi un palato educato bada quasi più a quelle che ai sapori.
    Infine ricordiamoci che quanto arriva da noi non è che un aspetto molto limitato di una gastronomia vastissima; che sia gustosa e ruspante cucina di strada o raffinatissima cucina kaiseki il cibo in Giappone è preparato con cura e rispetto, e offre ogni sorta di sapore e sensazione.

    Però per capire l'essenza della cucina giapponese ci vuole tempo e pratica, e sopratutto buoni indirizzi. Qui a Milano li conosco (i due giapponesi che ho recensito, Poporoya e Osaka, sono – ognuno nella propria categoria – tra i migliori in Italia), ma andando nei cino-giapponesi, per quanto ce ne siano di onestissimi, non si riesce a farsi un'idea sensata.

    Consiglio infine a tutti di guardare il divertentissimo film Tampopo (Itami Juzo, 1985, si trova coi sottotitoli in inglese); sicuramente spiazzante per chi non ha un minimo di familiarità con la cultura e il cinema giapponese, ma spassoso e al contempo rivelatore del rapporto dei giapponesi con il cibo; per un ristoratore poi è veramente imprescindibile. Si impara per esempio che ci voglio 40 anni di studio per imparare come si mangia una ciotola di ramen 😉
    http://www.youtube.com/watch?v=1XyoAZFREnY

  2. Premetto che non mi reputo particolarmente esperta, ma la cucina giapponese mi piace al pari della loro cultura; insomma, mi sono affezionata.
    Secondo me entrare e prendere una barca da 37 (complimenti!) è un modo per anche sdogliare un po', ti fai una megapancia di solo sushi. …che poi forse sarei pure capace di farlo 😀
    Io in genere ordino almeno un piatto caldo insieme al sushi (insieme perché se ho afferrato il senso del cibo giapponese, non c'è primo secondo eccetera), spesso udon (gli spaghettoni) oppure qualcosa cotto alla piastra. Qualcuno al tavolo cede sempre ai Gyoza, che sono quei ravioli molto simili ai cinesi ma in genere più delicati. Diciamo che in un tavolo di 4 persone, tutte ordinano un piatto caldo e poi ci dividiamo una enorme barca, da arricchire con sushi “sparso” che in genere nelle barche non mettono, ad esempio unagi nigiri, con l'anguilla.
    Con un piatto caldo, eventuale zuppa di miso e una 20 di pezzi di sushi (o una ciotola di chirashi) io di solito mi sento felice e soddisfatta 🙂
    D'estate poi è un vero sfizio mangiare edamame (delle piccole fave, qualcuno le ha) con birra fredda!

  3. @Mizoguccini : grazie per la tua risposta, leggere la tua considerazione, mi ha schiarito le idee e mi trovi completamente concorde.
    Sono cresciuto a tortellini, salumi e bolliti, quindi di base faccio fatica a comprendere le quantità.
    In più manca il pane che nella nostra cultura, accompagnamo al cibo.
    Per quanto riguarda le mie esperienze nei giapponesi di Modena, la sensazione che ho avuto( prendendo le barche, o degustazioni ) è quella di mangiare delle bellissime cose, preparate con cura, con consistenze interessanti, ma di gusto assolutamente piatto, e per piatto intendo insapore.
    Prendo il sushi o come si chiama ( scusate l'ignoranza ) lo intingo leggermente nella soia ed ecco che la cosa sa di qualcosa, di soia.
    Ma mi domando, è tutto li, è cosi che si mangia, oppure c'è qualcosa che io non capisco e non conosco.
    Oppure, come dici tu Mizo, se venissi a Milano, probabilmente potrei assaggiare il cibo con un altro profilo.
    Non sono mai stato in Giappone, ma penso che tra un buon Giap di Tokio e un buon Giap di Modena, forse esista la stessa differenza tra una buona trattoria Emiliana in Emilia e una trattoria Emiliana in Giappone.
    Insomma le variabili sono tante, quello che è sicuro è che non sono ancora riuscito a cogliere la giusta essenza, e forse ci vorrà molto tempo.

    @Sissy : L'altra sera ho preso la barca 37 perchè la cucina era già chiusa ed era l'unica cosa che ci avrebbero preparato.
    Grazie per le dritte, la prossima volta proverò un piatto caldo e assaggerò gioza, unagi nigiri e se le troverò le edamane.

    Ps come si chiama quel sushi con dentro le uova di pesce? Quelle grosse e trasparenti?

  4. La differenza è persino maggiore coste: considerato che i giapponesi che trovi a Modena sono gestiti da cinesi sarebbe come una trattoria emiliana in Giappone gestita, per esempio, da spagnoli.
    Già un vero ristorante gestito da giapponesi e con lunga tradizione, qui in Italia, fa una grossa differenza. Non so dove ce ne siano in Emilia, però.

    Immagino tu intenda i gunkan di ikura, le uova di salmone. I gunkan sono quel tipo di sushi in cui una struttura di alga ellittica racchiude appunto delle uova o altri ingredienti simili come i ricci di mare. Il sushi “normale”, con la fetta di pesce a cavallo della polpetta di riso si chiama nigiri (pronuncia nighiri), i rotolini si chiamano maki, quelli standard hanno l'alga all'esterno, se invece l'alga è interna e il riso all'esterno si chiamano uramaki (maki al contrario), quelli grandi a forma di cono temaki (maki fatti a mano).
    Ti ricordo che GROG aveva postato un lungo glossario della cucina giapponese, potresti recuperarlo.

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